F1, GP Bahrain: la prima di Rosberg, la Ferrari sorride a metà
La prima volta non si scorda mai. Nico Rosberg vince per la prima volta in carriera in Bahrain, conquista il sedicesimo successo in carriera e allunga a 60 la striscia di gare consecutive a punti della Mercedes. L'atteso duello con Vettel non c'è stato: il tedesco della Ferrari non parte nemmeno, e il motore del Cavallino torna sotto accusa. Raikkonen salva comunque un gran secondo posto, frutto anche dell'incidente alla prima curva fra Bottas e Hamilton, che deve accontentarsi del terzo posto. Raikkonen festeggia il podio numero 81 in carriera e scavalca Vettel e Senna al quinto posto all time. Hamilton, che non vince per la 26ma volta sulle 51 in cui è partito in pole, raggiunge quota 89.
La classifica – Ricciardo conclude quarto una gara solida e centra il miglior piazzamento dal terzo posto di Austin l'anno scorso. L'australiano precede Grosjean, e ormai non si può più parlare di rivelazione. Il francese, protagonista di due sorpassi da applausi a metà gara su Massa e Ricciardo, ha sfruttato al meglio i tre set di supersoft (anche 15 giri di fila con la mescola più morbida) e può anche rimpiangere l'ultima sosta da 8,1 secondi perché la posteriore sinistra proprio non voleva saperne di entrare. Il francese stacca Verstappen, solo sesto. L'olandese ha perso tre posizioni con l'ultima sosta, a sette giri dalla fine, ma regala alla Toro Rosso i primi punti nella storia della scuderia a Sakhir, dopo 8 ritiri e 10 piazzamenti oltre il decimo posto. Kvyat, con i sorpassi a Bottas al giro 51 e a Massa a poche curve dal traguardo, agguanta una settima posizione difficile da prevedere dopo le difficoltà in qualifica e costringe la Williams a un'altra giornata da comprimaria. L'ottavo posto di Massa, unico a montare il muso corto, e il nono di Bottas, non possono certo soddisfare la scuderia. Basta eccome, invece, il decimo posto di Vandoorne, che non poteva immaginare un debutto migliore: catapultato dalla SuperFormula giapponese alla F1, alla prima volta al volante della McLaren diventa il 75mo pilota nella storia della F1 ad arrivare a punti nella sua gara d'esordio. Non va a punti, ma il 13° posto di Wehrlein è comunque il miglior piazzamento per una Manor da Silverstone 2015: i progressi rispetto all'anno scorso si vedono eccome.
Disastro Ferrari – Sebastian Vettel, per la prima volta in 160 gran premi in carriera, non può nemmeno partire a Sakhir. Come Schumacher a Magny Cours vent'anni fa, su un circuito tradizionalmente favorevole alla Ferrari che qui ha ottenuto 4 vittorie e 10 podi, il tedesco si ferma col motore in panne durante il giro di ricognizione. A questo punto due indizi non sono più una coincidenza: dopo la fiammata sulla vettura di Raikkonen, qualcosa davvero non va nel turbo della SF16-H. E non consola l'ottima prestazione di Grosjean con la Haas, spinta dalla stessa power unit made in Maranello.
Incidente Bottas-Hamilton – E le sorprese non sono ancora finite. Rosberg passa subito in testa, per il 44mo GP in carriera, ed entra nella top-15 all time. Subito dietro, Bottas tampona alla prima curva Hamilton. Il britannico, infilato da Rosberg, è all'esterno e cerca di stringere al punto di corda ma il finlandese che arriva da dietro, in traiettoria interna, non riesce a fermarsi in tempo. "C'è qualcosa che non va al posteriore" dice via radio il campione del mondo, che per la quinta volta nelle ultime sette in cui è partito in pole, perde il primo posto nel corso del primo giro e precipita al nono posto. Hamilton, comunque, continua a correre anche se ha danni evidenti anche all'ala anteriore, dalla parte destra. La sua miglior difesa è l'attacco: dopo otto giri, Hamilton è di nuovo terzo, con Bottas che rientra ai box.
Rimonta Raikkonen – E' un inizio febbrile, con Nico Hulkenberg costretto a fermarsi subito al primo giro e Carlos Sainz, unico dei primi 14 ad essere partito con le soft e non con le supersoft, toccato da Perez e richiamato ai box dopo tre giri con una gomma bucata: inevitabile il cambio di strategia e la scelta di passare alle medie. Non parte bene nemmeno Raikkonen, che al sesto giro infila la Red Bull di Ricciardo, che ha cercato di compensare il gap di potenza con un'ala posteriore più scarica, con una feritoia in meno sulla parati, senza perdere troppo in termini di deportanza. Un passaggio più in là, Iceman infila anche Bottas, che non monta il muso corto (5 centimetri in meno) applicato solo sulla monoposto di Massa, con il "naso" per deviare i flussi d'aria all'esterno delle ruote anteriori, che dovrebbe consentire un guadagno di circa 3 decimi. Sia Massa che Bottas non hanno più a disposizione gomme soft nuove, ed hanno conservato solo un set bordato di giallo che ha percorso un singolo giro durante la FP3. Passano alle medie, con lo svantaggio ulteriore, per il finlandese, del drive through per il contatto con Hamilton.
La prima sosta – Nella diversità di strategie scelte per la prima sosta, il debuttante Vandoorne si ritrova in top-10: non contento il belga, che monta le gomme soft, passa entrambe le Force India al giro 12. Button, invece, è già fuori dai giochi, frenato dal primo ritiro stagionale (si era ritirato solo una volta negli ultimi 11 gran premi), il 69mo in carriera, uno solo dall'ingresso in una top-20 non proprio gradita. Come previsto, Raikkonen rientra al giro 12 per montare le Soft, in linea con una strategia a due soste che prevede l'uso delle morbide fino alla bandiera a scacchi. Kimi rientra alle spalle di Massa e Ricciardo, ma passa subito il brasiliano. Visto l'incidente, si differenziano le strategie in casa Mercedes: Hamilton, chiamato a una corsa di rimonta, monta le medie, e chissà se adesso rimpiange la scelta di aver portato un solo treno di "bianche". Anche se le Mercedes hanno dimostrato di soffrire più delle Ferrari con questo tipo di mescola.
Iceman, meglio con le soft – Con le soft, Raikkonen comincia a stampare parziali e giri record, recupera quasi due secondi a Rosberg nello spazio di un paio di giri e riduce il gap a 10″ (cinque meno rispetto al momento della prima sosta). L'effetto però sembra svanire già intorno al ventesimo giro: i tre giri consecutivi sul piede dell'1'38" sono tutto fuorché incoraggianti. E infatti al 29mo giro torna ai box e opta per le supersoft usate. A questo punto, Iceman e Hamilton montano la stessa mescola, con un treno usato che li costringerà a una sosta in più. Raikkonen si ferma e decide di completare gli ultimi 18 con le soft. Hamilton farà lo stesso tre giri più in là, al 42mo passaggio, che Rosberg puntella con il giro record della gara. Hamilton si butta così all'attacco del secondo posto. "Non ditemi il distacco da Raikkonen ogni giro" chiede via radio, "datemelo ogni tre o quattro giri". Ma anche senza avvisi, la sostanza non cambia. Le posizioni davanti restano invariate, e negli ultimi giri le emozioni arrivano dai duelli per le posizioni di rincalzo, anche fuori dalla zona punti.
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