F1, GP Bahrain: pole Rosberg, dominio Mercedes. Vettel troppo carico, fuori in Q2
Sempre secondo in tutte le sessioni di prove libere, Rosberg piazza l'acuto quando serve di più e bissa la pole position dell'anno scorso con 1:33.185, quasi un secondo più lento del 2012. Sakhir resta dunque tabù per Hamilton, mai in pole position in Bahrain. Il britannico deve rimandare così la pole numero 34, ma festeggia la sua 60ma partenza in prima fila.
Per la seconda volta in tre Gran Premi, il campione del mondo Sebastian Vettel non supera il taglio in Q2. Va molto meglio Dani Ricciardo, che nelle libere di ieri aveva girato con un assetto diverso e più scarico. Una scelta comprensibile alla luce della penalizzazione dell'australiano, che partirà 10 posizioni indietro rispetto a quella conquistata in qualifica per il pasticcio di Sepang, quando il box l'ha rispedito in pit lane con la ruota anteriore sinistra non ben fissata salvo richiamarlo e spingerlo di nuovo in retromarcia per un secondo improvvisato pit stop. La Williams è l’unica squadra ad aver risparmiato tutti i treni di gomme medie fino alla Q2: possibile una strategia più conservativa per il team di Grove in gara?
LA CRONACA – Hamilton e Rosberg con le medie danno un secondo e tre a Alonso e Ricciardo con le morbide in Q1, in linea con quello che si pensava ieri: a temperature più basse, le mescole morbide soffrono maggiormente di graining nei primi giri, prima di raggiungere la temperatura ottimale. La Williams conferma il suo potenziale: escono più tardi di tutti in Q1 e chiudono al secondo (Bottas) e quarto posto (Massa). Hulkenberg, già vicinissimo a Hamilton ieri in simulazione di gara, è il più veloce in Q1 con Perez terzo: una conferma del valore della Force India e della power unit Mercedes, che in termini di efficienza ed efficacia dei motori rimane una spanna abbondante più avanti di tutti. Con le medie, Raikkonen e Rosberg chiudono solo nono e decimo il primo stint, con Vettel addirittura undicesimo seppur con le morbide. Per la terza volta su tre gare, Maldonado viene tagliato fuori in Q1, bruciato dal compagno di squadra Grosjean all'ultimo giro per 9 millesimi di secondo, nonostante il francese sia stato probabilmente ostacolato in un paio di occasioni dalla Sauber di Sutil che gli ha tagliato la strada in uscita della curva 13 e in entrata dell'ultimo rettilineo. Il traffico e qualche errore giocano un brutto scherzo a Hulkenberg, che resta fuori dalla Q3. "Sono uscito non benissimo dalle prime due curve e come tanti altri ho fatto fatica alla 11, ho toccato un po' il cordolo e questo ti spinge verso l'esterno" ha detto via radio.
FERRARI – La Red Bull, un po' in difficoltà nelle libere di oggi, ha provato un'ala anteriore più scarica, a cinque slot, per cercare di recuperare un po' di velocità in rettilineo potendo già contare su un'efficacia forse superiore ai concorrenti in entrata di curva. La Ferrari invece ha lavorato più sulla deportanza al posteriore. Evidentemente, però, non è bastato, anzi. Le Rosse hanno fatto un evidente passo indietro rispetto alle precedenti gare e anche alle libere di venerdì, in cui comunque Alonso era riuscito sempre a chiudere terzo. L'ottavo posto dello spagnolo e il decimo di Raikkonen lasciano più dubbi che certezze in vista della gara. "Il motore ha perso potenza in Q3 e questo spiega la cattiva prestazione" ha spiegato lo spagnolo, "in ogni caso in questo momento non stiamo facendo un buon lavoro".
Intanto, anche alla luce dei “voli” di Kimi Raikkonen e Pastor Maldonado nelle libere di ieri, la FIA ha modificato il cordolo esterno in uscita dalla curva 4 e chiesto ai piloti non abusare troppo di quel tratto di pista.
LIBERE SABATO – Si conferma, dunque, la tendenza delle libere di oggi, che hanno visto ancora le due Mercedes davanti a tutti con Hamilton primo e Rosberg secondo. Il finlandese, richiamato ieri per aver disturbato la Force India di Perez alla fine del giro lanciato, ha rivelato alla Bild di non essere in perfette condizioni: si è infortunato al piede sinistro facendo jogging in spiaggia, la settimana scorsa a Dubai. Evidentemente uno step di quella dieta, e di quella vita, da monaco cui si sta costringendo per rispettare i nuovi stringenti limiti di peso delle vetture.
GOMME – “Siamo rimasti un po’ sorpresi dal divario tra la mescola dura e quella media, che è stato di un secondo e mezzo in Malesia” ha detto il direttore Motorsport Pirelli Paul Hembery. “Il gap si al minore carico aerodinamico rispetto all’inizio della stagione: la gomma dura non è sollecitata tanto come in passato, per questo scivola di più”. In previsione della gara, ha concluso, “nelle prove si è registrato un basso livello di usura, e poco degrado termico sulle morbide, e questo porta ad ipotizzare una gara a due soste”.
SEMPRE DI SERA – Il presidente del circuito, Zayed al Zayani, ha confermato che la corsa di sera non resterà un'eccezione celebrativa per quest'anno, decimo anniversario del GP. “Abbiamo investito molto nell'impianto di illuminazione, non avrebbe senso usarlo una volta sola. Anche perché qui la domenica è un giorno lavorativo e non era facile per i tifosi arrivare al circuito alle 3 di pomeriggio dopo essere usciti da scuola o dal lavoro. Il nuovo orario ci dà l'opportunità di catturare il mercato saudita, che è il principale nell'area del Golfo Persico”.