F1,GP Bahrain: rosso di sera, bel weekend si spera
Luci nel deserto. Nella notte di Sakhir, la seconda sessione di qualifica conferma i valori delle prime tre gare. E' ancora dominio Mercedes, ma la Ferrari si mantiene seconda forza del campionato. Stavolta è Rosberg, sempre battuto nei primi tre GP della stagione, a prendersi il virtuale primo posto del venerdì in 1.34.647, tre decimi più lento del miglior tempo nelle libere dell'anno scorso. Il tedesco riesce a star davanti per 115 millesimi al compagno di squadra, che però paga un gran bloccaggio delle ruote alla curva 8. La Ferrari, che ha portato Raikkonen e Vettel in testa alla FP1, si conferma sempre più seconda forza del campionato. Il tedesco chiude quarto, a un decimo da Raikkonen e a sei da Rosberg, per un errore nel terzo settore che gli ha fatto perdere mezzo secondo; l'unico brivido per lui è il contatto finale alla prima curva con Perez che lo stringe e gli distrugge l'ala anteriore. “Qualcosa si è rotto meccanicamente e non ho potuto frenare come volevo", ha spiegato Seb via radio ai meccanici che poi riscontrano un piccolo problema al freno anteriore destro. Ottimi i segnali per il Cavallino sul passo gara. in long-run, infatti, Ferrari girano anche mezzo secondo meglio delle Mercedes, che fanno molto lavoro differenziato: sulle medie con Hamilton, sulle soft con Rosberg. Con i pneumatici "gialli", Iceman, col contratto da rinnovare, come nei primi tre gran premi rimane il più performante del quartetto dei leader del Mondiale: anche con un treno di gomme usato da 19 giri, continua a girare sul piede dell'1.39 basso, meglio anche delle Mercedes, che come a Shanghai soffrono decisamente di più con le medie. In top-10 anche le Williams, 5° Bottas e solo 10° Massa, che però continuano a essere una versione sbiadita delle rivelazioni dell'anno scorso, e non c'entra l'assenza del logo Martini sulla livrea perché in Bahrain è vietato sponsorizzare alcolici e sul podio si festeggia con la Waard, una bevanda analcolica frizzante a base di melograno e acqua di rose. Sulla distanza comincia a divertirsi un po' Ricciardo, sesto, che dà quattro decimi al compagno di squadra Kvyat (9°). Le Red Bull ripresentano l'ala anteriore della Cina, l'elemento in cui più si vede il cambio di direzione rispetto alla filosofia progettuale di Eric Prodromou, passato in McLaren. E qualche piccolo miglioramento si vede. Completano la top-10 di giornata Maldonado, nonostante una serie di uscite di pista, che qui pesano poco visti i 140 mila metri quadri di vie di fuga asfaltate, e Nasr. Il suo nono posto, insieme all'undicesimo di Ericsson, rinforzano la candidatura della Sauber a sorpresa del 2015 e testimonia ancor di più la bontà del lavoro sulla power unit Ferrari.
Ferrari seconda forza – Alla vigilia del weekend, la Ferrari ha cambiato l'ICE, il motore a scoppio, nella power unit, ha portato anche se il tedesco ha sofferto di un calo di potenza al propulsore ed è rimasto a lungo nei box per un sensore di allarme che ha consigliato i tecnici a fare tutte le verifiche. Niente di grave, tanto che anche il tedesco è tornato sull'asfalto simulando con successo una partenza prima di effettuare uno stint con gomme nuove. Il cambio, che secondo Auto Sport and Motor sarebbe motivato dalla presenza di piccole crepe, è stato invece motivato da Luca Antonini, il responsabile dell'ufficio stampa del Cavallino, come una prevista rotazione dei propulsori da utilizzare nel corso della stagione. Nessuna evoluzione, comunque, a quanto si apprende, nessuna modifica che comporti l'utilizzo di uno o più gettoni, solo un'operazione di routine completata all'inizio del weekend proprio per avere il tempo di raccogliere dati, di assemblare e settare al meglio tutti i parametri. Anche dal punto di vista aerodinamico, non si segnalano novità di rilievo, e con due gran premi in una settimana sarebbe strano il contrario, a parte le feritoie sulla carrozzeria, soprattutto ai lati dell'abitacolo, e il posteriore più aperto, come in Malesia.
I misteri di Stoccarda – Nella prima sessione, poco rilevante anche per le scuderie che hanno ridotto al minimo i giri in pista per non correre il rischio di surriscaldare motore e gomme, anche perché qualifiche e gara si correranno al tramonto, le Mercedes non hanno cercato le prestazioni. Hamilton e Rosberg al mattino hanno completato una ventina di giri per analizzare il consumo delle gomme (particolarmente stressate le posteriori), poi son tornati a ristabilire le gerarchie nella seconda sessione. Il campione del mondo, che ha ancora accusato il surriscaldamento del sedile, come in Cina, sta discutendo il rinnovo del contratto. La questione economica, si parla di una richiesta sui 30 milioni a stagione, nasconde, e nemmeno troppo, una dichiarazione di intenti. Ora sta alla casa di Stoccarda, che ha rinnovato l'anno scorso l'accordo con Rosberg per 25 milioni, decidere il campione del Mondo in carica, che è sempre arrivato davanti al tedesco nelle prime tre gare, valga un ingaggio maggiore. La decisione, chiaramente, non potrà non pesare nelle gerarchie interne al team, che qualche nervosismo sempre meno velato già stanno creando. A Sakhir, dunque, Rosberg si gioca le ultime chance per non diventare, già dopo quattro gare, la seconda guida della squadra più forte del Mondiale.
Primi sorrisi in McLaren – E' un'altro venerdì difficile per le Toro Rosso (tanto lavoro sulla di Verstappen all'impianto frenante, qui messo a dura prova dalle cinque staccate con decelerazione vicina ai 5G) e Dove finalmente si comincia a vedere qualche spiraglio di luce. E' una giornata in chiaroscuro per il team di Woking. Button spegne il motore alla prima curva al mattino e deve fermarsi dopo poco anche in FP2, parcheggiando tra la curva 10 e la 11. Alonso, che ha girato con il diffusore posteriore usato la settimana scorsa dal compagno di squadra, la giornata col 12° tempo dopo la settima posizione in FP1. In tempi di magra, dopo il peggior inizio di Mondiale nella storia della scuderia, in attesa del pacchetto di innovazioni aerodinamici che dovrebbe essere introdotto a Barcellona, è una ragione più che sufficiente per una iniezione di ottimismo. Anche se nel passo gara i tempi sono tutto fuorché competitivi, anche se l'abbondanza di vernice "fluo" testimonia che il "work in progress" non è ancora finito e il gap di potenza non è ancora risolto.
Le chiavi – La simulazioni di qualifica dimostrano che il gap tra le gomme medie e le soft, su un asfalto particolarmente granuloso (in roccia grigia fatta arrivare appositamente dalla Gran Bretagna), con le temperature che scendono, superano anche il distacco previsto e stimato dalla Pirelli. Per la gara, sarà fondamentale mantenere la giusta temperatura dei freni, magari spostando un po' il bilanciamento della frenata all'anteriore e dosando il gas in uscita dai tornanti. Un'alchimia che oggi in Ferrari hanno risolto meglio di tutti. Sarà solo un illusione, o l'inizio di un bellissimo sogno Mondiale?
GP BAHRAIN, PROVE LIBERE – LA CLASSIFICA
Pos Driver Car Time Gap Laps
1 Nico Rosberg Mercedes 1m34.647s – 31
2 Lewis Hamilton Mercedes 1m34.762s 0.115s 33
3 Kimi Raikkonen Ferrari 1m35.174s 0.527s 30
4 Sebastian Vettel Ferrari 1m35.277s 0.630s 26
5 Valtteri Bottas Williams/Mercedes 1m35.280s 0.633s 36
6 Daniel Ricciardo Red Bull/Renault 1m35.449s 0.802s 27
7 Pastor Maldonado Lotus/Mercedes 1m35.474s 0.827s 34
8 Felipe Nasr Sauber/Ferrari 1m35.793s 1.146s 27
9 Daniil Kvyat Red Bull/Renault 1m35.883s 1.236s 23
10 Felipe Massa Williams/Mercedes 1m35.884s 1.237s 35
11 Marcus Ericsson Sauber/Ferrari 1m36.148s 1.501s 34
12 Fernando Alonso McLaren/Honda 1m36.191s 1.544s 22
13 Romain Grosjean Lotus/Mercedes 1m36.334s 1.687s 31
14 Carlos Sainz Toro Rosso/Renault 1m36.471s 1.824s 32
15 Nico Hulkenberg Force India/Mercedes 1m36.805s 2.158s 30
16 Max Verstappen Toro Rosso/Renault 1m36.917s 2.270s 26
17 Sergio Perez Force India/Mercedes 1m37.062s 2.415s 33
18 Will Stevens Marussia/Ferrari 1m39.131s 4.484s 21
19 Jenson Button McLaren/Honda 1m39.209s 4.562s 15
20 Roberto Merhi Marussia/Ferrari 1m40.592s 5.945s 26