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F1, GP Bahrain: Sakhir è il regno dei sorpassi

A Sakhir, scandita da quattro rettilinei e altrettante staccate impegnative, furono 54 i sorpassi l’anno scorso. L’asfalto è abrasivo, la carreggiata molto larga. I curvoni veloci scandiscono primo e terzo settore, più guidata la parte centrale. Fondamentale l’efficienza e la gestione delle gomme nella gara in notturna.
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Quattro lunghi rettilinei concentrati nel primo e nel terzo settore, una parte centrale più guidata, una carreggiata larga anche 20 metri che permette incroci di traiettorie e sorpassi, 54 l'anno scorso. Tre indizi fanno una prova. Il circuito di Sakhir, che inaugura il primo “back to back” della stagione, con le sue quattro frenate impegnative spalmate sui 5,4 chilometri del tracciato, ai piloti piace. “Il Bahrain è grandioso” ha detto Ricciardo. “Fa caldo, il paddock è moderno, l'hotel è eccezionale: qui mi diverto sempre moltissimo”. E con l'efficienza della Red Bull intravista a Melbourne, potrebbe continuare a farlo soprattutto nel secondo settore.

Un impianto da 150 milioni

La pista di Sakhir, non lontana dalla capitale Manama, si raggiunge attraverso l’autostrada e viali larghissimi fiancheggiati da bandiere. La sua costruzione, voluta dal principe Salman bin Hamad Al Khalifa, presidente onorario della Bahrain Motor Federation, come obiettivo nazionale, è costata 150 milioni di dollari nel 2004. Progettato da Herman Tilke, prevede sei possibili configurazioni del tracciato, compreso un ovale. L'asfalto, in grovacca fatta arrivare dall'Inghilterra, è particolarmente abrasivo ma la sabbia che può arrivare dal deserto rende comunque più imprevedibili i livelli di grip nel corso del weekend.

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Un giro di pista

“Il circuito è pesante per i freni, e in alcune curve il punto di staccata può cambiare tra le varie sessioni” ha commentato Carlos Sainz. In effetti, i tecnici Brembo considerano l'impegno per i freni a Sakhir di livello 9, in una scala da 1 a 10: solo Montreal, Città del Messico, Abu Dhabi e Singapore hanno ottenuto un punteggio più alto.

Impegnativa la prima frenata

La più impegnativa delle frenate che impegnano i piloti per il 18% del tempo sul giro arriva subito, alla prima curva, dove nel 2006 Massa ha quasi toccato Alonso nel completare un rischioso sorpasso all'esterno. Qui, sottolinea Grosjean, si può subito tentare l'attacco anche sfruttando il DRS. I piloti raggiungono quasi i 330 kmh e in 2 secondi e mezzo, nello spazio di 70 metri, scendono sotto gli 80 sopportando 4,8g di decelerazione. La sequenza con la curva 2, a sinistra, esalta la gestione del freno motore. Inizia poi il primo dei quattro rettilinei che metteranno alla prova l'equilibrio e l'efficienza aerodinamica delle monoposto. Qui, almeno secondo le prime indicazioni emerse in Australia, Vettel e Raikkonen potrebbero riuscire a contenere il gap con la Mercedes, sfruttando il passo lungo della Ferrari SF71H. E magari, se la scia non diventa troppo penalizzante, tentare il sorpasso alla curva 3 in accelerazione, prima dell'impressionante frenata alla curva 4 che chiude il primo settore. In soli 53 metri, secondo le rilevazioni Brembo, le vetture perdono 186 kmh con una decelerazione di 4,7g.

Il T2, il settore più guidato

Più vario il secondo settore, “là dove conta molto il livello di carico aerodinamico ed il suo corretto bilanciamento fra gli assi”, scrive Giorgio Ferro su Autosprint, le Red Bull potrebbero avvantaggiarsi grazie a un'efficienza in curva all'altezza delle Frecce d'Argento. “E' una pista molto tecnica e molto divertente” ha ammesso Max Verstappen, che ancora ricorda la gara che ha disputato qui per il Mondiale kart con l'impianto da poco terminato.

La combinazione di curve veloci dalla 5 alla 7, che si affrontano intorno ai 180 kmh, inaugura una delle sezioni più tecniche del tracciato. “E' la zona della pista che mi piace di più” ha ammesso Esteban Ocon. “Sono tre curve veloci e poi ti ritrovi velocemente alla frenata della curva 8. È un punto delicato perché arrivi ad alta velocità ed è facile sbagliare e finire larghi”. Per questo sarà ancora più importante trovare il giusto bilanciamento fra la trazione e l'erogazione della potenza del motore. I piloti allungano poi, in discesa, verso la curva 9, a sinistra, e si immettono verso la 10, a destra. La frenata secca, in cui si rischia di spiattellare le gomme anteriori se si arriva lunghi, immette nel backstraight verso curva 11, un altro dei punti più indicati per i sorpassi. Una sezione più fluida conduce verso la 13 e il terzo settore.

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L'ultimo tratto

Da qui si entra nell'ultimo dei quattro rettilinei, sempre leggermente in discesa, che porta verso l'ultima curva e l'ultima frenata. I piloti passano dai 304 ai 120 kmh in 2,18 secondi, nello spazio di 52 metri. Su questo circuito, ha spiegato Grosjean, “è sempre più facile trovare il punto di staccata rispetto ai circuiti cittadini, come Monaco o Singapore, dove se sbagli vai direttamente a sbattere contro un muro”. Qui si può anche tentare l'attacco, ma con il DRS è facile che chi esca dietro all'inizio del rettilineo di arrivo possa ritrovarsi davanti alla prima curva nel giro successivo.

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Le gomme: supersoft, soft, medie

La chiave principale di un gran premio che inizia nel tardo pomeriggio e si conclude in serata resta la gestione delle gomme, il cui comportamento varia mentre le temperature dell'asfalto si abbassano. Vista l'importanza della trazione, i piloti devono gestire al meglio le gomme posteriori. Pirelli conferma la stessa gamma dell'anno scorso, supersoft, soft e medie, che però hanno tutte un compound più morbido rispetto al 2017 e questo, secondo Mario Isola, dovrebbe favorire una strategia a più soste, diversamente dall'anno scorso.

"La gara in Bahrain propone sfide molto diverse rispetto all’Australia, anche se entrambi i tracciati sono stop-and-go, dove contano molto i carichi longitudinali” ha spiegato Mario Isola. “I Team devono ancora più del solito raccogliere il maggior numero di dati possibili durante le sessioni di prove più rappresentative per le condizioni che troveranno poi in gara”.

Le scelte dei piloti

Ferrari, Mercedes e Red Bull optano tutte per 7 treni di Supersoft, la più morbida delle tre mescole a disposizione. Dei top driver solo Bottas, terzo l'anno scorso, staccato di 20 secondi da Vettel, si distingue. Il finlandese, che deve dimenticare il weekend nero di Melbourne, avrà un solo set di medie e 5 treni di Soft, uno in più dei rivali.

La McLaren, che ha lavorato molto per raccogliere informazioni sulle prestazioni con le mescole più morbide, ha scelto la dotazione più aggressiva con nove set di Supersoft per Alonso e Vandoorne. Otto invece per Force India, più indietro del previsto e con un pacchetto aerodinamico ancora non all'altezza delle attese, Renault e Haas.

Numeri e curiosità

La Ferrari, con cinque successi, è la scuderia più vincente a Sakhir. Fernando Alonso, l'unico dei piloti in griglia ad aver disputato tutte le edizioni dal 2004 (Grand Chelem di Michael Schumacher cui hanno dedicato la prima curva), vinse nel 2010 sulla configurazione più lunga del racciato, da 6,2 km, subito abbandonata in quanto poco gradita ai piloti. Nove i piloti partiti in pole. Hamilton, che qui ha ottenuto più punti di tutti, e Vettel, l'unico in testa per oltre 1000 km nella storia del gran premio, lotteranno per la terza pole a Sakhir: sarebbe un record assoluto. Partire al palo ha garantito la vittoria solo in cinque edizioni del GP, ma nessuno ha mai vinto scattando oltre la seconda fila in griglia.

Prima edizione: 2004
Vittorie dalla pole: 5 su 13
Vittoria dalla più bassa posizione in griglia: 4° (Jenson Button, 2009)

Albo d'oro piloti

Vittorie
3 – Alonso, Vettel
2 – Massa, Hamilton
1 – M.Schumacher, Button, Rosberg

Pole position
2 – M.Schumacher, Vettel, Rosberg, Hamilton
1 – Alonso, Massa, Kubica, Trulli, Bottas

Podi
8 – Raikkonen
6 – Hamilton
4 – Vettel
3 – Alonso, Massa, Rosberg
2 – M.Schumacher, Button, Trulli, Grosjean
1 – Barrichello, Kubica, Perez, Bottas

Albo d'oro costruttori

Vittorie
5 – Ferrari
3 – Mercedes
2 – Renault, Red Bull
1 – Brawn GP

Pole position
5 – Mercedes
3 – Ferrari
2 – Red Bull
1 – Renault, Sauber, Toyota

Podi
12 – Ferrari
8 – Mercedes
4 – McLaren, Lotus
3 – Red Bull
2 – Toyota, Renault
1 – BAR, Sauber, Brawn GP, Force India

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