F1, GP Bahrain: dominio Mercedes, Ferrari lente
E' la Formula 1 dei motori, ormai è chiaro. Nel GP numero 900 della storia, la power unit continua a fare la differenza rispetto al fattore telaio. Si spiega anche così l'evidente superiorità delle scuderie che montano motori Mercedes. E' un ordine d'arrivo "per scuderie", che fotografa il valore delle squadre e finisce per sminuire anche il valore dei piloti. Hamilton eguaglia Juan Manuel Fangio nella classifica delle vittorie ottenute in carriera, e la Mercedes festeggia la terza doppietta consecutiva su tre GP, la settima nella storia della scuderia. Festeggia anche Perez, al primo podio in carriera. Bella conferma per le Red Bull: difficile immaginare una rimonta così di Ricciardo, in grado nel finale, anche grazie alla safety car, di insidiare il terzo posto. Discorso inverso per le Williams, che ancora una volta non riescono a sfruttare il grande potenziale in termini di velocità.
DOMINIO MERCEDES – Hamilton, partito secondo dietro Rosberg, piazza subito il sorpasso alla prima curva. E' un segnale immediato al finlandese, nel primo vero duello ravvicinato della stagione, il primo episodio di una rivalità interna “alla Senna e Prost”. Rosberg ha provato ad arginare gli effetti cambiando strategia in corsa, allungando in primo stint, e ha per un attimo trovato lo spunto per portarsi in testa alla prima staccata del giro 19. Ma Hamilton, nel confronto più entusiasmante del GP, ha firmato il contro-sorpasso quattro curve più in là. L'incognita principale nel finale riguarda le gomme: Rosberg gira con le morbide, Hamilton con le medie. Il gap tra le due mescole non è così ampio come si pensava alla vigilia, come dicono via radio a Rosberg, anche per via del graduale abbassamento della temperatura dell'aria. Tra il finlandese e Hamilton ci sono infatti 2-3 decimi, non di più, di differenza. Ma l'incidente di Gutierrez, che si ribalta volando sopra il musetto di Maldonado, appena uscito dai box (sono le prime vittime dei musi bassi) fanno entrare in pista la safety car e spariglia destini e fortune. Hamilton, che pure si lamenta di non avere potenza, prende sei secondi sul terzo in due giri e si difende alla grande dal ritorno di Rosberg, nonostante denunci una mancanza di potenza negli ultimi giri.
LE 250 DI BUTTON, FESTA AMARA – Entusiasmante anche la lotta per la terza posizione. Al ventottesimo giro Massa, in crisi di gomme, ha subito uno spettacolare sorpasso in curva 5 da Perez, e di trazione in uscita dalla curva 7 da Hulkenberg, che non la prende affatto bene: “Non mi ha lasciato spazio, mi ha buttato fuori dalla pista!”. “Concentrati sulla guida” gli dice l'ingegnere, ma Hulkenberg non è soddisfatto: “Datemi una risposta, non mi lasciate qua da solo!”. Nel finale Alonso e Raikkonen superano Button e lasciano le McLaren a secco di punti. Il britannico è costretto al ritiro per problemi al cambio a due giri dalla fine. Avrebbe certo desiderato qualcosa di più per celebrare il suo 250mo GP in carriera. È solo il quinto pilota a superare questa soglia dopo Rubens Barrichello (322), Michael Schumacher (306), Riccardo Patrese (256) e Jarno Trulli (252).
RED BULL – Ferrari e Red Bull sono le uniche capaci di spezzare il mono-motore Mercedes in top-10. La Red Bull si conferma sempre capace di generare molto carico aerodinamico, ma con un propulsore Renault inferiore in termini di velocità di punta. Vettel, che ha avuto problemi in qualifica sia al cambio sia al turbocompressore, e ha lamentato malfunzionamenti al DRS in gara, ha mantenuto la posizione nella prima parte di gara con le medie. Via radio gli dicono di lasciar passare Ricciardo, che gira più veloce con le soft, e Vettel obbedisce senza battere ciglio, salvo sorpassare a sua volta il compagno di squadra quando si trova a girare con le morbide.
FERRARI TROPPO LENTE – Gara sempre in difesa per le Ferrari, che non hanno brillato particolarmente in nessuno dei tre settori del circuito di Sakhir. Nel secondo, il più guidato, si vede meno il gap con le Mercedes, ma le Rosse sono troppo lente, e anche Montezemolo perde la pazienza, e chiede ai motoristi di darsi una mossa. Alonso si lamenta di un calo di potenza, analogo a quello sofferto in Q3, quando viene “bruciato” dalla Force India di Hulkenberg. Al primo giro, come in Malesia, Magnussen tocca Raikkonen cercando di infilarsi all'interno alla curva 5 pur non avendo abbastanza spazio. Nessuna foratura, però, per Iceman che comunque non ce la fa a tenere il passo degli altri. Raikkonen fatica a tener dietro Ricciardo e difendere il settimo posto a cavallo del 30mo giro, e alla fine deve arrendersi, ancora alla curva 5. Il sorpasso finale a Button non può bastare a salvare la gara delle Rosse, che non possono accontentarsi dell'affidabilità e di un nono e decimo posto.
NOVITÀ SOTTO ACCUSA – Stavolta il livello di spettacolo e divertimento c'è stato eccome. "Nessuno può dirmi che questo è uno sport noioso" ha detto Rosberg. "E' stata la corsa più emozionante della mia carriera". Le sue parole hanno tolto un po' di preoccupazioni a Bernie Ecclestone. “Dobbiamo di sicuro cambiare qualcosa" aveva dichiarato alla vigilia. "La gente compra i biglietti e si aspetta di vedere la F1 come era prima. Sono questi motori fantastici ad essere sbagliati. Sono incredibili, riescono a generare potenze straordinarie con un consumo ridottissimo di carburante. Ma la F1 non è questo”. Nemmeno ai piloti piacciono i limiti stringenti, soprattutto quelli di peso che costringe soprattutto i più corpulenti a diete fin troppo restrittivi. Con il limite minimo di peso a 692 kg, avvicinarsi alla soglia minima e guadagnare decimi preziosi è diventato più difficile. Ne ha fatto le spese, tra gli altri, Vergne. “La differenza di peso tra me e il mio compagno di squadra mi faceva perdere quattro decimi al giro” ha confermato. “Mi sono messo a dieta questo inverno ma si arriva a certi limiti che il corpo non può sopportare. Tra il Gran Premio d’Australia e quello di Malesia sono finito in ospedale per disidratazione. Francamente questa situazione è stupida. Nella Formula 1 le vetture sono molto impegnative da guidare e abbiamo bisogno di tutte le nostre forze, ed essere costretti a perdere peso non è una cosa buona”.
L'ORDINE DI ARRIVO
1 Lewis Hamilton Mercedes
2 Nico Rosberg Mercedes +1.0
3 Sergio Perez Force India-Mercedes +24.0
4 Daniel Ricciardo Red Bull Racing-Renault +24.4
5 Nico Hulkenberg Force India-Mercedes +28.6
6 Sebastian Vettel Red Bull Racing-Renault +29.8
7 Felipe Massa Williams-Mercedes +31.2
8 Valtteri Bottas Williams-Mercedes +31.8
9 Fernando Alonso Ferrari +32.5
10 Kimi Räikkönen Ferrari +33.4
11 Daniil Kvyat STR-Renault +41.3
12 Romain Grosjean Lotus-Renault +43.1
13 Max Chilton Marussia-Ferrari +59.9
14 Pastor Maldonado Lotus-Renault +62.8
15 Kamui Kobayashi Caterham-Renault +87.9 secs
16 Jules Bianchi Marussia-Ferrari +1 Lap
17 Jenson Button McLaren-Mercedes +2 Laps
Rit Kevin Magnussen McLaren-Mercedes
Rit Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari
Rit Marcus Ericsson Caterham-Renault
Rit Jean-Eric Vergne STR-Renault
Rit Adrian Sutil Sauber-Ferrari