F1, GP Brasile: Mercedes e Ferrari guardano al 2016
La Mercedes pensa già al 2016. Le Frecce d'Argento hanno fatto la differenza anche a Interlagos. E' di con Nico Rosberg il miglior tempo (1:12.385), realizzato con la configurazione da qualifica e le gomme Soft. Il tedesco ha rifilato poco meno di mezzo secondo a Lewis Hamilton, che non ha riportato alcuna conseguenza nel crash con la Zonda Pagani al tornante del Loews a Monte Carlo: un distacco rilevante sul secondo circuito più corto del Mondiale. Il britannico, però, ha tentato il giro con la pista già leggermente bagnata. Pesante il secondo rimediato da Vettel e Raikkonen, rispettivamente terzo e quarto, con il finlandese che ha abortito il primo giro lanciato con le Soft, nella seconda sessione, per l'incidente alla McLaren di Alonso, rientrato ai box come una furia.
Piccoli inconvenienti per Rosberg – Non sono mancati gli inconvenienti anche per Rosberg, che nella prima sessione si è molto lamentato del sottosterzo con le gomme medie e nella seconda ha avuto un problema al cambio durante la simulazione di gara che lo ha costretto a fare un reset nell'elettronica della trasmission, prima di fare un lungo nell'ultima curva. Le W06 Hybrid hanno girato al mattino con lo sfogo dell'aria dell'S-duct aperto, ma nella seconda i tecnici l'hanno smontato. Nella prima sessione, ha ammesso Paddy Lowe, le Frecce d'Argento hanno provato anche un'ulteriore soluzione aerodinamica, non assimilabile al condotto per ottimizzare il flusso d'aria. "Si tratta di un device in stile con il sistema adottato dalla Red Bull." ha spiegato Lowe. La squadra campione del mondo, dunque, sta producendo uno sforzo molto grande per cercare di tenere a distanza la Ferrari anche il prossimo anno, anticipando concetti importanti che si vedranno nel 2016 senza il timore di essere copiati…
Ferrari bene in long run – La Ferrari, e non è una novità, paga nel giro secco ma recupera il gap nella simulazione di gara, soprattutto con le medie, un tipo di mescola su cui le SF15-T risultano particolarmente "gentili" da inizio stagione. "E' stata una giornata piuttosto confusa" ha ammesso Kimi Raikkonen, mentre Vettel ha lamentato una certa difficoltà nel mandare gli pneumatici in temperatura. "Credo che tutti stiano faticando con le gomme" ha detto. E' piuttosto complicato farle funzionare, è sicuramente molto più difficile e peggio dell'anno scorso. La pista è scivolosa un po' per tutto. Io ho cercato di fare il meglio possibile, ma forse non eravamo abbastanza veloci. Come detto, possiamo migliorare per le Qualifiche di domani. La vettura si muove davvero tanto, slitta parecchio, quindi vedremo domani. Penso proprio che sarà molto meglio di oggi". Al Cavallino, comunque, si provano anche soluzioni in vista della prossima stagione, come dimostra il vistoso rastrello pieno di sensori con cui è sceso in pista Raikkonen nella prima serie di giri con le medie. I tecnici hanno analizzato soprattutto i flussi e le turbolenze al posteriore.
Manovre per il 2016 – La Ferrari comincia anche a muovere pedine in vista della costruzione del nuovo staff per il 2016. La responsabilità tecnica in pista andrà all'ex Mercedes Jock Clear, con la promozione di Matteo Togninalli a capo degli ingegneri. Prevista anche la nomina a team manager di Diego Ioverno, che resterà anche responsabile dei meccanici. Pronto a lasciare, invece, Luca Baldisserri, che ha seguito il progetto, che non si può definire un successo, della Ferrari Drivers Academy, e dovrebbe percorrere le orme di Lawrence Stroll, il magnate canadese intenzionato a rilevare delle quote della Williams dove approderà il figlio Lance nel ruolo di test driver al posto di Susie Wolff.
Red Bull, che motore avrà? – Lontane le Red Bull, nonostante il motore Renault aggiornato. "E' troppo presto per giudicarlo" ha detto Horner. "Il cambiamento è piccolo. I primi dati li avremo questa sera. Credo che dal punto di vista della velocità il nuovo motore sia più rapido di un decimo, un decimo e mezzo rispetto alla versione precedente". Continua, invece, l'incertezza sul futuro. I tecnici del Cavallino erano pronti a fornire una power unti specifica alla RB12, che dunque non avrebbe corso con un propulsore blindato alle specifiche 2015, come la Manor quest'anno che ha dovuto usare la tecnologia del 2014. Ma la Red Bull, che accettando l'offerta della Ferrari avrebbe beneficiato di 32 gettoni di sviluppo, sembra intenzionata a continuare in sostanza con la Renault. Con la casa francese che potrebbe ridenominare il V6 per la Lotus, squadra che stanno per rilevare, Twingo o Mecachrome, per dare la possibilità ai transalpini di utilizzare 32 gettoni finalizzati alla RB12 che Adrian Newey ha già disegnato.