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F1, GP Brasile: Mercedes mondiale, il cerchio si chiude e la polemica si riapre

Le Mercedes continuano ad andare in difficoltà in gara con i cerchi posteriori chiusi. Hamilton vince, ma deve ringraziare Ocon, pilota della stessa famiglia, troppo aggressivo nello sdoppiarsi contro Verstappen. L’olandese conferma gli enormi progressi Red Bull anche in chiave 2019. Gara anonima per Vettel, buon podio per Verstappen.
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Il Brasile incorona le Mercedes, al quinto titolo costruttori di fila. Ma a Interlagos, è la Red Bull la vera vincitrice.  Senza il contributo del DRS, Max Verstappen passa le due Ferrari e le due Mercedes, ma si tocca con Ocon, incredibilmente aggressivo per non farsi doppiare all'interno, e penalizzato poi con un drive through di dieci secondi. A pensar male, che un pilota Mercedes faccia un favore così grande al campione del mondo Mercedes, ci si prende? Hamilton si gode la vittoria numero 72, davanti all'olandese, che di podi ne ha ottenuti 21, e Raikkonen, al numero 103 in carriera.

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Le Red Bull danno spettacolo

La Red Bull dà un'ulteriore conferma del notevole funzionamento dei pacchetti di upgrade introdotti nelle ultime gare. Verstappen e Ricciardo, che stampa un sorpasso spettacolare su Bottas, forse il migliore della corsa, hanno fatto più fatica in qualifica perché mancano ancora cavalli alla power unit Renault, ma gestiscono benissimo la gomma anche in gara e squadernano prestazioni notevoli nel secondo settore. Il carico che riescono a generare attraverso il corpo vettura permette ai piloti Red Bull di allungare il ciclo di vita delle supersoft e di non ricorrere alle medie nel secondo stint di gara.

Verstappen, già costante e brillante in long run, si butta dentro e in quattro giri passa entrambe le Ferrari. Fino all'attivazione della DRS zone, l'olandese è il più veloce di tutti. Da applausi i sorpassi all'interno sulle Ferrari e soprattutto il successivo alla prima curva su Bottas, che inizia ad accusare blistering: forse, quando ha parlato di un team pronto a lottare per il Mondiale del 2019, l'olandese non ha solo voluto gonfiare il petto e pavoneggiarsi un po'. Gliel'avevano anche detto, al finlandese, di stare attento perché Verstappen avrebbe potuto tentare lì l'attacco, e la profezia si avvera in un tempo fin troppo breve.

Ferrari, gara anonima

Il rischio di partire con le gomme soft, meno performanti in partenza, si paga in partenza. Vettel, attaccato da Bottas, blocca le ruote in frenata alla prima curva poi si ritrova chiuso da Hamilton in aiuto del compagno di squadra. Nella simulazione di gara del venerdì, comunque, il tedesco a parità di gomma aveva rifilato quasi 5 decimi al campione del mondo. Ma sa anche, Vettel, che venerdì ha accusato blister su soft e supersoft prima del britannico, più gentile sugli pneumatici con entrambe le mescole.

Le Ferrari, invece, faticano a scaldare le soft su una pista fredda. Servono sei, sette giri perché i tempi delle rosse, inizialmente con poco grip. Una volta entrate in temperatura, però, le gomme spingono Raikkonen a un doppio, infruttuoso tentativo di attacco su Bottas. In trazione, nell'uscita delle curve veloci, nelle esse che caratterizzano il primo settore, alla

Hamilton, al decimo giro, vede crollare i tempi dall'1.14 basso all'1.14 alto, mentre Bottas gira un secondo più lento di Verstappen e Hamilton e Leclerc si mantiene oltre mezzo secondo sotto i tempi di Ricciardo. Era questa la vera incognita lasciata dalle libere di venerdì, la durata delle supersoft sulle Mercedes, che ha un set di soft nuove comunque ancora a disposizione.

Le due Ferrari, a differenza di Mercedes e Red Bull, prenderanno così il via del Gran Premio del Brasile con una mescola più dura, scelta che secondo la Pirelli allungherà il primo stint di circa dieci giri rispetto alle supersoft. Stupisce, comunque, come Hamilton soffra di blister su tutte le quattro gomme, un po' come gli era accaduto a Austin, anche più di quanto si potrebbe ipotizzare dato il suo stile aggressivo di guida in frenata. Non a caso, nonosrtante una "finta" del box Ferrari, Bottas e Hamilton anticipano la sosta rispetto alle indicazioni Pirelli che suggeriva un pit stop fra 25mo e 30mo giro per chi, partito con le supersoft, volesse poi montare le medie e provare ad andare fino in fondo.

Il rosso delle supersoft montate nel finale da Vettel per provare a ritrovare quel ritmo atteso e mai davvero visto in gara, non risolleva il rosso di una Ferrari da una gara francamente anonima.

Mercedes, cerchi chiusi e domande sempre più aperte

C'entra qualcosa l'annosa questione dei cerchi posteriori? Su Motorport.com Roberto Chinchero è tornato sulla questione, che è rimasta senza una vera definizione vista l'assenza del responsabile tecnico monoposto della FIA, Nicholas Tombazis, in Messico e Brasile. "Un fatto è certo: la Mercedes abilmente continua a sviluppare il suo concetto tecnico. I cerchi Oz Racing, infatti, per Interlagos sono stati già modificati: non tanto nei forellini del distanziale, quanto nell'offset che adesso presenta delle scanalature molto visibili in prossimità di ogni foro che è stato sensibimente ingrandito" scrive Chinchero. Mercedes, però, li chiude in qualifica e gara. Hamilton, nelle prove libere, appariva decisamente più stabile al posteriore nella percorrenza di curva, ma le Frecce d'Argento soffrono più di tutti nella tenuta delle gomme in gara.

Il campione del mondo, entrato in modalità gestione degli pneumatici negli ultimi giri prima del pit stop, ha girato mezzo secondo più veloce di Verstappen per qualche giro, ma al 27mo passaggio d'improvviso perde quasi nove decimi, uno svantaggio maturato soprattutto negli ultimi due settori. Anche per questo, forse è un po' anticipato il pit stop al 29mo giro di Vettel, che pur avendo un passo buono ma non strepitoso avrebbe probabilmente potuto rientrare davanti a Bottas aspettando un paio di passaggi.

E' palese la riga nera sull'anteriore sinistra di Hamilton, quando di giri alla fine ne mancano una quindicina. Un blistering così sulle gomme davanti, in entrambi gli stint di una stessa gara, è fenomeno più unico che raro

Ma l'incidente fra Ocon e Verstappen libera Lewis Hamilton verso la vittoria. Verso la conclusione di una stagione che si è messa in discesa dopo l'estate, e ancor più dopo Monza. Se questi saranno gli equilibri e i valori nella prossima stagione, ci sarà da divertirsi. Ready to rumble?

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