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F1, GP Brasile: vince Vettel, rimonta Hamilton, trionfa l’orgoglio dei campioni

La Ferrari torna a vincere per la prima volta dopo Budapest. Notevole la rimonta di Hamilton, che parte dai box e chiude quarto; mai era andato così bene quando era scattato dietro tutti. Terzo podio di fila per Raikkonen, non succedeva da quattro anni e mezzo.
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L'autunno dei rimpianti e dell'orgoglio. Sebastian Vettel rifila una prova di forza, su una Ferrari che torna alla vittoria dopo l'Ungheria e dimostra di poter stare sui ritmi, e anche sopra i ritmi, delle Frecce d'Argento campioni di tutto. Il tedesco centra la quinta vittoria in 31 gare in carriera nel continente americano fra Usa, Canada, Messico e Brasile, davanti a Bottas e Raikkonen, che festeggia il terzo podio consecutivo come non gli capitava da quattro anni e mezzo. Nell'ultima gara della stagione, Hamilton completa quarto la sua migliore gara della stagione. Quinto Verstappen, che si consola col record assoluto della pista e batte Ricciardo. A punti anche Massa, all'ultima in carriera salvo replica dei ripensamenti dell'anno scorso, Alonso, Perez e Hulkenberg.

Vettel, che partenza

Vettel, che vince il 18mo GP senza partire dalla pole, quinto all time con Alonso e Piquet) parte meglio di tutti. Il tedesco, partito 13 volte in prima fila, più di chiunque altro in questa stagione (84 in carriera a -2 dal quarto posto di Prost), brucia Bottas che vanifica la 70ma pole Mercedes in 78 gare era ibrida, la centesima per un pilota della Finlandia, settima nazione a toccare questo traguardo. La vittoria gli consentirà di raggiungere Lauda al sesto posto nella storia del Cavallino con 32 podi in rosso in carriera.

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Ocon, finisce la serie record

Ricciardo invece si tocca con Vandoorne (per lui quinto ritiro stagionale, il sedicesimo per una McLaren), e rientra per controllare la vettura in regime di safety car che entra subito, al primo giro. Dopo cinque curve, infatti, Grosjean perde il controllo alla curva 5, una delle cinque a destra, la piega in salita che chiude il primo settore dove ieri Hamilton è andato contro il muro in controsterzo senza riuscire a fare il tempo in Q1 per la terza volta.

Il francese della Haas coinvolge Magnussen e soprattutto travolge Ocon, al primo ritiro in carriera dopo una striscia di 27 GP conclusi sui primi 27 disputati, la più lunga serie per un pilota esordiente nella storia della Formula 1.

Inizia la rimonta di Hamilton

La safety car rientra al sesto giro e Vettel prova a fare il vuoto continuando a girare sul piede dell'1.13.6 su uno dei cinque circuiti in cui si gira in senso antiorario dopo Baku, Singapore, Abu Dhabi e Austin. Per questo, con la temperatura dell'asfalto che supera i 50 gradi, gestire le gomme, che sottolinea Hulkenberg si riscaldano troppo presto, già intorno all'ottavo giro, diventa la vera chiave della gara e convince a cambiare le strategie previste.

Hamilton risale in zona punti già entro una decina di giri, e ogni sorpasso del campione del mondo viene accolto da applausi scroscianti dalle tribune del Jose Carlos Pace, il pilota brasiliano che qui vinse nel 1975 a cui è intitolato il circuito di Interlagos.

I tempi, più lenti rispetto snche alle simulazioni di gara del venerdì, cominciano ad alzarsi dopo 15-16 giri per un degrado termico delle gomme fin troppo evidente e più rapido delle aspettative. Così Alonso riesce a rimanere attaccato a Hamilton, che però lo passa in regime di DRS, poi va ad attaccare e superare un commosso Massa alla quarta curva.

Vettel si difende dall'undercut di Bottas

Dopo ventidue giri il britannico, partito alle spalle di tutti per la quarta volta in carriera, è già quinto con pista completamente libera e dieci secondi da recuperare rispetto a Verstappen, il più in crisi però fra i top driver, nonostante i primi segni di blistering all'anteriore destra.

Hamilton, che con la gialla, la "gomma Mercedes", vola e ironizza sulla resa delle supersoft mentre Verstappen praticamente implora il box di richiamarlo. "Potrebbe essere un pericolo nel finale" dicono a Raikkonen via radio. Ma il finlandese nel solo 36mo giro dà sei decimi a Bottas, segno che le rosse riescono a imprimere un ritmo difficile da tenere per le Frecce d'Argento. E dopo la sosta si rivela il più veloce in pista insieme a Verstappen.

Bottas anticipa il pit-stop  al 28mo giro, prova l'undercut e vola nel giro con pista libera con Vettel che al passaggio successivo copre la strategia e riesce a uscirgli davanti per meno di un secondo, per questione di pochi metri.

Gran finale di Raikkonen

Hamilton si ferma al giro 44 e chiude con un ultimo stint con le SuperSoft e Vettel, secondo dopo Schumacher a passare più di 200 giri in testa in carriera a Interlagos, torna primo.

L'uscita di Gasly non anticipa una debacle dei motori Renault come nell'ultima gara. Ricciardo sfodera un doppio sorpasso da applausi su Alonso e Massa, con una frenatona ritardatissima in regime di DRS alla curva 1. Verstappen, però, lamenta un aumento del vento in curva 3, la macchina si fa meno stabile nella conduzione delle curve e Hamilton continua a recuperare terreno sull'olandese volante. La Red Bull continua a faticare moltissimo a tenere le gomme posteriori nella finestra di temperatura ottimale di utilizzo.

Verstappen, dopo una staccata tirata all'inverosimile, deve arrendersi al sorpasso di pura velocità di Hamilton. L'olandese chiede e ottiene un nuovo pit stop e batte il record della pista di Montoya che resisteva dal 2004.

La rimonta di Hamilton è una mazzata per Bottas, che si ritrova il compagno di squadra attaccato nel finale, pur essendo partiti ai due estremi in griglia. Al britannico, complice anche un ottimo Raikkonen, però non riesce l'ultimo disperato attacco, l'ultima magia. Ma è lui il pilota del giorno. Perché si può vincere anche senza arrivare primi.

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