F1, GP Canada: Hamilton fa 45, Vettel secondo e contento
Tutto ruota intorno al 5 in casa Mercedes. Cinque, come le vittorie in Canada di Hamilton, che raggiunge le 45 in carriera e avvicina il record di 7 successi di Schumacher a Montreal. Cinque, come il quinto posto di Nico Rosberg, costretto a una gara da comprimario chiusa col brivido per il lungo all'ultima chicane per tentare l'attacco a Verstappen. Ha molti lati positivi, invece, il secondo posto di Vettel anche se Hamilton lo aggancia a quota 1974 punti in carriera in Formula 1: nessuno ne ha ottenuti di più. La Ferrari centra così il 33mo podio nella storia del GP del Canada, completato da Bottas, che non arrivava fra i primi tre dal GP del Messico dell'anno scorso, e per la prima volta in carriera colleziona due podi in due edizioni diverse di uno stesso GP. Resta fuori invece Rosberg per la terza gara consecutiva, come non gli capitava da 48 GP (da Suzuka 203). E 45, le vittorie di Hamilton, diviso il 5 della posizione di Rosberg fa 9, esattamente i punti di vantaggio che restano al tedesco nel Mondiale.
Quarto Verstappen – Bottas tiene dietro Verstappen, quarto con una gara brillante e costante nonostante una power unit inferiore che su questo circuito paga dazio più che altrove, senza alti memorabili ma anche senza i bassi che l'hanno frenato di recente. Solo sesto Raikkonen, che chiude comunque davanti a Ricciardo e un anonimo Hulkenberg. Menzione d'onore, invece, per Sainz, che recupera 11 posizioni e si prende comunque un nono posto che sa di rivalsa personale, di rilancio e di ambizioni da alimentare, davanti a Perez che festeggia con un punto i 100 gran premi in carriera.
Vettel, che partenza – "Alla prima curva, uno pul spingere l'altro sull'erba e Vettel può infilarsi" temeva Lauda prima della partenza. E la profezia si avvera. Come in Australia, Vettel brucia le Mercedes in prima fila, stavolta all'esterno e prima ancora della frenata, mentre Rosberg paga un ruota contro ruota con Rosberg e va lungo nella via di fuga. "Un comportamento davvero poco professionale" commenta su Twitter Nigel Mansell. Il tedesco, che ha dovuto cambiare la turbina, si ritrova al decimo posto mentre Vettel sbaglia il tempo della frenata all'ultima chicane al primo giro. Rientra comunque rispettando il regolamento e stacca il britannico con un secondo giro più veloce del campione del mondo, che ha conquistato quattro pole position in questa stagione ma si è fatto sempre superare al primo giro.
Rosberg in difficoltà – Rosberg scivola addirittura fuori dalla zona punti, rallentato anche dal duello fra Alonso e Hulkenberg per la nona posizione. Riesce sì a passare Alonso, con un motore decisamente inferiore, ma fa più fatica a scavalcare il connazionale con la Force India che ha la sua stessa power unit: spazientito, rischia anche troppo, e va di nuovo lungo ma senza conseguenze al settimo giro.
Button ko, Vettel ai box – Vettel e Hamilton impongono un ritmo elevatissimo e scavano un solco importante con le due Red Bull, neutralizzato però dalla fumata della McLaren di Button, che non si ritirava dal GP di Singapore dell'anno scorso, nel back-straight. Il britannico abbandona a Montreal per il secondo anno di fila, per il secondo problema alla power unit del weekend. Si attiva la virtual safety car e Vettel entra immediatamente ai box per montare le supersoft, passando a una strategia a due soste, deve obbligatoriamente montare un treno di soft, proprio mentre la virtual safety car viene cancellata e la gara riprende regolarmente. Un'altra mossa rischiosa, sul confine incerto fra la mossa vincente e l'errore masochistico.
Vettel, bel passo – Hamilton inizia così l'88ma gara al comando in carriera, superato Senna al secondo posto all-time, e un giro dopo viene richiamato ai box anche Raikkonen, chiamato a un sorpasso muscolare su Kvyat per il dodicesimo posto. Decisamente più prezioso l'attacco all'interno di Vettel che si riprende la terza posizione a spese di Ricciardo. E ancor più rapidamente infila anche Verstappen, grazie al DRS in fondo al lungo rettilineo, per mettersi all'inseguimento di Hamilton, distante poco più di 10 secondi. Ha un passo decisamente notevole, Vettel, che al giro 18 recupera 1,2 secondi al campione del mondo. Funziona l'assetto della Ferrari, funzionano il set-up della power unit e la diversa tecnica per mandare in temperatura le gomme. Quasi in contemporanea, infatti, Raikkonen brucia Perez, che oggi diventa il 66mo pilota nella storia a raggiungere i 100 gran premi in carriera in Formula 1.
Troppo traffico – Al 21mo passaggio si ferma la prima delle due Red Bull, che però non hanno treni di supersoft a disposizione: quella di Verstappen, seguito da Ricciardo un paio di giri più in là. L'australiano rientra alle spalle di Raikkonen, che si inserisce fra i due "bibitari" grazie a quello che fino a quel momento è il giro più veloce della corsa. Passano alle soft, in questo primo passaggio ai box, Massa e Rosberg. Vettel continua a ridurre il gap da Hamilton, che soffre di graining e rientra al giro 25 per montare un treno di soft. Il campione del mondo ha puntato su una strategia a due soste come Vettel esi ritrova staccato di 13 secondi dal ferrarista, che si lamenta dell'affollamento dei doppiati. "Toglietemi il traffico davanti a me!" urla via radio, e non sarà l'unica volta: al 42mo passaggio Grosjean non guarda negli specchietti, non vede la bandiera blu e gli fa perdere sette decimi.
Si fa interessante la lotta per la quarta posizione, anche perché Raikkonen non tiene il ritmo di Vettel e, prima di rientrare per la seconda sosta (sceglie le soft per andare fino in fondo), rallenta Ricciardo e Bottas e permette a Bottas di riagganciare il gruppetto di inseguitori.
La seconda sosta – Determinante il 37mo giro. Vettel, dopo 28 tornate con lo stesso treno di supersoft, rientra ai box, con l'impressione di non aver tratto abbastanza vantaggio da una Mercedes meno irresistibile del solito, che ha girato meglio con le soft rispetto alle mescole più morbide. Intanto Massa, unico pilota sempre a punti finora in stagione, non cancella i fantasmi del weekend da incubo dell'anno scorso e si arrende al primo ritiro stagionale. Decisamente più brillante Bottas che gira più veloce di Verstappen e si lancia all'attacco della terza posizione.
Allarmi Rosberg – Con le vetture che si alleggeriscono di carburante, le power unit Renault pagano sempre più terreno rispetto ai motori Mercedes, e in seconda battuta anche Ferrari. Ricciardo taglia la via di fuga interna al Muro dei Campioni e si espone anche all'attacco di Rosberg prima di decidere di rientrare ai box, soli 18 giri dopo la prima sosta, per montare un nuovo treno di "gialle". Non è un weekend facile, comunque, per il tedesco della Mercedes. "Ditemi qualcosa in più su questa roba che compare sul mio volante" chiede via radio, "con tutte questi allarmi (warnings) che si accendono". "Sono allarmi reali" gli rispondono. E più non dimandare, sembrano suggerire. Dovrà poi fermarsi ancora, per una foratura lenta, al giro 52: meglio dimenticare oggi, almeno fino a domani.
Vettel si arrende – Subito dopo, secondo uno studiato uno-due, si ferma anche Verstappen, che con la gomma nuova va a prendere Bottas. E la gara si accende. Vettel scende sotto i 5 secondi da Hamilton. Ricciardo si incolla a Raikkonen prima di essere bruciato da Rosberg. Il leader del Mondiale sfodera il miglior sorpasso del gran premio alla chicane su Iceman. Si replica, a parti invertite e con esito diverso, il duello per il primo posto con Vettel condizionato dal lungo alla chicane con bloccaggio delle ruote all'ultima chicane (giro 56). E' l'ultimo disperato, infruttuoso, tentativo di stupire. Ma c'è secondo posto e secondo posto. E questo è uno di quelli da festeggiare.
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