F1, GP Canada: promette bene il nuovo motore Ferrari
Hamilton, fortissimamente Hamilton. Il campione del mondo ha dominato entrambe le sessioni di libere in Canada. Già imprendibile con le soft, il britannico ha stampato il miglior tempo in 1'14″212 con le ultrasoft. Dietro, però, è incoraggiante la prestazione di Vettel, secondo, che con questa temperatura ha sfruttato bene il potenziale della SF16-H con il nuovo turbocompressore. Qualche problema invece per Rosberg (terzo) con la messa a punto della sua Mercedes. Il tedesco comunque ha lavorato poco per adattare la sua vettura alla caldissima temperatura di oggi (44 gradi), anche perché per domani e per domenica le previsioni indicano freddo, cielo coperto e un elevato rischio di pioggia.
Valori normali – Il Canada restituisce, almeno al venerdì, valori e distacchi più vicini alle indicazioni di inizio stagione. Il motore Renault non aiuta la Red Bull su un circuito così veloce. Il quarto posto di Verstappen non garantisce sicurezza, e non solo per l'incidente sfiorato con Bottas in FP1. Il finlandese, infatti, chiude sesto a 45 millesimo da Rcicciardo mentre Massa, come un anno fa, inizia il weekend nel segno della sfortuna: è solo 13mo con il retrotreno rotto in mattinata. Ottimo il settimo tempo di Button, che chiude con lo stesso crono al millesimo di Bottas nonostante i tecnici abbiano cambiato la power unit (con un nuovo turbocompressore) fra una sessione e l'altra. Solo undicesimo, invece, Alonso con l'altra McLaren dotata dell'upgrade aerodinamico.
Ferrari cerca dati – La Ferrari ha usato le sessioni di oggi soprattutto per raccogliere il maggior numero di informazioni. Vettel ha cercato la prestazione sul giro secco, Raikkonen sulla durata con un long-run da 28 giri con le morbide. Iceman non ha trovato un buon bilanciamento con il serbatoio vuoto, lamentando anche mancanza di grip al posteriore, e ha chiuso solo ottavo. Ma in assetto da gara ha mostrato più ritmo di tutti: è l'unico a scendere sull'1'17" oltre a Lewis Hamilton in simulazione di gara.
Ferrari col turbo nuovo – La Ferrari, dunque, mostra un buon picco prestazionale e un'incoraggiante regolarità sulla long run. Vettel e Raikkonen ostentano ottimismo, continuano a sostenere che la macchina è migliore dell'anno scorso sotto tutti gli aspetti anche se i risultati non l'hanno confermato. Il finlandese pare di nuovo in bilico per il 2017, e già filtra l'ipotesi di una ricostituzione della coppia Vettel-Ricciardo, stavolta però con la divisa rosso Ferrari. Il terzo tempo del tedesco in FP1, a mezzo secondo da Hamilton ma a parità di gomme con il campione del mondo, è il primo frutto del nuovo turbocompressore, costato due gettoni soltanto perché la FIA ha accettato la giustificazione dell'affidabilità per spiegare gli interventi sulla turbina che aveva tradito Raikkonen a Melbourne. Il circuito canadese sarà già un banco di prova fondamentale, perché l'efficienza della parte ibrida del motore, penalizzata dai problemi al turbocompressore, farà la differenza nella lotta con le Red Bull per il ruolo di seconda forza del Mondiale.
Le altre novità – A Maranello hanno studiato anche una serie di altre novità per migliorare l'efficienza aerodinamica: spiccano nuove prese d'aria all'altezza dei freni posteriori per consentire un più rapido riscaldamento delle gomme per arrivare alla resa ottimale. I tecnici hanno allungato le pance e chiuso le aperture sulla carrozzeria, abbassando anche lo sfogo dell'aria calda al posteriore. Modificata anche l'ala anteriore, con i flap ridotti per abbassare il carico aerodinamico.
Duello in Mercedes – In Mercedes la sfida interna si accende già dalla prima sessione. Hamilton, che qui ha vinto quattro volte, ha firmato il miglior tempo al mattino con le supersoft mentre Rosberg ha lavorato più con le ultrasoft. Il tedesco ha dimostrato di trovarsi comunque più a suo agio con le soft, ma i tempi alti con un treno di ultrasoft usurato alla fine della simulazione da gara sembrano confermare che sarà difficile vedere strategie di gara basate su una sola sosta, perché il degrado di questa mescola è tanto evidente quanto rapido.
Rosberg, rinnovo pronto – Rosberg sta comuque per mettere la firma su un rinnovo biennale del contratto con le Frecce d'Argento, con la mediazione di Gerhard Berger incaricato da papà Keke di trovare l'accordo con TotoWolff. Una scelta non casuale: le Mercedes vogliono fare in modo che i due piloti arrivino entrambi in scadenza nel 2018 dopo le tensioni emerse anche a Barcellona, per evitare anche contraccolpi psicologici negativi in caso di eventuali ulteriori incidenti. Il dominio delle Frecce d'Argento, comunque, si spiega anche con il lavoro degli ingegneri guidati da Aldo Costa che da un lato già fanno girare in galleria del vento la W08 per il Mondiale 2017 e dall'altra continuano a sfornare miglioramenti e novità interessanti come il taglio dell'ultimo flap dell'ala anteriore in configurazione da medio-basso carico.
Verstappen cattivo? – Ancora una volta, nel bene e nel male, è Verstappen a far parlare di sé. L'olandese della Red Bull procedeva molto lentamente all'ingresso dell'ultima chicane al mattino, nel tentativo di trovare spazio nel traffico per il suo giro lanciato, ma non si è accorto che alle sue spalle stava arrivando Bottas già impegnato a spingere. Il finlandese ha dovuto tirare dritto nella via di fuga per evitarlo, ma si è comunque consolato con il sesto tempo finale a un secondo da Hamilton. La Williams deve cercare di riscattarsi dopo un inizio di stagione complicato e di dimenticare il gran premio da incubo dell'anno scorso. Il rilancio a Montreal passa per un'ala posteriore dai profili molto scarichi e, al contrario, per le paratie rimaste intatte rispetto a Montecarlo con l'obiettivo di cercare un compromesso non facile su una pista che comunque dovrebbe favorire le caratteristiche delle FW38. L'alettone si presenta più incurvato, con un flap più piccolo, ma l'obiettivo di Pat Symonds e del suo team rimane trovare il giusto punto di incontro fra la ricerca della velocità e la necessità di guidabilità per affrontare le chicane. Un obiettivo comune a tutti. Con la pioggia a minacciare di sparigliare destini e fortune.