video suggerito
video suggerito

F1, GP Cina: ecco la vera Ferrari

“Dobbiamo dare continuità, questa è la Ferrari” ha detto il nuovo team principal Marco Mattiacci. Alonso è partito alla grande, poi ha giocato di strategia. Ha chiuso a 25 secondi da Hamilton e a 7 da Rosberg. “La sfida è grande” spiega il direttore tecnico Allison, “non stiamo trascurando nulla”
181 CONDIVISIONI
Immagine

Terzo all'arrivo e di nuovo terzo nel Mondiale. Alonso regala alla Ferrari una Pasqua di speranza dopo le difficoltà di inizio stagione. Su un tracciato che esalta le qualità dei piloti e la capacità di gestire la vettura e amministrare il consumo delle gomme, lo spagnolo si conferma uno dei migliori “guidatori” del Mondiale. E l'entusiasmo corre anche sui social network: #Alonso entra subito tra i primi quattro trending topic in Italia su Twitter.

VICINI ALLE MERCEDES – «Sono curioso di vedere come andrà la gara, non sono così lontano dal podio» diceva dopo le qualifiche. Mai previsione fu più azzeccata: Alonso ha sempre avuto perfettamente il polso della sua monoposto. Non è stata una gara facile, ma lo spagnolo l'ha interpretata alla grande. È partito fortissimo, è l'unico capace di guadagnare due posizioni alla prima curva, poi lavora di strategia. Passa Vettel al pit stop, spingendo al massimo nel giro che passa tra la sua prima sosta e il primo pit stop del tedesco, ha resistito a Ricciardo e tenuto a lungo dietro perfino Rosberg, sognando il secondo posto fino a 14 giri dal traguardo. Ha chiuso a 25 secondi da Hamilton e a 7 dal finlandese. Addio a quel minuto di divario che aveva penalizzato le Rosse nei primi gran premi della stagione, addio alla lotta di retroguardia che ha frenato Alonso e Raikkonen in Australia, Malesia e Bahrein. «Dobbiamo dare continuità, questa è la Ferrari» è il commento sintetico ed efficace di Mattiacci all'arrivo. Un altro passo avanti in Spagna e il sogno di lottare fino all’ultimo per la vittoria potrebbe non essere più una chimera. «E' stato un ottimo weekend, siamo più competitivi» ha detto lo spagnolo. «Il podio è una bella sorpresa, sono felice. Il Mondiale non è iniziato come avremmo voluto, ma stiamo tornando». Nelle prove libere, il gap con Hamilton si era ridotto a un solo decimo di secondo, una vicinanza evidentemente irrealistica. «Sull'asciutto, le Mercedes sono irraggiungibili» ha aggiunto Alonso, «ma le Red Bull non sono così lontane». Alonso è tornato anche sul contatto iniziale con Felipe Massa: «E' stata una bella botta, ho chiesto ai box di controllare i dati e fortunatamente era tutto a posto».

BUONA TRADIZIONE – Si conferma dunque la buona tradizione di Alonso a Shanghai: in undici partecipazioni, non è mai arrivato oltre il nono posto, ha vinto due volte e soprattutto non si è mai ritirato. Qui l'anno scorso aveva ottenuto la sua penultima vittoria in Ferrari, dominando la corsa fin dai primi giri. Partiva terzo, dietro Hamilton e la Lotus di Raikkonen, che Alonso brucia alla partenza. Lo spagnolo ha poi piazzato la zampata decisiva al quarto giro, sorpassando Hamilton in zona DRS a ridosso del traguardo e amministrando poi il vantaggio fino alla bandiera a scacchi.

LA STRADA DELLO SVILUPPO – Alla vigilia della gara il Direttore Tecnico, James Allison ha tracciato il primo bilancio della stagione e tracciato la strada per i prossimi GP: «Siamo impegnati in modo costante e con la massima dedizione in tutte le aree di potenziale sviluppo. Tutta la squadra sa bene quanto grande sia ancora la sfida che ci troviamo davanti. Non stiamo trascurando nulla: si è parlato molto dei nuovi motori, ma raramente è stato detto che migliorare dell’1% la potenza del motore dà effetti simili rispetto a un miglioramento dell’1% dell’efficienza aerodinamica». Il programma di sviluppo, spiegava Allison, è chiaro: «Continuare a lavorare sull’efficienza della F14 T: gli interventi su aerodinamica, power unit e meccanica, gara dopo gara ci aiuteranno ad avvicinare chi ora è davanti».

SCOSSA MATTIACCI – Inizia al meglio la scossa garantita dall'arrivo di Mattiacci al posto di Stefano Domenicali. Una scossa al momento solo psicologica, non certo tecnica, un segnale importante per tutta la squadra e per gli interessi della Ferrari, in pista e non solo. Al cambiamento potrebbe non essere del tutto estraneo Sergio Marchionne, felice per i brillanti risultati commerciali della Ferrari e preoccupato del possibile calo di immagine generato dalle sconfitte in pista, che potrebbero impattare anche su Maserati e Alfa Romeo. La strategia del gruppo punta infatti alla diffusione di questi due marchi negli States. E potrebbe non essere proprio un caso che sia stato scelto Marco Mattiacci, che ha prodotto ottimi risultati per la Ferrari negli Stati Uniti.

181 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views