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F1, GP Cina: Ferrari e Lotus verso una Pasqua di resurrezione

Alonso chiude con il secondo tempo di giornata, a 141 millesimi da Lewis Hamilton. Lo spagnolo ha la stessa velocità di punta delle motorizzate Mercedes: 325 km/h. Lotus rinnovata nel fondo e all’anteriore: il lavoro paga, Grosjean chiude nono. Ricciardo mette ancora in crisi Vettel.
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Segnali di risveglio Ferrari in Cina. Il Cavallino torna rampante con Alonso che fa segnare il miglior tempo in PL1, il secondo assoluto a 141 millesimi da Hamilton, e la stessa velocità di punta, 325 km/h, delle monoposto motorizzate Mercedes. Qualche problema in più, invece, per Kimi Raikkonen costretto a saltare interamente la prima sessione per problemi allo sterzo, sostituito rispetto a quello che si è scoperto danneggiato nei test di Sakhir dopo il GP del Bahrein. Rispetto ai test, l'unica novità di rilievo sulle Rosse è la nuova presa di raffreddamento maggiorata dell'impianto frenante anteriore.

ALONSO E LA CINA – Lo spagnolo ritrova sempre buone sensazioni a Shanghai, dove ha vinto due volte, memorabile il successo dell'anno scorso, e in dieci partecipazioni non si è mai ritirato e non è mai arrivato oltre la nona posizione. I ferraristi ricordano bene anche l'edizione 2007, vinta da Raikkonen davanti proprio ad Alonso, allora in McLaren. Una gara che avrebbe potuto consegnare a Lewis Hamilton il campionato del mondo, ma per una gestione sciagurata del muretto, che ritarda la sosta nonostante la pioggia, il britannico si arena al muretto dei box con le gomme troppo usurate. Sensazioni che potrebbe provare anche domani, almeno a giudicare dai tempi ottenuti nella simulazione di gara che ha chiuso la PL2. Nel primo giro con le medie, infatti, fa segnare 1:43.113, praticamente lo stesso tempo di Hamilton al suo primo passaggio dopo il pit stop.

PASQUA DI PASSIONE – Su quello stesso muretto si è schiantato oggi Pastor Maldonado in PL2: era in pista con le morbide, e prima dell'incidente aveva abbassato di due secondi il suo miglior tempo rispetto a quello fatto segnare con le medie, segno che anche gli interventi alla power unit Renault stanno cominciando a produrre qualche risultato. Pasqua di passione e un po' di resurrezione, comunque, per la scuderia inglese, che aveva già dato qualche segno di risveglio, almeno dal punto di vista dell'affidabilità, a Sakhir, e si è presentata a Shanghai con un nuovo fondo e un'ala anteriore profondamente rinnovata data la mancanza cronica di carico deportante. Nella seconda sessione, poco prima dell'incidente a Maldonado, il compagno di squadra Grosjean era sceso in pista con il numero 250 sull'ala: probabilmente il team stava lavorando su due diverse configurazioni e sperava di raccogliere e comparare i dati, visto che nei test di Sakhir di due settimane fa le E22 avevano completato solo 162 km. Il francese ha fatto benissimo nella prima sessione, anche perché ha girato da subito con le morbide, e si è confermato nella seconda chiudendo con il nono tempo.

MERCEDES, SEGRETO SVELATO Lewis Hamilton, dopo i problemi alla sospensione che l'hanno costretto a saltare la prima mezz'ora della seconda sessione, ha ristabilito le gerarchie e chiuso con il miglior tempo di giornata. Non è stata una giornata facile, però, per il britannico che ha interrotto la simulazione di gara ed è tornato ai box perché, come ha detto via radio, “c'è decisamente qualcosa che non va su questa macchina”. Problemi che non sembrano riguardare la power unit, di cui Mark Hughes, specialista di Sky F1, sembra aver scoperto il segreto. Serve una piccola premessa. In un motore sovralimentato, i gas di scarico aumentano in proporzione alla velocità, e fanno a loro salire i giri della turbina che alimenta un compressore che immette aria nei cilindri. Essendo un sistema chiuso, se la pressione non viene contenuta il motore si auto-distrugge. Per evitare questo risultato, esiste una valvola, chiamata Westgate, che si apre quando la pressione raggiunge un determinato valore-soglia e disperde una parte dei gas di scarico. Secondo quanto riferito da Hughes, la Mercedes ha limitato al massimo l'intervento della valvola Westgate grazie all'elettronica: quando la pressione raggiunge il valore-soglia, e questo avviene in piena accelerazione, l'unità MGU-H, il motore elettrico che recupera energia dai gas di scarico, entra in modalità “energy recovery” che frena la turbina a un determinato numero di giri. In questo modo, la pressione rimane costante e tutta l'energia viene recuperata.

RICCIARDO FA OMBRA A VETTEL – “Non mi dispiace finire quarto, sesto o ottavo, dipende da come ci arrivi” ha detto Vettel alla vigilia a Shanghai. I problemi, per il quattro volte campione del mondo, non si limitano a un affiatamento con la vettura ancora lontano. Perché il principale concorrente quest'anno ce l'ha in casa. E Dani Ricciardo, al netto della squalifica in Australia e della penalità in qualifica in Bahrein, entrambe arrivate per colpe non sue, va sistematicamente più forte di lui. Per gli scettici che già negli anni passati criticavano Vettel, le prestazioni del rookie australiano, che fin dagli inizi in Formula Renault legge i dati della telemetria per capire come e dove migliorare, danno la misura del vero valore del tedesco.

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