F1, GP Cina: trionfo Rosberg, rimpianti Ferrari
En plein di Rosberg. Dal caos, il tedesco è l'unico a salvarsi. A Shanghai, dove ha ottenuto la sua prima vittoria in F1, Rosberg centra il suo 17mo successo in carriera, il terzo su tre in stagione e allunga a 36 punti il vantaggio nel Mondiale su Lewis Hamilton, partito ultimo e settimo al traguardo nonostante ben cinque pit stop. Rosberg centra la decima doppietta pole-vittoria (qguagliato Hakkinen, ora insegue Alonso a 14), conquista così la sesta affermazione di fila, come solo Vettel (9), Ascari e Schumacher (7) sono riusciti a ottenere. La Mercedes diventa così l'ottava scuderia nella storia della Formula 1 a raggiungere i 100 podi. Una classifica, questa, guidata dalla Ferrari con Vettel che chiude secondo e regala al Cavallino il numero 699 davanti a Kvyat, al secondo podio in carriera dopo il secondo posto dell'anno scorso a Budapest. Proprio il russo ha scatenato una carambola alla prima curva, che ha portato Vettel a tamponare Raikkonen e ha causato l'esplosione della posteriore sinistra di Ricciardo, passato su un detrito in rettilineo. L'australiano, autore nel finale di due sorpassi da applausi su Massa e Hamilton, può comunque festeggiare un quarto posto che dimostra i progressi della Red Bull e lascia il gusto appena un po' amaro di quello che avrebbe potuto essere se la safety car fosse entrata subito, nel primo giro. L'australiano precede in classifica Raikkonen, quinto con una gara costante, Massa, con una Williams ancora veloce in rettilineo ma non ben bilanciata nei tratti guidati, e Hamilton, giù dal podio per la prima volta in sei anni a Shanghai: il campione del mondo chiude settimo ma condizionato, fanno sapere dalla scuderia, da un danneggiamento al fondo della vettura. Alla sua gara numero 60 in Mercedes Chiudono a punti Bottas, solo decimo, infilato negli ultimi due giri dalle due Toro Rosso di Sainz, nono, e Verstappen, ottavo, che completano una giornata particolarmente positiva nella famiglia allargata Red Bull.
La partenza – Nico Rosberg, che monta le gomme a mescola soft (quelle a banda gialla), parte ancora male e si fa bruciare dalla Red Bull di Daniel Ricciardo, che partiva per la quarta volta in prima fila con le supersoft, mai utilizzate nel corso delle prove. Per le Ferrari la gara finisce praticamente alla prima curva. Kvyat cerca di infilare Vettel che per evitare il russo finisce per tamponare Raikkonen, che deve rientrare, cambiare il muso e inevitabilmente la strategia (partito con le supersoft, deve passare alle morbide). L'australiano, però, dopo l'ottantesimo giro al comando in carriera (spalmati su 5 gran premi diversi) al secondo passaggio sente scoppiare la posteriore sinistra in pieno rettilineo, quasi certamente per colpa di qualche detrito rimasto dai tamponamenti al via. Solo a danno ormai fatto, gli organizzatori decidono di mandare in pista la safety car.
Caos Hamilton – Saltano anche i piani anche per Hamilton, coinvolto in un contatto con Nasr, e per Grosjean che avrebbe voluto festeggiare meglio il trentesimo compleanno. La gara del campione del mondo, che oltre al cambio ha dovuto cambiare l'intera power unit dopo i cali di potenza avvertiti ieri in Q1 per gli inconvenienti non risolti all'ERS, cambia anche per colpa di una clamorosa confusione al box Mercedes e di tre soste ai box in otto giri. I tecnici, infatti, lo richiamano ben due volte in regime di safety car: prima cambiano l'ala e mantengono le supersoft, poi lo fanno tornare per montare un set nuovo di soft. Rientrano anche le due Ferrari. "Abbiamo cambiato l'ala di Sebastian e Kimi, ma sono in grado di proseguire" spiega Antonini ai microfoni della Rai. Controcorrente solo la scelta di Jenson Button, che opta addirittura per le medie, contando evidentemente su uno stint centrale di gara molto lungo mentre Alonso per diversi giri sogna di regalare alla Spagna il podio numero 100 in Formula 1.
Rimonta Vettel – Alla ripartenza Kvyat, tra i più intraprendenti tanto da ritrovarsi secondo al 14mo giro, e Vettel fanno scattare l'operazione rimonta. Rosberg, che ha mantenuto le gomme usate in Q3, ne approfitta e continua a guadagnare terreno prezioso. Nel frattempo Hamilton passa Raikkonen in un duello che tristemente vale solo la sedicesima posizione provvisoria. All'undicesimo giro, Vettel è già ottavo, ma pagherà il sorpasso all'esterno all'ultima curva su Bottas, che monta il muso più corto già provato da Massa a Sakhir. Il tedesco si ripete poi alla prima curva al passaggio successivo sulla Haas di Gutierrez, che finisce per perdere una valanga di posizioni nel giro di un paio di tornate, infilato infine anche da Hamilton. Vettel riesce anche a passare Alonso ma, quando è ormai quarto, la sua gara da Sisifo ricomincia: nel superare Bottas, infatti, ha danneggiato l'ala anteriore sinistra che dopo qualche giro perde la paratia laterale. Deve ancora ripartire da zero o quasi, Vettel, che rientra ai box, monta le soft e dopo la sosta è di nuovo dodicesimo, cancellando in un amen gli effetti degli undici sorpassi ravvicinati dopo l'uscita della safety car.
Anonimo Raikkonen – Dopo venti giri si ferma anche Kvyat per la seconda volta, e rientra subito davanti a Vettel, il più veloce con le gomme nuove, che completa il 19mo giro due secondi più veloce di Rosberg: il tedesco della Mercedes aspetta il passaggio successivo per effettuare il primo pit-stop e riesce a ripartire ancora in testa grazie all'enorme vantaggio maturato. Mentre Hamilton, richiamato ancora ai box avendo stressato fin troppo le gomme nella foga della rimonta, si ritrova 14mo e Vettel al 21mo giro è di nuovo quinto dopo aver infilato la McLaren di Button e la Toro Rosso di Verstappen. Gradualmente rientra nella top ten anche Kimi Raikkonen, che mantiene per oltre venti giri lo stesso treno di gomme medie e risale fino alla quinta posizione prima della nuova sosta.
Vettel da podio – Davanti, Vettel si attesta sul secondo e mezzo abbondante di distacco da Kvyat, secondo, a conferma di una Red Bull decisamente migliorata, non solo per l'ala anteriore dal profilo dentellato ispirato al disegno Mercedes, e intenzionata a recitare un ruolo da terzo incomodo tra le Rosse e le Frecce d'Argento. I due rientrano al 35mo giro, e optano per strategie differenti per i due: il russo della Red Bull monta le gomme medie, mentre il tedesco della Ferrari le soft. All'uscita dai box attacca subito Kvyat grazie al DRS e alla diversità di mescole: notevole la differenza di velocità, con il tedesco che raggiunge i 338 kmh e il russo "limitato" a 315. Il ferrarista è virtualmente terzo, e sale in seconda posizione quando Ricciardo si ferma per l'ultima volta al 37mo giro, insieme a Raikkonen che che passa dalle gomme medie alle soft, rientrando al 12mo posto.
Colpo di coda Raikkonen – La scelta di anticipare la sosta sembra dare i suoi frutti per Hamilton, che nonostante i cinque pit stop in gara al 39mo giro attacca con forza Bottas, che non stringe al massimo la traiettoria anche per evitare il contatto, e si ritrova quinto, con una decina di secondi di vantaggio su Raikkonen, bravo a sua volta a infilare il connazionale alla curva 6 (giro 44). Il britannico però subisce un bruciante quanto spettacolare sorpasso da Ricciardo, che si butta all'interno e nel giro di qualche curva va a prendersi di forza la quarta posizione a spese di Massa. Il duello Hamilton-Massa, con il britannico che più volte tenta senza successo di prendere la scia del brasiliano in rettilineo, permette a Raikkonen di ricucire il gap, anche perché monta le soft mentre gli altri due corrono con le medie, e superarli entrambi, con due manovre analoghe alla fine dell'ultimo rettilineo nello spazio di un paio di giri. Un colpo di coda che salva l'onore della Ferrari in una gara dai buoni segnali e dai troppi rimpianti.
GP CINA – ORDINE DI ARRIVO
Mondiale piloti
1 Rosberg 75
2 Hamilton 39
3 Ricciardo 36
4 Vettel 33
5 Raikkonen 28
6 Massa 22
7 Kvyat 21
8 Grosjean 18
9 Verstappen 13
10 Bottas 7
11 Hulkenberg 6
12 Sainz 4
13 Vandoorne 1
Mondiale costruttori
1 Mercedes 114
2 Ferrari 61
3 Red Bull 57
4 Williams 29
5 Haas 18
6 Toro Rosso 17
7 Force India 6
8 McLaren 1