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F1, GP Francia: Vettel butta via la gara, Hamilton torna padrone del Mondiale

Nel giorno dell’anniversario della nascita di Fangio, Hamilton trionfa sul 26mo circuito diverso. Leclerc regala alla Sauber-Alfa un weekend da incorniciare per i 108 anni del Biscione. Vettel rovina alla prima curva la festa Ferrari. Non basta il 40mo terzo posto di Raikkonen, il Mondiale è di nuovo in salita.
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Pochi secondi per rovinare tutto. Vettel, che aveva studiato una diversa strategia rispetto alle Mercedes e impostato una partenza più decisa con le Ultrasoft, si gioca tutto al via. Non può prendersela con nessuno, però, se sperona Bottas alla prima curva. Così la Ferrari salva l'orgoglio solo con il 40mo terzo posto di Raikkonen, un record: nessuno in Formula 1 ne ha più di 28. Nel giorno dell'anniversario della nascita di Juan Manuel Fangio, Lewis Hamilton si riprende il Mondiale. Ha vinto in 23 gran premi e su 26 circuiti diversi, ha chiuso un weekend praticamente perfetto e assaporato quella vittoria che gli mancava dal GP di Spagna: ora sono 65 in carriera, tre quest'anno.

Lo scontro al via: Vettel perde la testa e la vetta nel Mondiale

Non perdeva posizioni rispetto alle qualifiche da Messico 2017, Vettel, che può imputare solo a se stesso l'aver corso solo in difesa, con le soft dai primi giri. Cambia l'ala in regime di safety car, che almeno una volta in versione reale o virtuale si è vista in tutti i gran premi quest'anno, mentre Bottas prosegue la gara con il fondo danneggiato e riesce a chiudere settimo solo perché alla fine Sainz ha un calo di potenza e si arrende senza combattere sul rettilineo d'arrivo.

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Il ritmo in gara, che conferma la competitività della Rossa, non fa che aumentare i rimpianti. Cinque secondi che ulteriormente zavorrano il tempo complessivo del tedesco, scontati al secondo pit stop che segna il passaggio finale alle Ultrasoft, suonano come un presagio di insoddisfazione per il  quinto posto. Vettel si allontana dalle zone che contano mentre Raikkonen spinge il primo stint per oltre metà gara, 34 giri.

Il riscatto di Raikkonen

Il finlandese, di nuovo assente non giustificato quando la qualifica ieri ha raggiunto i momenti decisivi, traccia la via del riscatto dopo il passaggio alle Supersoft. Vettel gli lascia la posizione, Iceman è sistematicamente il più veloce dopo la sosta, e quando gli dicono che Ricciardo davanti potrebbe avere qualche problema, Raikkonen va. Ricciardo continua a tenere l'interno, Raikkonen si affianca all'esterno ma non è sufficiente. Finché alla staccata della chicane Kimi riesce a passare

Hamilton fa girare le Supersoft meglio e più di chiunque altro. Nelle simulazioni del venerdì, andava anche più forte con le "rosse" che con le "viola", anche se con le Ultradoft ha abortito un tentativo ultimo in Q2 dopo un primo settore ai confini della realtà. E proprio nel T1, nel settore più guidato, dove ha marcato la differenza maggiore su Vettel nel miglior giro in qualifica, continua a infilare parziali record.

Verstappen sempre più da record

La Francia restituisce un Max Verstappen che esce subito sulle vie di fuga asfaltate alla prima curva poi si mette nella scia di Hamilton e lì rimane. Avverte qualche vibrazione negli ultimi giri, quando a parità di gomme guadagna qualche decimo su un Hamilton che però non ha più alcun bisogno di spingere. Prima dei 20 anni ha già 14 podi in Formula 1. Il suo miglior risultato stagionale adombra anche un Ricciardo che sulla larga pista francese ha faticato già dal venerdì a trovare il giusto carico per non perdere troppo terreno nei tratti veloci.

Leclerc è pronto per la Ferrari

Non c'è solo l'anniversario di Juan Manuel Fangio da celebrare. Oggi, 24 giugno, si festeggiano anche i 108 anni dell'Alfa Romeo dove, diceva Enzo Ferrari all'epoca capo del Reparto Corse del Biscione, "sanno fare i guanti alle mosche". Come Henry Ford, che si toglieva il cappello quando passava un'Alfa Romeo, c'è da inchinarsi al weekend di Leclerc. Non è facile portare la Sauber col marchio del Biscione fino all'ottavo posto in qualifica e difendere il decimo in gara, senza farsi distrarre dal cerchio di voci che lo vogliono l'anno prossimo in Ferrari al posto di Raikkonen.

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Sul giro secco, è già uno dei prospetti migliori in circolazione. In gara, sta imparando decisamente in fretta a incanalare il talento. E su una pista non facile da interpretare, che moltiplica le linee possibili e valorizza chi fa la scelta giusta al momento opportuno, Leclerc raramente sbaglia. Parte con le gomme più morbide, quella della Q2, non la strategia migliore se non hai una vettura da prime posizioni. Ma è in queste occasioni che si misurano le ambizioni di una promessa di campione che si farà anche se ha le spalle strette.

La chicane al Mistral non piace a nessuno

La specifica 2.1 della power unit Mercedes, la versione nuova bloccata dopo l'emersione di problemi al banco prima del GP del Canada, inconvenienti corretti nelle ultime due settimane, aiuta una Mercedes dalle linee strette e dalle prese d'aria simil-Monaco sulle pance.

Evidentemente si è abituato bene al tracciato dalla carreggiata larga e dai pochi riferimenti. "Ci sono tante linee che si possono prendere", diceva Hamilton dopo pe libere. "E' difficile dire dove ti trovi. Ci sono un paio di sezioni, per esempio nel rettilineo opposto a quello di partenza-arrivo, dove fatichiamo a capire dove sia la curva da affrontare".

Si è unito anche lui alle critiche per la chicane che spezza il rettilineo del Mistral prima della Signes, la curva 10. Una variante che non piace nemmeno a Prost. Senza la chicane, ha detto alla BBC, il tracciato richiederebbe meno carico aerodinamico e la 10 diventerebbe una curva molto diversa, con i piloti che arriverebbero a 330-340 kmh e non potrebbero più percorrerla in pieno.

Il layout cambierà nel 2020?

L'obiettivo di favorire i sorpassi, che ha spinto a questa deroga rispetto alla natura originaria del Paul Ricard, non basta a promuovere la decisione fra i piloti. Christian Estrosi, il sindaco di Nizza con un passato di politico di alto rango nella regione Provenza–Alpi-Costa Azzurra, l'ex motociclista aertefice principale del ritorno della Formula 1 a Le Castellet, si è detto aperto ad ascoltare tutti i feedback alla fine del weekend in vista delle prossime edizioni.

La Francia, dove nel 1901 si correva la prima gara con l'etichetta di "Grand Prix" a Pau, aspettava la Formula 1 da dieci anni.Il Gp di Formula 1 è transitato da Reims, Rouen, Clermont-Ferrand, Le Mans, Digione, Le Castellet e Magny-Cours, nella regione di Nevers, impianto per cui il governo francese ha investito una cifra nell'ordine dei 250 milioni di franchi di allora per renderlo il riferimento del motorsport dell'Esagono all'inizio degli anni '90. Per il ritorno a Paul Ricard, dopo i 2 milioni di perdite a Magny Cours nelle ultime due edizioni (2007 e 2008), i desideri di grandeur in Bleu si scontrano, è proprio il caso di dirlo, con l'incidente che riduce a poche curve la presenza in pista di Ocon, al terzo ritiro nelle ultime cinque gare, e Gasly. Per quest'anno, il desiderio di grandezza lo soddisfa Hamilton. Solo Hamilton. Fortissimamente Hamilton.

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