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F1, GP Germania: a piedi il Leone Hamilton, Vettel da record

Vettel firma il nuovo record della pista in casa. Hamilton partirà 14mo: è rimasto col cambio bloccato in Q1, ha provato invano a spingere la Mercedes a piedi verso la corsia box. Ottimo Leclerc, ancora in Q3 e sette decimi più veloce di Ericsson. Verstappen più lontano di ieri rispetto ai top driver.
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Clamoroso a Hockenheim. Lewis Hamilton, Leone come Nigel Mansell, spinge la sua Mercedes bloccata col cambio in quarta. Ha provato a correre per farle prendere l'abbrivio in discesa alla fine del Motodrom, per riprendere la corsia box e tentare di risolvere il problema. Ma qui dove partì ultimo nel 2014, dove non si è mai qualificato in pole o davanti al compagno di squadra dal 2008, Hamilton è ancora ko. Partirà 14mo, considerando la penalizzazione di Ricciardo. Mentre Vettel deve stampare un super giro per la pole col nuovo record della pista, 1.11.212, davanti a Bottas, unica punta e primo difensore Mercedes.

Hamilton a piedi, Mondiale in salita

Se Bottas, sul podio a Hockenheim solo nel 2014, sta faticando a mettere la W09 in curva nelle pieghe a media velocità, Hamilton ha lavorato sulle partenze. Han preso le misure in Q1, ma quel che non aveva consisderato era il guasto elettronico al cambio nel Motodrom alla fine del primo stint. E certo le tante, troppe, violente sollecitazioni nelle uscite di pista nell'ultimo tentativo in Q2, possono aver contribuito. La perdita di pressione idraulica registrata al box scatena l'allarme degli ingegneri. "E' a rischio la power unit" gli dicono via radio. Anche per questo spegnerà la macchina.

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Certo, per pochi chilometri, sarebbe stato forse meglio assecondare lo spirito del pilota e permettergli di riprendere il box per tentare di risolvere il problema. Anche perché, in ogni caso, non è da escludere che, vista la posizione in griglia, Mercedes possa decidere di sostituire qualche componente. Senza, per questo, giustificare un errore che alla fine della Q1 non ha senso, se non per la voglia del pilota di cercare un limite e una confidenza che ancora non sentiva e che certo non sentirà.

Grande occasione per la Ferrari

In casa, Vettel dà quattro decimi a Bottas in Q1 a parità di mescola ultrasoft. Il tedesco che stampa il miglior tempo nel settore centrale in Q2, è rimasto in testa nella sua carriera qui solo per tre giri. Ma in Q3 nell'ultimo giro lanciato aveva quattro decimi su Bottas all'inizio del Q3, segno di una maggiore potenza e di un migliore equilibrio. Ieri, poi, è stato il migliore nel primo stint della simulazione di gara che però ha accorciato ieri rispetto ai top driver. Non troppo soddisfatto ieri del suo giro con le ultrasoft, temeva il gap sul giro da qualifica.

Il caldo, atteso domani come ieri quando la temperatura dell'asfalto ha superato i 50 gradi secondo le rilevazioni Pirelli che non coincidono quasi mai con i dati dei sensori ufficiali forniti da Liberty Media, potrebbe rendere la gara non troppo diversa allo scenario del Red Bull Ring, ha detto Raikkonen a Sky Sport ieri, "con le gomme messe a dura prova e chi riuscirà a gestirle al meglio avrà un bel vantaggio. Però bisogna anche riuscire ad avere un buon pacchetto, perché come sempre è una combinazione di vari fattori".

La Ferrari, secondo quanto riferito da Rosberg nel suo vlog dopo l'ultimo gran premio, avrebbe trovato il modo di ottenere più energia a livello di power unit. I regolamenti prevedono che l'unità MGU-K possa distribuire fino a 2 MJ di energia alla batteria, e riceverne non più di 4. Non c'è limite invece al lavoro della MGU-H da cui, secondo Rosberg, la Ferrari avrebbe trovato modo di ricavare più energia, in sostanza aiutando con la MGU-H la ricarica della MGU-K, pur senza superare il limite di 4 MJ fra il minimo e il massimo stato di carica.

Sarebbe questo, secondo Rosberg, uno dei fattori che nelle ultime gare avrebbero spinto i motori Ferrari nelle prime posizioni in termini di velocità di punta allo speed trap. Il notevole Q1 di Grosjean, e la doppia qualificazione in Q3 senza secondo tentativo, fornisce altre interessanti conferme.

Non bene invece i motorizzati Mercedes, soprattutto le Force India con Perez che in extremis taglia fuori Ocon dalla Q2.

Red Bull, chance da podio per Verstappen

La Red Bull, molto vicina sul passo gara ieri, almeno al podio può ambire con verstappen che tenta la qualifica alla Q3 con le gomme gialle. Strategia impossibile dopo la bandiera rossa che serve a pulire l'asfalto da sassi e ghiaia dopo l'uscita di Ericsson. Al rientro, infatti, gira con le Ultrasoft.

Su una pista dove la power unit fa meno la differenza, sembrano funzionare le modifiche aerodinamiche sulle RB14La Red Bull, che docvrà diversificare le strategie vista la penalizzazione di Ricciardo costretto a sostituyire MGU-K, batteria e centralina, ha presentato due lunghi soffiaggi longitudinali sul fondo che riprendono un concetto che lanciato dalla McLaren sulla MCL33. E' la cosiddetta “rotaia”, che si raccorda ai tre tagli diagonali all'altezza delle ruote anteriori per ottimizzare il flusso d'aria e ridurre le turbolenze.

Verstappen quando aggredisce il cordolo rivela una vettura con molto rake, molto inclinata con l'anteriore vicinissimo all'asfalto e il fondo a lasciare scie scintillanti come segno della guida aggressiva dell'olandese non così volante.

Leclerc, che regalo per Resta

Leclerc si prende la soddisfazione effimera per la classifica ma decisiva per il morale, di girare in Q1 a soli sette centesimi da Hamilton. E quella più significativa di entrare in Q3 e girare sette decimi più forte di Ericsson.

Simone Resta non avrebbe potuto pensare a un debutto migliore nella nuova veste di direttore tecnico Alfa Romeo Sauber. "Vogliamo essere stabilmente in zona punti, e quando ci saremo puntare subito dopo ad un ulteriore step in avanti. Ora siamo a metà schieramento, con qualche puntata in Q3, quindi il punto di partenza è buono, e cercheremo di sfruttare le novità tecniche che introdurrà il regolamento 2019 per migliorare la performance della monoposto”.

Il focus è già orientato al 2019, dentro un processo graduale che prevede anche una crescita dello staff. Un processo che non sacrifica di certo l'evoluzione della C37, e non solo perché Leclerc pare ormai destinato al passaggio in Ferrari, alla casa madre, e non è interesse di nessuno dei due soggetti che le sue prestazioni decadano in una fase cruciale della stagione. Anche in Germania, infatti, si vedono interessanti novtà. La più appariscente riguarda la bocca dei radiatori, con l'aumento della portata di aria per il raffreddamento della power unit e i tre profili ai lati della scocca per orientare i flussi e direzionare i singoli vortici.

I piloti bocciano la terza zona DRS

Anche a Hockenheim, come a Silverstone, è stata aggiunta una zona di DRS sul rettilieno d'arrivo. Ma dopo gli incidenti a Ericsson e Grosjean a Silverstone, proprio perché l'ala mobile era rimasta aperta nella percorrenza della prima curva, i piloti sono apparsi decisamente critici. "Devi essere sicuro che l'ala posteriore si chiuda, questa è la mia opinione" ha detto Ricciardo. "E' una curva molto più difficile di quella a Silverstone, una curva vera. Si deve avere la certezza che tutto funzioni alla perfezione. Non credo che qualcuno proverà ad affrontarla con il DRS aperto". Lo stesso Grosjean fa notare che in fondo in quella zona comunque è praticamente impossibile sorpassare, quindi sarebbe stato eventualmente più opportuno aggiungerla in uscita dalla curva 6 prima dell'ingresso in curva 8, se lo scopo è di facilitare gli attacchi in gara. Ma lo spettacolo, con due top driver nelle retrovie, deve ancora cominciare.

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