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F1, Gp Giappone: Vettel solo contro le Mercedes, servirà una domenica bestiale

Hamilton firma il record all time e la pole numero 71. L’errore in FP3 danneggia la Ferrari di Raikkonen, retrocesso di 5 posizioni come Bottas. A parità di gomme, le Rosse ai livelli delle Frecce d’Argento.
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"I'm only human, I make mistakes". Il rap di Rag'n'bone fa da amaro quanto ideale controcanto al sabato di Raikkonen che dieci anni fa firmava le 200 vittorie Ferrari nel giorno della festa rovinata di Hamilton che in Cina parcheggia sulla ghiaia all'ingresso della pit lane. L'errore nelle libere lo lascia con una macchina danneggiata e 5 posizioni di penalità per la sostituzione del cambio. Chiude col sesto tempo con le soft, partirà undicesimo.

La griglia di partenza

Così, vista la retrocessione anche di Bottas, a duellare in prima fila saranno Hamilton, 71 pole, almeno una in ogni tracciato del Mondiale con record all time a Suzuka, e Vettel. Seconda fila tutta Red Bull, in terza le Force India con Ocon, sottosterzante, davanti a Perez che potrbbe conquistarsi un volante top per il futuro dopo l'occasione mancata in McLaren. In top 10 Vandoorne, ma per la penalizzazione di Alonso, quindi può scegliersi le gomme e non partire con quelle usate in Q2.

Ferrari, ancora errori e speranze

Sono umano, faccio errori, non prendetevela con me sembra dire Iceman che nelle libere 3 va a sbattere alla curva 9 per un sovrasterzo in inserimento di curva perdendo il posteriore a centro curva, un errore simile a quello di Bottas nel primo giro in Q1. L'impatto laterale rompe il semiasse che sfonda la scatola del cambio. La macchina però viene restituita al box con 20′ di ritardo, e Raikkonen può entrare in Q1 solo a 12 minuti dalla fine. Eppure, anche con un work in progress, nel primo stint gira a parità di gomme sugli stessi tempi di Verstappen.

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Il nuovo sistema di raffreddamento compromesso l'equilibrio della power unit. I tre canali dedicati per mantenere la temperatura dell'unità ibrida, della turbina e della sovralimentazione, del turbo, con le novità di Sepang hanno dimostrato di essere sotto pressione con le temperature ambientali più alte. Mattia Binotto parlava di un pezzo di un fornitore esterno, ed è fin troppo facile l'associazione con il Mondiale 1985 quando Enzo Ferrari decise di passare dalle turbine tedesche KKK alle americane Garrett, perché convinto che i tedeschi dessero pezzi di qualità migliori alla McLaren-Porsche. Alboreto perse così la grande occasione di vincere un Mondiale.

La notizia migliore  per Vettel, che ha avuto qualche problema di grip in FP3, è l'assenza di problemi al cambio. Cambio che invece ha dovuto sostituire Raikkonen per il botto nelle libere di sabato mattina che ha danneggiato la sospensione posteriore sinistra. All'anteriore, invece, i due piloti Ferrari dopo le indicazioni di Giovinazzi al simulatore, sono tornati all'antico design della sospensione che garantisce una maggiore precisione in percorrenza di curva, anche se fa perdere qualcosa in termini di inserimento rispetto alla nuova versione introdotta a Spa Francorchamps. Ma sui curvoni veloci di Suzuka, la stabilità e il bilanciamento contano di più per il tedesco.

Per il Cavallino, il paradosso è sempre più forte. Binotto, lo si è visto a Sepang, lo si è capito anche nel sabato di Suzuka, sa fare il suo mestiere. La Ferrari ha una macchina vincente, forse per la prima volta nell'era Arrivabene, nel momento in cui il Mondiale l'ha quasi perso e più per errori propri. Tessitore di una SF70H degna del Drake, con il motore a fare da traino al sogno di grandezza, ha ridotto il gap in qualifica e gara anche sulle piste che tradizionalmente non costituiscono terreno di conquista per il Cavallino che vorrebbe tornare rampante. Marchionne ha vinto una sua sfida, quella di ricostruire il team intorno a un motorista e a un gruppo che si è preso qualche rischio di progettazione senza il parafulmine di progettisti di nome come Tombazis o lo stesso Allison le cui ambizioni sono fin troppo presto naufragate.

Mercedes ancora al top

Sostituisce il cambio e perde cinque posizioni anche Bottas, il più veloce con le "gomme Mercedes", le soft, su cui invece tante difficoltà aveva sperimentato a Sepang su una W08 non bilanciata, con un pacchetto di novità aerodinamiche che non aveva garantito l'atteso incremento di downforce.

Red Bull seconda forza

La Red Bull, ha ammesso Hamilton a Sepang, è ormai alla pari con le Mercedes. La RB13 rimane una vettura pensata per evolversi, con un fondamentale punto di forza nell'aerodinamica, nella configurazione del telaio. La conformazione pulita del corpo vettura favorisce la massimizzazione dei flussi e il carico sull'ala. Gli spazi compatti migliorano l'interazione fra il telaio e la power-unit. Innovativi il foro sul muso per alimentare l'S-duct e la sospensione anteriore evoluta per un assetto spinto e sbilanciato in avanti

Che gara sarà

Rispetto a Sepang, l'unica sessione di libere di venerdì ha mostrato una Ferrari capace di tempi mediamente più veloci sul long run sull'asciutto. La Mercedes ha montato su entrambe le auto il pacchetto aerodinamico aggiornato per contrastare anche la Red Bull, terzo incomodo anche sul bagnato anche se Ricciardo non sente la vettura così veloce in rettilineo.

"I tempi sul giro in FP1 sono stati molto più veloci rispetto al passato, grazie ai nuovi regolamenti con i pneumatici più larghi e alla scelta di portare mescole più morbide a Suzuka. Questa pista viene utilizzata spesso durante l’anno, quindi si presentava abbastanza gommata già all’inizio delle prove" ha spiegato Mario Isola, responsabile car racing di Pirelli, dopo la prima sessione di libere che ha messo in evidenza già chiaramente il potenziale in termini di ritmo gara.

Tra supersoft e soft passano sette decimi, e la vera incognita sarà rappresentato dallo spunto di Verstappen e lo scatto da dietro di Raikkonen.

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