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F1, GP Gran Bretagna: il venerdì di rivincita di Rosberg e Raikkonen

Rosberg firma il miglior tempo di giornata nonostante un problema alla trasmissione in PL1: la prima avaria delle Mercedes nel 2015. Raikkonen lamenta la scarsa trazione, ma batte Vettel per 2 centesimi. Difficile per tutti mandare in temperatura le gomme dure, anche sul passo gara.
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La rivincita di Rosberg e Raikkonen. Un venerdì di gloria per il tedesco della Mercedes, a casa di Hamilton, e per il finlandese con il futuro sempre più in certo dopo gli ultimi errori in qualifica e le scarse prestazioni in gara. Iceman, secondo a 347 millesimi da Rosberg, riesce a staccare Vettel, che festeggia 28 anni, terzo per soli 2 centesimi. E gira un decimo più veloce di Hamilton, solo quarto. Rosberg, primo anche nella prima sessione, non migliora significativamente il tempo con le medie nella seconda, e abbassa solo di un decimo il tempo del mattino fino a fermare il crono sull’1:34.155, 347. Non è stata una giornata serena, comunque, per il tedesco, che ha saltato buona parte della PL1 per una perdita di pressione all’impianto idraulico che governa il cambio: è la prima avaria tecnica della stagione per le Frecce d’Argento. I tecnici hanno anche provato a coprire con un telo la monoposto del tedesco, in violazione dell’articolo 27.4 del regolamento, che vieta di nascondere le singole soluzioni nel weekend di gara (è concesso, invece nei test). Finito sotto investigazione, Rosberg se l'è cavata con una semplice reprimenda.

Mercedes, guasti e tensioni – Venerdì tribolato anche per Hamilton, che in avvio spiattella le gomme e rovina il treno aggiuntivo di pneumatici Hard messo a disposizione da Pirelli, anche perché le mescole dure hanno bisogno di temperature alte (113 gradi sulla gomma), che all’inizio ancora non ci sono sull’asfalto, per dare le migliori prestazioni. E anche nella parte finale della PL2, all’inizio delle long-run, si è lamentato via radio sdi “non riuscire ad andare più forte di così”, ovvero sull’1:39 alto, oltre un secondo più lento di Rosberg. Il tedesco non si è fatto mancare l’occasione di aggiungere piccoli motivi di tensione alla lotta interna con il compagno di squadra. “Salterò una parte di PL1?” ha detto commentando il problema che l’ha condizionato stamattina, “vorrà dire che Hamilton farà il lavoro per me oggi, visto che non c’era nei test e ho dovuto fare io tutto il lavoro per lui”. Il britannico, che aveva fatto discutere soprattutto per la foto con Pharrel Williams scattata a Monaco la sera del primo giorno di test in Austria, ha subito precisato il motivo della sua assenza sullo Spielberg. “Mi sono sottoposto ad una serie di check-up medici più importanti dei test” ha dichiarato a Sky Sports F1 UK. “Sono stato in contatto con tutti i presenti al test: mi hanno detto che hanno analizzato le partenze, per scoprire cosa sia successo al via dell’ultima gara, così hanno scoperto un problema e l’hanno risolto”.

Ferrari, nuovo programma? Anche la Ferrari, soprattutto nella prima sessione, è apparsa un po’ meno brillante rispetto a quanto siamo abituati a vedere nelle prove libere. Raikkonen si lamenta della scarsa trazione nella prima fase della PL1, chiusa al quarto posto, dietro anche Verstappen, staccato di 1.3 secondi da Rosberg. Il finlandese accusa un po’ di sottosterzo in entrata di curva e di sovrasterzo in uscita, e i tecnici devono anche risolvere un piccolo problema al flussimetro che regola il passaggio di benzina. Non benissimo nemmeno Vettel al mattino, ma è probabile che la scuderia, come richiesto da Arrivabene dopo il GP d’Austria, abbia cambiato il programma abituale di lavoro nelle due sessioni di prove del venerdì. Anche nella simulazione del passo di gara si confermano le difficoltà a far entrare in temperatura le mescole dure, con Raikkonen che gira sull’1:39 alto-1:40 basso mentre Vettel con le medie mantiene tempi sul piede dell’1:38.6. Ancora da valutare, dunque, l’efficienza della nuova ala anteriore disegnata dai tecnici del Cavallino, con un profilo più arricciato e l’aggiunta di una terza paratia verticale, tutti piccoli interventi per migliorare il comportamento aerodinamico della SF15-T senza perdere carico.

Bene le Toro Rosso – All’ottimo comportamento delle due Toro Rosso (Verstappen settimo, ma terzo in PL1, e Sainz nono), e alla ripresa delle Red Bull (Kvyat e il neo 26enne Ricciardo quinto e sesto) fanno da contraltare le prestazioni opache delle Williams, con Massa decimo e Bottas solo dodicesimo. Funzionano anche i massicci interventi di upgrade per la Force India, arrivata, come ha dichiarato il team principal Robert Fernley alla vigilia, al vero inizio della sua stagione. Fissati tutti gli aspetti legati alla meccanica, la scuderia ha completato una prima riorganizzazione del reparto aerodinamico e ha promesso di apportare un secondo pacchetto di modifiche e di aggiornamenti dopo la pausa estiva, a Spa o a Monza.

Crisi McLaren – Non fa più notizia, invece, la continua crisi delle McLaren. Alonso e Button girano rispettivamente 2,5 e 3 secondi più lenti delle Mercedes e ancora una volta sperimentano un venerdì a singhiozzi. Alonso resta fermo nella prima mezz’ora, ma dalla scuderia fanno sapere che questo ingresso ritardato fa parte di una strategia già prevista, mentre Button si limita a dieci giri in PL1 perchè i tecnici individuano un problema a una componente non rilevante ma in un posto delicato che ha richiesto lo smontaggio del fondo della vettura. E non è la prima volta che, con le prove già iniziate, in McLaren vengano riscontrati piccole disfunzioni, piccoli inconvenienti che rallentano ulteriormente lo sviluppo e la raccolta dei dati. È anche più complicato, a questo punto, valutare gli effettivi progressi garantiti dalla versione rivista del muso, più corto, e dell’ala anteriore sulla MP30, che presenta anche nuovi deviatori di flusso. E cresce anche la pressione sul direttore tecnicoTim Goss, perché le mancanze non riguardano solo la potenza e l’affidabilità del motore Honda, ma coinvolgono anche limiti al telaio della monoposto che Peter Prodromou, il capo progettista, continua a sviluppare. E ormai, a metà campionato, la luce alla fine del tunnel non si è affatto avvicinata.

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