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F1, GP Malesia: Ferrari terza forza ma non basta

Affidabile, ma decisamente più lenta di Mercedes e Red Bull. In Malesia, la Ferrari ottiene di nuovo un quarto posto: spettacolare il sorpasso di Alonso a Hulkenberg. Al di là dell’incidente con Magnussen, Raikkonen è fin troppo spento e manca anche la zona punti: soffre forse la concorrenza interna?
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Il secondo quarto posto su due gare, un sorpasso da grande campione di Alonso, un miracolo di efficienza e lavoro di squadra in qualifica. Certo non basta perché il bilancio del GP di Malesia in casa Ferrari sia positivo. D'altra parte il valore delle Rosse in questo momento, e a Sepang è arrivata un'ulteriore conferma, è questo. La Ferrari è la terza squadra dietro Mercedes e Red Bull, con Williams e soprattutto Force India molto più vicine di quanto si potesse immaginare dopo i test invernali.

ALONSO – Qualche passo avanti c'è stato, nel weekend così come in gara, in termini di bilanciamento della vettura, l'affidabilità rimane il punto di forza della scuderia di Maranello ma le Rosse pagano ancora troppo in termini di brillantezza, di spunto, di velocità rispetto ai primi. Perché nel frattempo anche gli altri migliorano e il gap non sembra proprio ridotto. La partenza di Sepang dà la misura del lavoro che c'è ancora da fare sulla power unit. Anche in Malesia, come nelle qualifiche e in gara a Melbourne, nei primi giri le Ferrari faticano: alla prima curva Raikkonen è rimasto sesto e Alonso ha perso una posizione, infilato dallo spunto decisamente più aggressivo di Ricciardo. Tuttavia, a parte un po' di pattinamento in più, i piccoli accorgimenti, i piccoli miglioramenti sulla Ferrari, hanno funzionato tutti come previsto. La speranza è che Domenicali sappia, come ha dichiarato, qual è la strada per la Ferrari, che riesca a mettere in fila tutto quello che c'è da migliorare per affinare lo sviluppo di una monoposto finora affidabile ma tutto sommato anonima.

Nei primi 10-11 giri Alonso sembra poter tenere, gira praticamente sui tempi di Vettel, poi però prima della sosta perde un secondo e mezzo dal tedesco e di fatto i sogni di podio finiscono qui. I problemi delle Rosse non sono cambiati rispetto ai due giorni di prove, per quanto lo spagnolo firmi un sorpasso spettacolare su Hulkenberg alla terza curva, nel clou di quel primo settore dove la Ferrari ha sofferto di più il gap con la concorrenza. Il tedesco, che ha tentato una strategia con due sole soste, che in Australia era riuscito a star davanti al ferrarista per più di metà gara, prova a passare già al tornante che porta al rettilineo finale. Hulkenberg resiste, Alonso cerca allora di sfruttare il DRS e affianca il pilota della Force India che entra all'interno alla prima curva ma è un po' troppo veloce e finisce per allargarsi alla corda, Alonso vede lo spazio e, nonostante Hulkenberg possa ancora rientrare e prendere l'interno alla 2, esce meglio e stacca l'avversario. Nelle stesse curve, in avvio di gara, aveva dovuto subire una manovra sostanzialmente simile da parte di Dani Ricciardo.

DELUSIONE RAIKKONEN – Purtroppo, invece, la gara di Raikkonen di fatto non è mai iniziata. L'incidente con Magnussen, che a fine gara ha ammesso le sue responsabilità, ha costretto il finlandese a fermarsi subito ai box per riparare il danno alla gomma anteriore destra. L'incidente di Raikkonen ha portato alla prima applicazione dello "stop and go" nel Mondiale 2014: al pit stop successivo, Magnussen è stato obbligato a rimanere ai box per 5 secondi in più del necessario per la sosta. Certo, in questo caso è una punizione che non basta a riequilibrare il danno, perché il danese ha potuto comunque spingere fino alla sosta successiva mentre la gara del ferrarista è stata immediatamente e definitivamente compromessa.  In ogni caso, benché la macchina non sia proprio esaltante, ci si sarebbe aspettati un recupero più deciso da parte del ferrarista, quanto meno l'aggancio alla zona punti che invece manca per meno di tre secondi. E' evidente, comunque, che il finlandese non sta incidendo in questo inizio di Mondiale come riusciva a fare in Lotus l'anno scorso o come faceva quando in Ferrari era la prima guida davanti a Massa. Sta forse soffrendo la concorrenza interna con Alonso, sta forse pagando la convivenza con lo spagnolo nell'unica scuderia con due ex campioni del mondo, nel primo anno in cui la Ferrari ha scelto due stelle, due prime guide?

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