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F1, GP Malesia: la pioggia spinge Vettel, quanto pesa la scelta delle gomme

Con la pista bagnata, Sebastian Vettel chiude a 55 millesimi dalla pole di Hamilton. Le Red Bull benissimo nel secondo settore. Problemi di aderenza per le McLaren. Williams senza strategia. Ferrari meglio nella parte guidata, ma non basta. Meccanici miracolosi ai box dopo il ‘tocco’ di Alonso a Kvyat alla curva 9.
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"Col bagnato può succedere di tutto" diceva Vettel. E in effetti con la pioggia, e con le gomme "blu" da bagnato estremo per tutti in Q3, il tedesco dimentica le amarezze di Melbourne e torna a partire in prima fila, appena 55 millesimi dietro Hamilton. L'inglese piazza la 33ma pole position della sua carriera ed eguaglia il record per un pilota britannico agganciando Jim Clarke al quarto posto nella classifica all-time.

"Oggi è piovuto davvero tantissimo" ha detto Hamilton, "è stato difficilissimo per tutti. Alla fine della Q3 ho dovuto rinunciare a un ultimo giro lanciato perché non riuscivo a vedere nulla, non vedevo le curve, non capivo dove frenare, era impossibile". Il secondo posto di Vettel, comunque, non è solo figlio della pioggia. In tutte le sessioni di prove, la Red Bull ha tenuto benissimo soprattutto nel secondo settore in cui il tedesco e Ricciardo hanno fanno segnare i parziali migliori.

E' una sessione peculiare, decisa da condizioni meteo imprevedibili, dalla pioggia che ritarda l'inizio delle qualifiche e continua ad aumentare e diminuire di intensità rendendo la scelta delle gomme un ibrido tra la strategia e la divinazione. Come prevedibile, i piloti trovano una pista meno "gommata" rispetto a quella su cui avevano girato nelle libere, e in Q1 risultano avvantaggiati i team più aggressivi con le gomme, soprattutto nei primissimi giri. L'impressione che si è avuta nelle libere della mattina e nelle porzioni di qualifica con pista un po' meno bagnata, quando i piloti han potuto girare con le gomme intermedie, è che la Mercedes abbia un passo superiore a tutti e che venerdì si sia un po' "nascosta", senza girare a tutta, nemmeno nelle simulazioni di qualifica. Luci e ombre per le Ferrari, che dopo le incoraggianti libere si ritrovano con un quarto e un sesto posto e con Alonso davanti al compagno di squadra Raikkonen per la prima volta nel weekend.

PROBLEMI PER MCLAREN E WILLIAMS – Poco brillanti anche le McLaren, che hanno avuto diversi problemi di motore e di aderenza nelle libere della mattina, completando solo 9 giri. Problemi che continuano anche in qualifica: Magnussen va lungo all'ultima curva nel suo ultimo giro in Q2 e si "salva" entrando in Q3 per soli 3 decimi. Qualche rimpianto anche per Button, che si è pentito di aver mantenuto le intermedie per tutta la Q3 e di non aver cercato almeno un giro veloce con le gomme da bagnato vista l'accresciuta intensità della pioggia. La vera delusione è la Williams, con Massa e Bottas che non entrano in Q3 nonostante l'innegabile potenziale della vettura (ieri Bottas aveva fatto segnare la più alta velocità di punta). Un po' confusa anche la strategia di squadra negli ultimi minuti di Q2: il finlandese monta gomme da bagnato, mentre il brasiliano va con le intermedie.

SORPRESA GROSJEAN – Vettel continua ad avere qualche problemino di software, che l'hanno frenato per tutto il weekend in Australia e nelle sessioni di venerdì a Sepang. Stavolta l'inconveniente riguarda il sistema anti-spegnimento. Ma la scuderia resetta il software e il tedesco è l'unico che riesce a tenere il passo delle Mercedes in Q1 (+0.471), interrotta oltre mezzo minuto prima della chiusura naturale per l'incidente di Ericsson, e in Q3. Un po' di ottimismo in casa Lotus. Nonostante i pochissimi giri totalizzati tra Australia e Malesia, e i problemi al posteriore soprattutto in uscita dalle curve veloci, "è un disastro" dice via radio alla fine delle libere della mattinata, Grosjean riesce a superare il taglio con l'undicesimo tempo in Q1 e partirà sedicesimo. Di questi tempi, alla Lotus basta per considerare positive le qualifiche.

FERRARI – In Q2, la pioggia aumenta e tutti scelgono le gomme da bagnato, a parte Raikkonen che rischia con le intermedie. Non inizia bene, però, per la Ferrari. Alonso tocca Kvyat alla curva 9, lo spagnolo si accorge di essere troppo esterno in uscita, e cerca di rientrare verso l'interno dove sta arrivando il russo della Toro Rosso che ha scelto la traiettoria più "asciutta", e danneggia la sospensione anteriore sinistra. "Non l'ho visto arrivare" ha detto Alonso, "ovviamente la sua è stata una mossa un po' aggressiva considerato che era il primo giro dopo l'uscita dai box e che la visibilità era scarsa". "E' stato solo un contatto" spiega Kvyat, che non crede ci siano gli estremi per una sanzione contro di lui. "Come potrei essere punito? Semplicemente c'era un sacco d'acqua e non mi ha visto, tutto qua".

I meccanici della Rossa riescono comunque a rimetterlo in pista prima della fine della Q2. La Ferrari non smentisce le indicazioni del venerdì: il bilanciamento appare decisamente migliore rispetto a Melbourne, e i tempi molto competitivi nel secondo settore, il più "guidato" del tracciato, ne sono un'immediata conferma , e i progressi al sistema di gestione della power unit ha permesso a Alonso e Raikkonen di essere competitivi già dai primi giri lanciati. Progressi che però non bastano, e la candida ammissione di Raikkonen negli ultimi minuti, "con le gomme da bagnato non posso spingere di più", dà la misura del lavoro da fare. Anche perché i segnali per il finlandese non sono proprio dei migliori anche guardando, per quello che queste indicazioni possono valere, i tempi della simulazione di gara di ieri. Raikkonen ha girato sempre sull'1.45 con le gomme "option", più lento anche del compagno di squadra con le dure. Difficile che si possa completare la gara con una sola sosta, perché con pista asciutta non si riescono a completare più di 15 giri con la mescola più morbida e anche il compound più duro si consuma irrimediabilmente dopo al massimo una ventina di tornate.

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