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F1, GP Messico: la faccia triste della Ferrari

Per la prima volta dal GP di Australia del 2009, entrambe le vetture del Cavallino si ritirano. E’ la gara dei rimpianti per Vettel e Raikkonen. Rosberg centra la 12ma vittoria in carriera. 10ma doppietta Mercedes, con Hamilton sul podio nel 24mo circuito in carriera.
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Sotto le stelle del Messico, Nico Rosberg si riprende vittoria e secondo posto del Mondiale. Il tedesco precede il compagno di squadra Hamilton, sul podio nel 24mo GP differente (staccati Raikkonen e Alonso al secondo posto), e festeggia la 12esima vittoria in Formula 1, la quarta della stagione. E' la decima doppietta della Mercedes di questo straordinario 2015. A completare il podio Valtteri Bottas, brillantissimo dopo la ripartenza all'uscita della safety car ma protagonista dopo un terzo di gara del contatto che ha messo fuori gara Raikkonen. In top 10 anche  Kvyat, Ricciardo, Massa, Hulkenberg, Perez, Verstappen e Grosjean, che nel finale ha tenuto dietro un irruente Maldonado finito quasi contro le barriere.

Rimpianti Ferrari – Delusione anche per Vettel, che riscopre la differenza amara fra correre davanti e correre sempre al limite. Così, dopo venti gran premi di fila, la Ferrari non arriva a punti, e come non accadeva da Melbourne 2009 per colpa di due ritiri. Raikkonen paga l'attacco di Bottas in una sorta di rivincita di Sochi. Vettel, toccato da Ricciardo che gli buca una ruota al primo giro, si fa prendere dalla foga e tra testa coda e spiattellamenti semina di errori una gara nutrita di rimpianti, la prima in cui non si classifica dal GP d'Austria dell'anno scorso (ha chiuso comunque dodicesimo a Spa quest'anno, nonostante non sia arrivato sotto la bandiera a scacchi). Perché il tedesco dimostra di poter girare sui tempi delle Mercedes ma chiude la sua gara al giro 51 sulle barriere di gomma alla curva 7. "Ho fatto un lavoro di m…" ammette via radio il tedesco.

La partenza – Rosberg, che ha perso almeno una posizione al primo giro, rispetto alla griglia, in 6 degli ultimi 8 gran premi, parte meglio che a Austin e cancella le preoccupazioni di Niki Lauda per quel che avrebbe potuto succedere alla prima curva, posta a 900 metri dal semaforo. Sfortunato invece Vettel, che si tocca con l'ex compagno di squadra e principale rivale Ricciardo, danneggia una gomma ed è costretto subito a rientrare ai box. La sosta è lunga, il tedesco passa alle medie, come Kimi Raikkonen, partito con le mescole più conservative ma subito condizionato da un surriscaldamento dei freni. ""Fa caldo e non credo si possa fare la gara con una sola sosta" ammette l'addetto stampa del Cavallino, Luca Antonini.

Alonso subito ko – Va ancora peggio a Fernando Alonso, che non va a podio da 23 gare, il suo nuovo record negativo. Su un circuito dove i motori Honda hanno trionfato quattro volte, più di ogni altro fornitore di propulsori, dopo meno di due giri l'asturiano deve arrendersi all'ottavo ritiro della stagione, tanti quanti ne aveva vissuti in 96 gran premi negli ultimi cinque anni. "C'è stato un problema alla MGU-H già prima di partire. Sapevo che sarebbe stato un ritiro immediato" svela, "mi sono schierato in griglia solo per rispetto verso il pubblico".

La rivincita di Sochi – Rosberg fa il vuoto, in tre giri dà 1,2 secondi a Hamilton e diventa il diciannovesimo pilota nella storia a percorrere al comando almeno un giro in 40 gran premi in carriera. Vettel con le medie gira sui tempi delle Mercedes, come si era visto anche nelle libere di venerdì in assetto da gara, e non è certo soddisfatto della decisione dei commissari di non prendere provvedimenti contro l'australiano. "Dove diavolo credeva di andare?" chiede ai suoi ingegneri di pista via radio. Anche Iceman mostra un passo niente male, viaggia sui tempi delle Williams (con Bottas che però anticipa la sosta all'ottavo giro e monta le medie) e delle Red Bull: dopo 10 giri è risalito in dodicesima posizione, e al ventesimo passaggio è sesto. Ma la sua gara finisce al 22mo giro, nel duello con Bottas, che lo costringe a ritirarsi per la seconda gara di fila, come non gli capitava dal 2008, nei GP d'Europa e del Belgio, sempre sulla Ferrari. Bottas entra in curva 4 all'interno e restituisce a Raikkonen la botta di Sochi. Iceman salta con la posteriore destra sull'anteriore sinistra del connazionale e piega la sospensione: molto probabilmente, il contatto si sarebbe evitato se Bottas non avesse frenato. Per i commissari, comunque, si tratta di un semplice incidente di gara che non richiede ulteriori provvedimenti.

Vettel fa e disfa – Anche Vettel illude. Il tedesco è 14mo dopo 14 giri, e mantiene inalterato il distacco di 50 secondi dalle Mercedes. Aumentano così solo i rimpianti per quel che avrebbe potuto essere e non è stato, soprattutto nel vedere con quanta facilità passi Sainz, che aveva la gomma nuova. C'è anche da dire che lo spagnolo non ha opposto grande resistenza al sorpasso di Vettel, sapendo come il ritmo del tedesco sia nettamente più rapido del suo.  Vettel, però, fa e disfa. Infila Button alla fine del 16mo giro, ma perde il posteriore alla curva 7, la prima delle esse veloci, va in testacoda e scivola di nuovo al sedicesimo posto. Finirà per rovinare ancora le gomme, va lungo nel tentativo di attaccare Maldonado, e deve fermarsi ancora al 36mo giro: per lui ancora un nuovo treno di gomme medie, essendo forse troppo rischioso l’utilizzo delle Soft con ancora metà gara da completare. Il pit-stop è il più rapido del gran premio, 2,3″, ma non gli evita il doppiaggio, anche se si lamenta per le bandiere blu. Finisce infatti stretto fra Rosberg e Hamilton ed è costretto a far passare il campione del mondo anche se, dice via radio, "vado più forte di lui". Il britannico, però, dopo aver doppiato il tedesco, diventa il primo a scendere sotto il muro dell'1:22.

Incertezze Red Bull – In difficoltà anche Ricciardo, che arriva ad accumulare anche sei secondi di ritardo da Kvyat. Dai box, comunque, gli comunicano che andranno avanti con la strategia prevista e non passeranno alle due soste. Quando rientra, l'australiano si trova dietro le due Williams, ancora in affanno. Pare sempre più probabile, comunque, che la Red Bull continuerà anche l'anno prossimo a montare propulsori Renault. Il boss della Honda, Yasuhisa Arai, ha confermato anche in Messico che la situazione è ancora aperta, ma Eric Boullier ha già messo il suo veto alla possibilità che i giapponesi forniscano i motori anche alla Red Bull. "C'è un problema in Red Bull, che loro stessi hanno creato" ha detto, "noi non siamo un'organizzazione benefica, non siamo qui per aiutare"

Il duello Mercedes – Le soste non stravolgono le posizioni di vertice, nonostante Hamilton provi a guadagnare secondi fermandosi più tardi rispetto al compagno di squadra. Ma finisce solo per perdere ancora un paio di secondi rispetto a Rosberg. Così, con le posizioni di vertice cristallizzate, il pubblico ha modo di entusiasmarsi per il confronto che vale il nono posto fra Sainz e Perez, il "Checo" incitatissimo dal partecipe pubblico di casa. Al 33mo giro lo spagnolo arriva lungo alla curva 4, poi taglia la pista sull'asfalto e torna davanti al messicano, ma dev rendergli la posizione senza riuscire poi ad attaccarlo e sopravanzarlo nemmeno grazie all'aiuto del DRS.

Finale thrilling – A sorpresa, però, al 46mo giro, Rosberg si ferma di nuovo, per 2,7″ e mette ancora le bianche, seguito da Hamilton che almeno per un giro però ignora le indicazioni del box e ritarda il pit stop. In questo modo, sale a 83 GP con almeno un giro in testa, a -1 dal terzo posto all-time di Alonso e Prost, e a -3 dal secondo di Senna. L'ingresso della safety car per il botto di Vettel trasforma il finale di gara in un rodeo da 13 giri. Alla ripartenza, Rosberg tiene dietro Hamilton mentre Bottas scavalca Kvyat e Nasr si gira nello stadio, per un problema ai freni, e si ritira. Il tedesco tiene, con una serie di giri praticamente da qualifica, evita in tutti i modi che Hamilton possa entrare in zona DRS, e si prende una vittoria che conta solo per il suo morale.

ORDINE DI ARRIVO

1 Nico Rosberg Mercedes F1 W06 Hybrid 1.42'35"038 71
2 Lewis Hamilton Mercedes F1 W06 Hybrid 1.42'36"992 71
3 Valtteri Bottas Williams FW37 1.42'49"630 71
4 Daniil Kvyat Red Bull RB11 1.42'51"610 71
5 Daniel Ricciardo Red Bull RB11 1.42'54"720 71
6 Felipe Massa Williams FW37 – 71
7 Nico Hülkenberg Force India VJM08 – 71
8 Sergio Pérez Force India VJM08 – 71
9 Max Verstappen Toro Rosso STR10 – 71
10 Romain Grosjean Lotus E23 Hybrid – 71
11 Pastor Maldonado Lotus E23 Hybrid – 71
12 Marcus Ericsson Sauber C34 – 71
13 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso STR10 – 71
14 Jenson Button McLaren MP4-30 – 71
15 Alexander Rossi Marussia MR03B – 69
16 Will Stevens Marussia MR03B – 69
Luiz Felipe Nasr Sauber C34 – 57
Sebastian Vettel Ferrari SF15-T – 50
Kimi Räikkönen Ferrari SF15-T – 21
Fernando Alonso McLaren MP4-30 – 1

MONDIALE PILOTI
1 Hamilton 345
2 Rosberg 272
3 Vettel 251
4 Bottas 126
5 Raikkonen 123
6 Massa 117
7 Kvyat 88
8 Ricciardo 84
9 Perez 68
10 Verstappen 47
11 Grosjean 45
12 Hulkenberg 44
13 Nasr 27
14 Maldonado 18
15 Sainz 18
16 Button 16
17 Alonso 11
18 Ericsson 9
19 Rossi 0
20 Merhi 0
21 Stevens 0

MONDIALE COSTRUTTORI
1 Mercedes 617
2 Ferrari 374
3 Williams 243
4 Red Bull 172
5 Force India 112
6 Lotus 71
7 Toro Rosso 65
8 Sauber 36
9 McLaren 27
10 Marussia 0

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