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F1, GP Monaco: Alonso semina dubbi tra i rivali Hamilton e Rosberg

La pioggia scompagina la seconda sessione. Alonso è il migliore nella PL2 e firma il terzo miglior tempo assoluto di giornata. Hamilton e Rosberg ancora primo e secondo, ma i distacchi sono minimi. E Lauda avverte: “La rivalità interna in Mercedes non è un bene”.
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Kiss the rain, cantava Billie Myers. Bacia la pioggia. Dai box avrebbero potuto dare la stessa indicazione a Fernando Alonso, che grazie all'acquazzone che ha segnato quasi tutta la seconda sessione di prove libere ha piazzato il miglior tempo “di manche” negli ultimi minuti, quando finalmente la pista si è asciugata. I tifosi che hanno srotolato un cuore Ferrari sulle tribune K sono rimasti un po' delusi, però, dal vedere Raikkonen tornare mestamente ai box in terza marcia per un problema idraulico nella seconda. Difficile valutare dopo questa giornata le novità aerodinamiche introdotte soprattutto all'ala anteriore sulle Rosse dopo i test di Barcellona, con l'obiettivo di aumentare il carico verticale senza compromettere il flusso d'aria. “Fernando è il migliore pilota del mondo, dà il 200% in ogni gara. Lui e Kimi, altro pilota straordinario, devono avere una Ferrari competitiva, questo è il nostro unico obiettivo“, ha detto Montezemolo alla vigilia del GP. “Stiamo tutti lavorando intensamente, a iniziare da Marco Mattiacci che sa quante cose ci sono da fare e che porterà molti cambiamenti a livello tecnico, organizzativo e di rapidità decisionale. Ma questo è quello che voglio io, i nostri piloti e i nostri tifosi, il resto sono solo chiacchiere”. La Ferrari è comunque già proiettata sulla stagione 2015 e la F14T potrebbe diventare una sorta di laboratorio per capire e correggere gli errori in vista del nuovo progetto, che nasce integralmente nella nuova galleria del vento di Maranello, cui il progettista Tombazis e Montecchi hanno già iniziato a lavorare con la consulenza di Byrne.

Incognita gomme – Già al termine della prima sessione, Alonso si è lamentato della poca aderenza. E tanto basta per intuire quanto la gara possa avvicinarsi a una puntata alla roulette in caso di pioggia. Col bagnato, infatti, viste le già basse velocità medie, è ancora più difficile mandare i pneumatici in temperatura e a quel punto controllare la monoposto in un circuito con 130 sterzate a giro, in cui il pilota cambia marcia ogni 50 metri, in cui la distanza tra la perfezione e il ritiro è al limite dell'impercettibile diventa un esercizio di destrezza e pensiero veloce. Non c'è solo il meteo, comunque, come ha spiegato Jenson Button. “Dall’uscita della Massenet fino al tunnel, c’è un nuovo asfalto per cui ci sarà molto poco grip. Sarà molto difficile per tutti far lavorare le Soft, soprattutto all’anteriore. Ma con le Supersoft andrà bene”. Proprio con le Supersoft, che Pirelli ha portato per la prima volta nel 2014, Alonso ha piazzato l'1:18.482 che gli vale il terzo tempo assoluto di giornata, appena due decimi più lento di Hamilton, che in mattinata ha chiuso la PL1 in 1:18.271, un tempo di quasi due secondi più lento del miglior tempo fatto segnare da Rosberg nella stessa sessione del 2013.

Dominio Mercedes – In un Gran Premio così atipico, su un circuito in cui si gira così piano, in cui la potenza dei motori non fanno così tanto la differenza, era prevedibile un certo avvicinamento dei tempi. Un tracciato come quello di Monaco tradizionalmente induce un appiattimento dei valori. Ma se è vero che Ferrari e Red Bull si sono avvicinate, dal punto di vista dei tempi, ancora una volta la giornata di prove si chiude con le due Mercedes davanti a tutti. Ormai il vero motivo di interesse va cercato non tanto nella concorrenza tra le Frecce d'Argento e le altre scuderie, né nella contrapposizione tra le power unit tedesche e quelle francesi targate Renault, quanto nella rivalità interna Hamilton-Rosberg, che potrebbe ricalcare la storica rivalità Senna-Prost all'epoca della McLaren. Ieri i piloti si sono incontrati con il presidente Niki Lauda, il Direttore Tecnico Paddy Lowe, quello esecutivo Toto Wolff sulla barca di Gerhard Berger. “Se Hamilton e Rosberg continueranno a correre davanti al resto del gruppo” ha ammonito Lauda, “le cose potrebbero anche andare male, perché le probabilità di incidente aumentano”. Anche Hamilton, che qui nel 2008 ha vinto l'ultima edizione corsa sotto la pioggia, ha detto di essere “affamato di successo”, forse più di Rosberg. Il motivo? “Io vengo da un posto tutt'altro che ideale, Stevenage, e ho vissuto sul divano di casa con mio padre. Nico, invece, è cresciuto a Monaco tra jet, alberghi, barche. Forse le ambizioni sono un po' diverse dalle mie”. Hamilton ha spiegato, alla vigilia del weekend, che vuole studiare i dati di Rosberg come mai il tedesco sia andato più veloce di lui qui a Monaco l'anno scorso, e quest'anno a Barcellona e Sakhir. Rosberg, che arriva da quattro secondi posti consecutivi, ha ammesso che deve lavorare sulle partenze e migliorare la resa della sua F1 W05 in frenata. Dovesse andare come nelle ultime quattro gare, Hamilton sarebbe il settimo pilota dopo Michael Schumacher, Nigel Mansell, Jack Brabham, Jim Clark, Alberto Ascari e Sebastian Vettel a vincere più di cinque GP di fila nella stessa stagione. E sarebbe un brutto segnale per i rivali: tutti hanno infatti vinto il titolo mondiale in quella stagione.

Fuori programma – Eppure Hamilton ha rischiato di non prendere nemmeno parte alla PL1. A pochi minuti dal semaforo verde, il britannico era su una barca con un componente dello staff Mercedes che era andato a prenderlo, ed è riuscito ad arrivare in tempo con uno sprint da centometrista, ancora in borghese, lungo il paddock. Le ragioni di questo fuori programma? "Ho dormito troppo" ha risposto in conferenza stampa.

Un solo incidente – Nonostante le difficili condizioni che hanno segnato la seconda sessione, solo 8 piloti avevano un tempo utile a 20 minuti dalla fine della PL2, solo una vettura è finita contro le barriere. E' la Caterham di Marcus Ericsson, che corre con un casco celebrativo per la vittoria del suo connazionale Ronnie Peterson a Monaco nel 1973, ed è andato a sbattere proprio all'ultimo minuto alla Portier.

I TEMPI DELLA SECONDA SESSIONE

Pos Driver Team Time Gap Laps
1. Fernando Alonso Ferrari 1m18.482s 15
2. Lewis Hamilton Mercedes 1m18.901s +0.419s 12
3. Sebastian Vettel Red Bull-Renault 1m19.017s +0.535s 15
4. Jean-Eric Vergne Toro Rosso-Renault 1m19.351s +0.869s 14
5. Valtteri Bottas Williams-Mercedes 1m19.421s +0.939s 9
6. Sergio Perez Force India-Mercedes 1m19.668s +1.186s 9
7. Nico Hulkenberg Force India-Mercedes 1m19.712s +1.230s 10
8. Jenson Button McLaren-Mercedes 1m19.721s +1.239s 16
9. Daniel Ricciardo Red Bull-Renault 1m19.779s +1.297s 11
10. Kevin Magnussen McLaren-Mercedes 1m20.230s +1.748s 16
11. Felipe Massa Williams-Mercedes 1m20.394s +1.912s 8
12. Daniil Kvyat Toro Rosso-Renault 1m20.622s +2.140s 13
13. Adrian Sutil Sauber-Ferrari 1m20.811s +2.329s 8
14. Pastor Maldonado Lotus-Renault 1m20.977s +2.495s 7
15. Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari 1m21.467s +2.985s 8
16. Romain Grosjean Lotus-Renault 1m21.700s +3.218s 6
17. Kamui Kobayashi Caterham-Renault 1m21.924s +3.442s 6
18. Jules Bianchi Marussia-Ferrari 1m21.937s +3.455s 13
19. Max Chilton Marussia-Ferrari 1m22.683s +4.201s 13
20. Nico Rosberg Mercedes 1m22.862s +4.380s 11
21. Marcus Ericsson Caterham-Renault 1m23.164s +4.682s 6
22. Kimi Raikkonen Ferrari 1m45.509s +27.027s 4

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