F1, GP Spagna: prima fila Mercedes, passo indietro per Ferrari e Red Bull
“Non sono più concentrato di prima, come dice qualcuno” ha detto Lewis Hamilton, che a Barcellona ha festeggiato la pole position numero 35 rafforzando il quarto posto nella classifica all time: solo Sebastian Vettel (45), Ayrton Senna (65) e Michael Schumacher (68) ne hanno di più. “Quando vivevo stagioni difficili, la gente diceva che non ero concentrato, ma non avevano la minima idea di quello che facevo. Faccio oggi quello che facevo allora, ma adesso ho una grande macchina”. Non ne era così convinto, però, dopo la Q2, chiusa dietro il compagno di squadra Rosberg: “Non so come, ma siamo riusciti a peggiorare la macchina”, si lamentava via radio. Hamilton ha piazzato la zampata finale in 1:26.288, davanti a Rosberg (1:26.561), con gomme usate e con un velocissimo primo parziale. A sorpresa, exploit di Bottas e soprattutto di Grosjean, rispettivamente quarto e quinto.
Ferrari: Kimi davanti a Alonso – Per la prima volta quest'anno, Kimi Raikkonen riesce ad arrivare davanti a Fernando Alonso: il finlandese chiude sesto, con tre decimi di vantaggio sullo spagnolo, che in mattinata si è lamentato del poco grip e della scelta troppo conservativa delle mescole, ma a quasi due secondi dalle Frecce d'Argento. Le Rosse possono consolarsi, almeno un po', con la possibilità di scavalcare le Force India nel mondiale costruttori: Hulkenberg e Perez, infatti, non hanno passato il taglio in Q2 come Kevin Magnussen, frenato da un guasto alla power unit. Ci sono parecchie cose nella power unit che possono non funzionare e non sappiamo bene quale sia stato il problema. Siamo quindicesimi, sarà una partenza difficile ma abbiamo delle gomme nuove che non abbiamo usato in qualifica. Oggi sono un po’ deluso, sarebbe stato bello arrivare in Q3, ma il team deve essere felice perché la macchina è migliorata e siamo fiduciosi nonostante la quindicesima posizione in griglia“.
Via Alonso, arriva Newey? – “Una cosa dev’essere chiara: non sono assolutamente soddisfatto del rendimento della Ferrari.“ ha dichiarato ieri Montezemolo, nel paddock al Montmelò. “Non mi aspettavo un team così poco competitivo paragonato alle mie aspettative di inizio anno. Devo aver molto ben chiaro in mente dove sono i problemi da risolvere, e migliorare la situazione quanto prima, mantenendo limpide le priorità e gli obiettivi del medio-lungo periodo. Questo è quello che conta: comprendere e reagire. Sono convinto che in pochi mesi Mattiacci sarà in grado di riportare il team ai vertici. Non sono mai stato vicino a chi credeva nell’uomo solo al comando, ho sempre creduto nella forza del gruppo”. Intanto si fanno insistenti le voci che parlano di un addio di Fernando Alonso e dell'arrivo nello staff della Rossa di Adrian Newey, che a quanto riferisce Michael Schmidt di Auto Motor und Sport, avrebbe già ricevuto un offerta. Per l'asturiano si parla di un futuro in Mercedes, anche se il suo contratto che scade nel 2015 ha già un'opzione per un prolungamento fino al 2017. In più, non è immediatamente evidente perché la Mercedes dovrebbe privarsi di uno tra Hamilton e Rosberg, che hanno altri due anni di contratto e stanno dominando la stagione. “Siamo contenti che i grandi piloti vogliano venire da noi” ha detto Toto Wolff a Sky Sports F1, “ma quando abbiamo un matrimonio solido non andiamo a flirtare con qualcun altro”.
Red Bull indietro – Tensioni anche in casa Red Bull. Sebastian Vettel conferma il suo periodo no. Il tedesco deve parcheggiare la RB10 nelle via di fuga della prima chicane subito dopo l'inizio della Q3. “Non ho più controllo della macchina, ragazzi. Mi spiace…” dice via radio. Vettel non è mai partito in pole a Barcellona, e il suo compagno di squadra, Ricciardo, gli è partito davanti in griglia più volte in cinque gare quest'anno di Webber in tutto il 2013. Per il team principal Chris Horner, il problema della sua scuderia è chiaro: “Siamo così indietro rispetto alle Mercedes perché la Renault è partita troppo tardi a sviluppare la power unit”.
Vergne penalizzato – Jean-Eric Vergne ha chiuso XXX ma partirà più indietro di dieci posizioni perché a pochi minuti dalla conclusione della PL” è stato mandato in pista con la ruota posteriore destra non correttamente avvitata. Nessun provvedimento, invece, nei confronti di Daniil Kvyat, cui è stato perdonato lo zig-zag in pitlane dal collegio dei commissari, guidato dall’ex-pilota Danny Sullivan, al volante della Tyrrel nel 1983.