F1, GP Usa: Hamilton, è bis Mondiale
Salutiamo il nuovo campione del mondo. Lewis Hamilton vince il suo 43mo GP, superato Vettel al terzo posto all time, e centra il terzo titolo iridato come Brabham, Stewart, Lauda, Piquet e Senna. Fatale a Rosberg la sbandata in accelerazione a pochi giri da una vittoria che avrebbe tenuto in vita il Mondiale. Le Frecce d'Argento festeggiano una doppietta più dolce che mai, con la serie di gare consecutive a punti che arriva a 55 gran premi, eguagliando la terza più lunga di sempre (Ferrari '99-'03). Spettacolare la gara di Vettel, che chiude terzo e precede uno splendido Verstappen che ha cercato fino all'ultimo di togliergli il primato per il più giovane a podio in Formula 1 (a Monza 2008, a 21 anni, 2 mesi e 11 giorni). Per il tedesco, si tratta del 78mo podio in carriera, il secondo partendo dalla sesta fila o più indietro. Buon quinto posto di Perez, con Button che chiude sesto, il suo miglior piazzamento stagionale. Chiudono la top-10 Sainz, partito ultimo, Maldonado, Nasr, che salva comunque due punti per il 400mo GP nella storia della Sauber, e Ricciardo: festa in tono molto minore per i 200 della Red Bull, rovinata dall'incidente di Kvyat.
La partenza – Hamilton butta largo Rosberg, con una manovra ai limiti del regolamento, e forse anche qualcosa oltre i limiti, Nico Rosberg. Il britannico osa fin troppo, un po' come visto anche a Suzuka, mentre Massa perde posizioni e Vettel risale al nono posto, davanti a Raikkonen, decimo, all'uscita della prima curva. Manovra del compagno di squadra a parte, però, le partenze sono sempre più il tallone d'Achille di Rosberg che ha perso almeno una posizione al primo giro in 6 degli ultimi 8 gran premi. La Sauber "festeggia", se così si può dire, i 400 gran premi in Formula 1 con il contatto fra compagni di squadra Nasr e Ericsson al secondo giro.
Prime soste – La pista, uno dei soli quattro circuiti del mondiale in cui le vetture girano in senso antiorario, comincia ad asciugarsi e già nei primi passaggi i piloti si fermano ai box per togliere le gomme da bagnato. Si ferma troppo presto Bottas, con la Williams che ancora dimostra un po' troppa confusione quando si tratta di definire la strategia di gara. Il finlandese sostituisce il musetto danneggiato alla prima curva e monta addirittura le slick, ma dopo tre inutili e lentissimi giri rientra ancora per sostituirle con le medie, e finisce in anticipo con il secondo ritiro consecutivo dopo Sochi (in precedenza aveva visto la bandiera a scacchi per 26 gare consecutive). La giornata nera della Williams si completerà con il ritiro anche di Massa (anche per lui si tratta della seconda volta in stagione, dopo Singapore): la scuderia non vedeva entrambi i piloti abbandonare la corsa da 54 gran premi, da Interlagos 2012.
Ricciardo sogna, Vettel rimonta – L'aderenza è una chimera un po' per tutti, le monoposto nei rettilinei vanno già a cercare il bagnato fuori dalla traiettoria ideale, in modo da raffreddare la temperatura delle gomme. Hamilton non riesce comunque ad andar via, visto che Kvyat resta a sette decimi. Ma immediatamente dopo l'annuncio della ripartenza all'uscita della virtual safety car, il russo deve arrendersi al sorpasso di Rosberg alla esse. Un po' a sorpresa, la direzione gara abilita l’utilizzo del DRS, anche se la pista non è ancora totalmente asciutta, e il tedesco della Mercedes si deve difendere dalle Red Bull. Kvyat lo attacca alla curva 20, ma arriva lungo prestando il fianco all’attacco di Ricciardo, che scavalca anche Rosberg. E' a suo modo entusiasmante il duello a tre, con Hamilton che perde la posizione per mano del compagno di squadra. Evidentemente in difficoltà, è stato richiamato ai box per montare le Soft: un passaggio che richiede di cambiare la mappatura dell'acceleratore e di spostare verso l'anteriore il bilanciamento della frenata. In questo modo, anche se per breve tempo, l'australiano si trova in testa in un gran premio per la prima volta in stagione, la quinta in carriera (nelle precedenti quattro ha sempre concluso tra i primi 2). Il passaggio, però, non avvantaggia il britannico che perde terreno rispetto a Rosberg che arriva anche a guadagnare tre secondi a giro sul compagno di squadra con la pista libera.
L'errore di Kimi – Mentre esce di scena Grosjean, al settimo ritiro in stagione, il quarto negli ultimi cinque gran premi, Raikkonen duella con insistenza con Verstappen per la settima posizione, lamentandosi del fatto che il DRS non abbia funzionato. Pochi metri dopo Iceman è arrivato lungo ed è stato sopravanzato anche da Sainz. Sfortunata la gara del finlandese, che perde il controllo della vettura in curva 6 e finisce contro le barriere perdendo l’ala anteriore, ma riesce comunque a ripartire e rientrare ai box accompagnato dagli incitamenti del pubblico entusiasta di Austin. Ma la soddisfazione dura poco. Subito dopo essere stato doppiato, al giro 27, Raikkonen deve ritirarsi perché la temperatura del freno anteriore sale alle stelle, per un danno al condotto di raffreddamento nell'urto, ed è impossibile da controllare
Vettel per il podio – Vettel, che si libera di Perez grazie alla sosta ai box anticipata, guadagna sei secondi in due due giri su Kvyat e Hamilton, nonostante le Mercedes viaggino con velocità di punta superiori anche di venti chilometri rispetto a Red Bull e Ferrari. Tuttavia, a metà gara si azzera tutto. Rosberg perde i dieci secondi di vantaggio su Hamilton per l’ingresso della safety car che deve spostare la Sauber di Marcus Ericsson, parcheggiata in pieno rettilineo come aveva fatto Hulkenberg nel 2014. Vettel ne approfitta per rientrare e montare le medie, anche se c'è qualche problema nell'avvitare l'anteriore destra. Il tedesco evidentemente vuole arrivare al traguardo senza ulteriori soste, anche se serve più tempo per mandare in temperatura queste mescole. Splendido il duello con l'ex compagno di squadra Ricciardo, con il ferrarista che sfrutta la maggiore trazione dovuta alle gomme nuove per difendersi alla prima curva al giro 34.
Virtual safety car – L'australiano, però, con le gomme posteriori in difficoltà, finisce superato anche da Jos Verstappen che monta le soft e squaderna una gara straordinaria alla sua prima volta su questo circuito. E si vede attaccato da Hulkenberg, che però esagera e lo tampona. Diventano così sette i ritiri, nuovo record stagionale, battuto il primato dei sei a Silverston e in Austria. I commissari, però, stavolta scelgono solo la Virtual Safety Car, con un esercizio di doppiopesismo rispetto alla decisione presa per l'incidente di Ericsson che finisce per favorire Hamilton, ora in testa, e penalizzare Rosberg e un po' Vettel.
Il regalo di Rosberg – Inevitabile, però, l'ingresso della safety car quando Kvyat a 13 giri dalla fine va a toccare l'erba umida lungo il rettilineo parallelo alla pit lane e si va a intraversare schiantandosi senza conseguenze sulle barriere dalla parte opposta della pista. Ne approfittano Hamilton e Vettel per fermarsi ai box. Il britannico insegue Rosberg, che ancora una volta si dimostra quest'anno inadeguato al ruolo di principale inseguitore. Il tedesco sbanda in accelerazione in rettilineo, Hamilton ringrazia, passa in testa e va a mettere le mani sul Mondiale.
ORDINE DI ARRIVO
1 Lewis Hamilton Mercedes F1 W06 Hybrid 1.50'52"703 56
2 Nico Rosberg Mercedes F1 W06 Hybrid 1.50'55"503 56
3 Sebastian Vettel Ferrari SF15-T 1.50'56"003 56
4 Max Verstappen Toro Rosso STR10 – 56
5 Sergio Pérez Force India VJM08 – 56
6 Jenson Button McLaren MP4-30 – 56
7 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso STR10 – 56
8 Pastor Maldonado Lotus E23 Hybrid – 56
9 Luiz Felipe Nasr Sauber C34 – 56
10 Daniel Ricciardo Red Bull RB11 – 56
11 Fernando Alonso McLaren MP4-30 – 56
12 Alexander Rossi Marussia MR03B – 56
Daniil Kvyat Red Bull RB11 – 41
Nico Hülkenberg Force India VJM08 – 35
Kimi Räikkönen Ferrari SF15-T – 25
Marcus Ericsson Sauber C34 – 25
Felipe Massa Williams FW37 – 23
Romain Grosjean Lotus E23 Hybrid – 10
Valtteri Bottas Williams FW37 – 5
Will Stevens Marussia MR03B – 1
MONDIALE PILOTI
1 Hamilton 327
2 Vettel 251
3 Rosberg 247
4 Raikkonen 113
5 Bottas 111
6 Massa 109
7 Kvyat 76
8 Ricciardo 74
9 Perez 64
10 Verstappen 45
11 Grosjean 44
12 Hulkenberg 38
13 Nasr 27
14 Maldonado 26
15 Sainz 18
16 Button 16
17 Alonso 11
18 Ericsson 9
19 Rossi 0
20 Merhi 0
21 Stevens 0
MONDIALE COSTRUTTORI
1 Mercedes 574
2 Ferrari 374
3 Williams 220
4 Red Bull 150
5 Force India 102
6 Lotus 70
7 Toro Rosso 63
8 Sauber 36
9 McLaren 27
10 Marussia 0