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F1, GP Usa, Hamilton ipoteca il Mondiale

Quinto successo di fila per Hamilton. Nel sesto anniversario del suo primo Mondiale, porta a 24 punti il vantaggio su Rosberg. Show Ricciardo, fallimento Raikkonen.
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Sei anni fa, il 2 novembre 2008, Hamilton vinceva il suo primo titolo mondiale. A Austin, in un giorno speciale per lui, ha dato la spallata forse decisiva per festeggiare il secondo. Con il sorpasso su Rosberg al giro 24, ha portato a 24 i punti di vantaggio nel Mondiale sul tedesco: un patrimonio preziosissimo con solo 75 punti ancora in palio. E' il quinto successo consecutivo, il decimo stagionale per Hamilton, terzo pilota nella storia a raggiungere la doppia cifra per numero di successi in un anno, che sta trattando il rinnovo mentre ha annunciato la rottura con l'agenzia XIX Management di Simon Fuller, che ha portato al successo le Pop Idol, ha seguito gli interessi di David Beckham e ora ha messo su la compagnia "77" con il tennista Andy Murray. E' un giorno speciale anche per Massa, che nel giorno in cui Hamilton trionfava nel Mondiale vinceva la sua ultima gara in F1. Il brasiliano però si fa "bruciare" il podio da Ricciardo che gli passa davanti dopo la seconda sosta. L'australiano, che ha completato più sorpassi nel Mondiale, più di 50, firma l'ottavo podio stagionale, e in carriera, raggiunge le 15 gare a punti di fila ed esacerba ancora nel confronto diretto la crisi di Vettel, ufficiosamente prossimo ferrarista. Il tedesco chiude settimo, subito dietro Aloinso, sesto, che salva almeno l'onore della Ferrari.

Opaco Vettel, show Ricciardo – Il tedesco, partito dalla pit lane,riesce a chiudere settimo, quattro volte campione del mondo che, anche approfittando della safety car, si è fermato due volte di fila tra terzo e quarto giro passando dalle medie alle soft per tornare poi alle medie e chiudere con le morbide nell'emozionante finale. Il tedesco ha scelto una vettura più scarica rispetto al compagno di squadra Ricciardo, per cui raggiunge punte di velocità più elevate ma il comportamento della vettura nei tratti guidati, soprattutto nel terzo settore, è meno performante. Per il tedesco la stagione si fa davvero negativa: ancora senza pole e senza vittorie, come non gli capitava dal 2007, ha raccolto solo 3 podi, il suo peggior risultato dal 2009. 

Ferrari, Alonso non basta – Nell'imediato non paga nemmeno la strategia Ferrari di richiamare per la seconda sosta prima Raikkonen, poi Alonso, confidando troppo nei 22 secondi di vantaggio dell'asturiano su Vettel. Alonso però non riesce a difendere la posizione in uscita dai box, nonostante le gomme soft che danno un vantaggio rispetto alle medie del tedesco. Ma nel tratto misto lo spagnolo sfrutta il maggior carico e recupera la posizione. Il ferrarista ha acceso la gara con parecchi duelli interessanti, come quello con Vettel in avvio o le battaglia muscolare con Button e Magnussen, un bel biglietto da visita se davvero approderà in McLaren l'anno prossimo. Davvero incolore il tredicesimo posto per Raikkonen, finito in top-5 solo a Spa (suo record negativo), al 210° GP in carriera, agganciato Berger al decimo posto all time. La vittoria più importante l'ha ottenuta però Marco Mattiacci. E' stato infatti raggiunto l'accordo cn Renault, Mercedes e Honda per poter intervenire sui motori fino a luglio nella prossima stagione. Almeno parzialmente, dunque, lo "scongelamento" delle power unit, di cui il team principal della Rossa è stato tra i maggiori sostenitori, diventerà realtà.

Crisi e futuro – Il GP a Austin, con le tante squadre con i conti in rosso, è il segnale più forte della crisi di sistema, che sta mettendo in difficoltà anche Bernie Ecclestone: Caterham e Marussia ancora non si sono iscritte per il 2015, 18 macchine al via è il minimo garantito nei contratti e schierare la terza vettura è una soluzione che nel medio-lungo periodo non piace alle grandi scuderie per i troppi costi aggiuntivi che comporterebbe. E nella crisi trova un po' di sollievo economico in previsione futura la Sauber, che ha annunciato l'ingaggio di Marcus Ericsson. "L'ingaggio di Marcus" ha ammesso onestamente il team principal Monisha Kaltenborn, "è legato anche a considerazioni di tipo finanziario ma dobbiamo essere aperti a queste cose, perché se guardiamo alla situazione della Formula 1 di oggi, capiamo bene come i piccoli team siano costretti a pensare anche alle ragioni economiche". Ericsson, infatti, porta in dote sponsorizzazioni personali da 18 milioni di dollari. Il suo arrivo potrebbe ridurre le speranze di permanenza in F1 di Sutil proprio nel weekend on cui il tedesco ha completato la miglior qualifica stagionale per il team di Hinwil. La sua gara però dura appena due giri (è l'ottavo ritiro stagionale, record negativo, il 44mo in 126 GP), prima dello scontro con la Force India di Perez, che ha prima tamponato leggermente Raikkonen: peggio non avrebbe potuto terminare il gran premio in un certo senso di casa per il messicano che vive a Houston e andava a punti da cinque gare di fila. La giornata negativa delle Force India, che solo a poche ore dalle libere del venerdì ha pagato alla Mercedes quanto dovuto per la fornitura del quinto motore, si completa con Hulkenberg che al 18mo giro parcheggia sul lungo rettilineo dopo il tornante (curva 11). E' il secondo ritiro stagionale, dopo Budapest, per il tedesco che prima di questa gara aveva concluso 63 dei 73 GP cui ha preso parte.Torna a punti invece la Lotus, la scuderia più vincente nella variegata storia del GP degli Usa, che si è disputato su otto circuiti diversi. Prezioso il nono posto di Maldonao, che per la prima volta nella storia della F1 manda a punti una vettura col numero 13. Fuori invece dalla top 10 per l'undicesima gara di fila Grosjean, che l'anno scorso aveva chiuso addirittura secondo. Ma sembra davvero passato un secolo.

LA CLASSIFICA DEL GP USA

1 Lewis Hamilton Mercedes 1h40m04.785s
2 Nico Rosberg Mercedes 4.314s
3 Daniel Ricciardo Red Bull/Renault 25.560s
4 Felipe Massa Williams/Mercedes 26.924s
5 Valtteri Bottas Williams/Mercedes 30.992s
6 Fernando Alonso Ferrari 1m35.231s
7 Sebastian Vettel Red Bull/Renault 1m35.734s
8 Kevin Magnussen McLaren/Mercedes 1m40.682s
9 Jean-Eric Vergne Toro Rosso/Renault 1m43.863s
10 Pastor Maldonado Lotus/Renault 1m47.870s
11 Romain Grosjean Lotus/Renault 1 Lap
12 Jenson Button McLaren/Mercedes 1 Lap
13 Kimi Raikkonen Ferrari 1 Lap
14 Esteban Gutierrez Sauber/Ferrari 1 Lap
15 Daniil Kvyat Toro Rosso/Renault 1 Lap
– Nico Hulkenberg Force India/Mercedes Power Unit
– Sergio Perez Force India/Mercedes Collision
– Adrian Sutil Sauber/Ferrari Collision

IL MONDIALE PILOTI

1 Lewis Hamilton 316
2 Nico Rosberg 292
3 Daniel Ricciardo 214
4 Valtteri Bottas 155
5 Sebastian Vettel 149
6 Fernando Alonso 149
7 Jenson Button 94
8 Felipe Massa 83
9 Nico Hulkenberg 76
10 Kevin Magnussen 53
11 Sergio Perez 47
12 Kimi Raikkonen 47
13 Jean-Eric Vergne 23
14 Romain Grosjean 8
15 Daniil Kvyat 8
16 Jules Bianchi 2
17 Pastor Maldonado 1
18 Adrian Sutil 0
19 Marcus Ericsson 0
20 Esteban Gutierrez 0
21 Max Chilton 0
22 Kamui Kobayashi 0

IL MONDIALE COSTRUTTORI

1 Mercedes 608
2 Red Bull/Renault 363
3 Williams/Mercedes 238
4 Ferrari 196
5 McLaren/Mercedes 147
6 Force India/Mercedes 123
7 Toro Rosso/Renault 31
8 Lotus/Renault 9
9 Marussia/Ferrari 2
10 Sauber/Ferrari 0
11 Caterham/Renault 0

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