F1, GP USA, la nona pole di Rosberg può riaprire il Mondiale
Decima prima fila consecutiva, e nona pole di fila per le Frecce d'Argento. Ma nella continuità, Rosberg firma la sorpresa che può cambiare la storia del finale di stagione. E' sua la pole, 1.36.067 (meglio anche del miglior tempo di Vettel dell'anno scorso) con parziali record nel primo e nel secondo settore e 4 decimi di vantaggio su Hamilton. E' la nona pole stagionale per il tedesco, e la decima volta che parte in griglia davanti al compagno di squadra, che deve difendere i 17 punti nella lotta a due per il Mondiale. "Sono molto felice della macchina" ha commentato, "anche se oggi c'era parecchio vento che cambiava spesso direzione, non è stato facile. Ma conta solo la gara di domani". La lotta per il terzo posto sembra invece un po' più serrata del solito. Bottas parte terzo per la quinta volta negli ultimi sette gran premi, con Massa che completa la seconda fila per 39 millesimi (questo il suo vantaggio su Ricciardo, quinto). Alonso, ottimo terzo in Q2, chiude invece sesto. Peggio fa Raikkonen, nono: il finlandese però partirà ottavo perché Button, che ha chiuso con il settimo tempo, sarà retrocesso di cinque posizioni per aver sostituito il cambio. Due le incognite in casa Mercedes. L'affidabilità, dopo i problemi al cambio che hanno condizionato la parte finale delle libere di ieri e la tenuta delle gomme. Rosberg, più veloce del compagno di squadra in Q2 e anche in Q1 quando hanno girato entrambi con le medie, lamenta parecchio sottosterzo e Hamilton protesta a metà del secondo stint delle troppe vibrazioni. "This thing is locking up", "questa cosa si sta bloccando", continua a gridare via radio.
Ferrari, si può sperare – Il quarto tempo di Alonso in Q2 è un segnale senza dubbio incoraggiante, non tanto per questa stagione, che sembra destinata a diventare la prima senza vittorie dal 1993, quanto in previsione 2015. "Abbiamo grandi ambizioni, sappiamo dove intervenire" diceva alla vigilia Pat Fry. E almeno parzialmente le intenzioni si sono tradotte in prestazioni positive: la nuova ala anteriore, che quasi certamente anticipa la configurazione della Ferrari del prossimo anno, e le nuove sospensioni posteriori hanno tenuto l'asturiano più vicino almeno alle McLaren, alle Williams e alle Red Bull.
Sorprese Maldonado e Sauber – Su tutto, comunque, rimane il rischio di boicottaggio minacciato da Lotus, Sauber e Force India che lascerebbe 12 macchine al via e Ecclestone con un problema non da poco: nei contratti con organizzatori e tv, infatti, ha fissato in 18 il numero minimo di partenti. Anche se la Sauber potrebbe cambiare idea dopo la miglior qualifica della stagione, con Sutil che porta per la prima volta la scuderia in top-10 e rinforza la possibilità di conquistare quei due punti che servirebbero al team per superare la Marussia e agganciare almeno temporaneamente un nono posto in classifica costruttori importante soprattutto in chiave di distribuzione del prize money. E paradossalmente, secondo quanto riferito dalla BBC, il tedesco non sarebbe riconfermato l'anno prossimo perché la Sauber avrebbe messo sotto contratto Ericsson e l'attuale pilota di riserva Van der Garde. Vergne, che ha dovuto montare un motore usato prima delle qualifiche, non supera il primo taglio come Gutierrez, Vettel, che fa un paio di giri ma non si spreca più di tanto dovendo comunque partire dalla pitlane, e Grosjean. Inspiegabile però la differenza di prestazione tra il francese, che vuole lasciare la Lotus, e Maldonado, confermato per l'anno prossimo anche perché "sponsorizzato" dalla PDVSA, che comunque firma uno dei migliori parziali nel primo settore e chiude la Q1 anche davanti a Kimi Raikkonen. E il bloccaggio delle ruote in frenata alla 12, l‘insidiosa curva in discesa, nell'ultimo tentativo lanciato non può certo bastare. "Scusate ma la macchina non è affatto come stamattina" si lamenta il francese via radio. E' comunque deluso anche il quattro volte campione del mondo. "Oggi non avrebbe avuto senso forzare il ritmo" commenta ai microfoni di Sky, "vedremo domani ma sarà difficile guadagnare posizioni".
Penalizzato anche Kvyat – Penalizzato anche Kvyat, che proprio qui ha esordito nelle libere l'anno scorso: tagliato in Q2, dovrà perdere dieci posizioni perché ha cambiato il settimo motore. E' il primo ad averne usati così tanti, ed è già stato penalizzato una prima volta a Monza.