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F1, il circuito di Sochi curva per curva

Diciotto le curve del circuito di Sochi. Temutissima la 3, a raggio costante come la 8 a Istanbul. Pirelli porta le Ultrasoft per la prima volta in Russia, visto il degrado fra i più bassi del Mondiale. Hamilton sempre a podio, Ferrari mai in prima fila, Red Bull mai sul podio.
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Un circuito ibrido per la Formula 1 ibrida. Sochi è un tracciato che mantiene alcune caratteristiche di un circuito cittadino (le curve strette, le limitate vie di fuga), con è più simile a Baku che a Monaco. Lungo le 18 curve, si viaggia con il 61% del tempo sul giro con la farfalla aperta e su medie di velocità che superano i 200 chilometri orari.

La F1 in Russia

La costruzione del tracciato che gira intorno agli impianti olimpici di Sochi, dove Putin si è fatto costruire una dacia da Mille e una notte, ha rinverdito una tradizione motoristica che in Russia risale alle prime “Grandes épreuves” a San Pietroburgo alla vigilia della prima guerra mondiale. La Grande Guerra e la Rivoluzione d'ottobre, però, spegneranno la passione per i motori per un secolo. Bernie Ecclestone ci prova più volte a portare la Formula in Russia. L'interesse, rinato nel 1978, si fa concreto nel 1982. Ecclestone e Mosley sono riusciti a convincere Leonid Breznev, il segretario generale del Pcus, e il direttore del Kgb Jurij Andropov, a organizzare la gara l'anno successivo. Ma l'accordo è solo verbale e i sovietici, che non vogliono asfaltare la Piazza Rossa per organizzare il gran premio, fanno marcia indietro.

Dopo un nuovo interessamento nell'era della Perestrojka, con l'avvicinamento fra la Dorna e Sovietinter Sport, un ente vicino al ministero dello sport. La gara, si dice, si potrebbe svolgere a Tallin o a Mosca. Non si farà da nessuna parte. Nel 2001, poi, Putin appoggia il progetto del Pulkovskoe Ring, un circuito da realizzare non lontano dall'aeroporto Pulkovo, che non sarà mai realizzato. Così come non vedrà mai la luce l'impianto di Nagatino Island, nell'area di Molzhaninovsky, nel distretto nord di Mosca. A settembre 2008, il patron della F1 annuncia l'inizio dei lavori per un impianto a Fedyukino, nel distretto Volokolamsky, a un'ottantina di chilometri da Mosca. Conosciuto come il Moscow Raceway, disegnato da Tilke, ha ospitato finora solo la Formula Renault mentre la Formula 1 arriva a due passi dalla casa di vacanza preferita di Putin sul Mar Nero.

Un giro di pista a Sochi

Il Sochi Autodrom rivela la sua prima peculiarità già sulla linea di partenza. Dal via alla prima frenata passano 820 metri, l'intervallo più lungo del Mondiale. La frenata è di fatto alla curva 2, e rimane la più dura del tracciato. Da qui, si arriva alla 3, a sinistra, costeggiando l'Olympic 4. E' la splendida quanto temuta curva a raggio costante (182 metri) più lunga del Mondiale, ancora più dura della T8 di Istanbul e della T3 di Barcellona. Mentre passano accanto alla Adler Arena e all’Ice Dome Bolshoi, i piloti restano in curva 10 secondi. Un breve allungo conduce alla curva 5 e alla seconda frenata impegnativa del tracciato, tra i circuiti che più sollecitano l'impianto frenante. I piloti rallentano fino a 105 kmh per accelerare nuovamente verso la curva 6, ad angolo retto, che supera l'Ice Dome.

Il secondo settore si apre con una veloce a destra (T7), e prosegue con una nuova brusca frenata e di una seconda curva a 90°, a destra. Un allungo conduce alla curva 9, da affrontare a 150 kmh, e dopo un nuovo strappo si arriva alla 10, una curva secca a destra . I piloti poi affrontano il secondo tratto veloce, in cui è possibile utilizzare l'ala mobile. La curva 11 è poco più di una piega, velocissima, a destra, che si affronta a 290 kmh e porta verso la 12 dove l'anno scorso si superavano i 330 kmh con l'ala mobile prima di una frenata lunga per scendere sotto i 100 kmh e immettersi nel settore conclusivo.

Il tratto finale è il più lento del tracciato. Dalla curva 14 si esce in terza e si entra in una chicane sinistra-destra: si scende da 230-240 kmh fino a quasi 120 all'ingresso della curva 15 per poi dare un breve colpo all'acceleratore prima di uscire dalla 16. Dopo un breve rettilineo in sesta, si arriva alle ultime due curve, a destra che conducono al rettilineo d'arrivo. Qui sarà importante trovare il giusto punto di frenata per avere la massima velocità in uscita.

Gomme: debuttano le Ultrasoft

Sochi è una pista poco severa con gli pneumatici. Pirelli, che prevede un gran premio con una sola sosta come in passato, ha scelto di portare le tre mescole più morbide tra quelle disponibili. Sarà dunque una prima volta per la Ultrasoft in Russia, considerato lo stress limitato per i pneumatici e i livelli di degrado fra i più bassi della stagione. La pista, però, sarà sporca a inizio weekend, non essendo utilizzata spesso durante l'anno. Tre i punti delicati, sottolinea il fornitore delle gomme: la curva 2, la 13 che richiedono frenate violente, e il curvone a raggio costante con diversi punti di corda.

“Questa gara arriva dopo i due giorni di test in Bahrain; sarà interessante verificare i dati raccolti durante i test e come si traducono nella performance in pista e nella gestione dei pneumatici” dichiara Mario Isola. “Quello di Sochi è un circuito a bassa severità: si andrà quindi verso una gara ad un solo pit stop, fatto favorito anche dalla maggiore durata dei nuovi pneumatici. Qui per la prima volta verrà utilizzata la mescola Ultrasoft: sarà da valutare il suo comportamento su questa pista alla luce delle nuove monoposto. Il gap tra le mescole nominate è relativamente basso, quindi tutte e tre potrebbero risultare ideali in gara”.

Numeri e curiosità

Sebastian Vettel ha vinto due dei primi tre gran premi della stagione, ma a Sochi l'uomo da battere sarà Lewis Hamilton che si è imposto nelle prime due edizioni del GP di Russia e l'anno scorso ha chiuso secondo, dietro il compagno di squadra Rosberg, dopo essere partito decimo per un problema alla power unit all'inizio della Q3.

Nelle tre edizioni corse finora, la Mercedes ha praticamente monopolizzato la prima fila. Solo il guasto al motore di Hamilton ha interrotto il dominio con il secondo posto di Bottas dell'anno scorso. La Ferrari, invece, non è andata oltre il terzo posto di Raikkonen del 2016.

Vettel vorrà di sicuro dimenticare l'ultimo GP di Russia. Nel corso del primo giro, infatti, Kvyat lo tampona addirittura due volte. Sarà il suo ultimo gran premio in Red Bull prima di essere degradato alla Toro Rosso e sostituito con Max Verstappen. Il russo, dopo essere andato a punti solo in Australia quest'anno, si presenta a Sochi anche per chiudere il cerchio e cancellare gli errori di dodici mesi fa.

È radicale il dominio a Sochi delle Frecce d'Argento, che hanno trascorso in testa tutti i 159 giri finora percorsi. Dei piloti in gara quest'anno, solo in cinque sono saliti qui sul podio, un risultato sempre sfuggito alla Red Bull che non è andata oltre il quinto posto di Kvyat nel 2015. In termini di scuderie, considerando i punti ottenuti a Sochi, la migliore “delle altre”, dietro le Mercedes, è la Williams. E stupisce il quarto posto della McLaren, sempre con almeno un pilota a punti finora a Sochi. Difficile, però, ripetere il sesto posto di Alonso di dodici mesi fa.

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