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F1, il futuro di Monza è (quasi) salvo

Il governo autorizza l’ACI a sostenere i costi di gestione e di organizzazione del GP di Monza. Il contratto scade nel 2016 e prevede un pagamento di 10 milioni l’anno. Ecclestone ne chiede almeno 25.
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Il poster del Gran Premio di ‪Monza‬ del 1922 è stato battuto all'asta a New York per 58mila dollari. Realizzato da Aldo Mazza, è uno dei due esemplari rimasti al mondo scritti in francese per celebrare l'evento. È un piccolo segno della passione, del fascino che circonda il tempio della velocità. Ora il futuro di Monza è nelle mani dell'ACI e di Bernie Ecclestone. E cresce l'ottimismo, perché le parti sembrano ormai sempre più vicine. Un passo rilevante è arrivato dalla legge di Stabilità approvata dal governo Renzi, che ha inserito all'articolo 183 (primo firmatario il senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione Istruzione e beni culturali) una specifica disposizione che permette all'ACI di finanziare e sostenere la sopravvivenza del GP di Formula 1 a Monza. “In considerazione dello specifico rilievo che lo svolgimento del Gran Premio d’Italia di Formula 1 presso l’autodromo di Monza riveste per il settore sportivo, turistico ed economico” si legge, “nonché per l’immagine del Paese in ambito internazionale, la Federazione sportiva nazionale-ACI è autorizzata a sostenere la spesa per costi di organizzazione e gestione della manifestazione per il periodo di vigenza del rapporto di concessione con il soggetto titolare dei diritti di organizzazione e promozione del campionato mondiale di Formula 1 a valere sulle risorse complessivamente iscritte nel proprio bilancio, anche attivando adeguate misure di contenimento dei costi generali di gestione e senza pregiudizio per gli equilibri di bilancio. Dall’attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.

Le tappe – Monza, che porta un indotto di 24,6 milioni e un ritorno d’immagine ancora superiore, ha un contratto che scade a fine 2016 con la FOM. “Una volta gli organizzatori facevano quello che volevano, ora il mondo è cambiato. Se non vuole perdere la F1, Monza sa cosa deve farespiegava Ecclestone a settembre al Corriere della Sera. Tradotto, pagare il doppio di quanto prevede l'accordo attuale (10 milioni): si riduce tutto ai soldi, come per Hockenheim. “Rinnovando il contratto noi ci prendiamo un impegno importante e una responsabilità che può ricadere anche su chi verrà dopo di noi – spiegava Capelli, attuale presidente dell'Autodromo -. Ecco perché dobbiamo lasciare in eredità qualcosa di sostenibile”. “Siamo pronti a investire 70 milioni in dieci anni per potenziare l’Autodromo e valorizzare l’intero sistema del Parco di Monza, ma solo a condizione che il Gp d’Italia resti a Monza”, precisava il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che ad agosto ha ottenuto dal governo la defiscalizzazione dell'ingresso nella proprietà del Parco e dell’Autodromo. L’accelerazione impressa dal Governo, che ha posto la fiducia sia al Senato che alla Camera, ha salvato l'emendamento bipartisan e allontanato ipotesi di alternanza con altri circuiti, come Imola (che ha ospitato il Gp d'Italia solo nel 1980) per puntare a mantenere esclusivamente in Brianza l’appuntamento italiano del Mondiale e festeggiare così il centenario che cade nel 2022.

L'Aci e Ecclestone – Sarà dunque l'ACI nazionale, in concerto con Capelli, a portare avanti la trattativa con Bernie Ecclestone per allungare il contratto almeno fino al 2020 sulla base di una cifra che si aggira intorno ai 25 milioni l'anno. “Le cose si sono chiarite, c’è un solo interlocutore, Sticchi Damiani, presidente dell’Aci” ha dichiarato Ecclestone alla Gazzetta dello Sport, “troveremo la giusta soluzione, non ho più dubbi, per dare un futuro al GP d’Italia”. “Monza è salva? Diciamo che siamo sulla buona strada, anche se non è finita”, ha dichiarato Sticchi Damiani al Corriere della Sera. “Non possiamo sentirci tranquilli al 100%”. La trattativa dovrebbe essere chiusa entro gennaio, e la SIAS, la società che gestisce l'autodromo, si riunisce a dicembre per approvare l'aumento di capitale e contenere le perdite. Il Gran Premio ha portato comunque ricavi superiori al 14% rispetto al 2014, senza contare gli effetti benefici del ritorno delle moto. L'investimento da 3 milioni per adeguare la pista ai requisiti di sicurezza consentirà di ospitare il Mondiale Superbike: la gara è stata inserita nel calendario provvisorio 2016 ma è probabile che slitti al 2017.

I piloti vogliono Monza – “C’è gente che non sa gestire le squadre” si è lamentato ancora Bernie Ecclestone alla Gazzetta, “e si lamenta chiedendo maggiori introiti. Mi fanno diventare matto. Sono come bambini che pensano di giocare, ma la F.1 è una cosa seria che va gestita picchiando i pugni sul tavolo. Altrimenti ti sfugge e rischia di morire”. Un po' come il Gran Premio di Monza, che si conferma il più veloce del campionato, come dimostrano i dati degli ingegneri Pirelli che hanno reso pubbliche le statistiche relative alla stagione 2015. Il GP ha incassato il supporto dei piloti dopo l'edizione di quest'anno e la premiazione con gli effetti speciali di George Lucas. “E' una delle piste migliori del mondo. Bisogna stare qui per un dovere morale: se sparisse in cambio di un altro Gran Premio non sarebbe lo stesso” commenta Lewis Hamilton, che ha vinto con una media di 235.903 kmh e completato i 306.72 km della distanza di gara in un'ora, 18 minuti e 668 millesimi di secondo, con tanto di giro più veloce in 1:26.672 (decisamente più lento, però, del record della pista, l'1:21.046 di Rubens Barrichello con la Ferrari al 41° giro dell'edizione 2004). “Toglierci queste emozioni per schifose questioni di denaro sarebbe come strapparci il cuore” rinforza Vettel, che festeggia in italiano sul podio. “Seduto in macchina sulla griglia di partenza guardavo a destra e sinistra e ho visto persone felici di esserci e questo rende felice anche a me. È il motivo per cui ho scelto di fare questo mestiere, è semplicemente incredibile correre qui con la Ferrari”. Freschi anche i ricordi di Felipe Massa. “Dall'alto non riuscivo a vedere nemmeno l?asfalto per quanta gente c'era. Non voglio credere che Monza possa non esserci più: è la storia e l'essenza della Formula 1. Noi corriamo per il pubblico e quando lo vedi piangere o gridare di gioia, pensi a quanto potrebbe essere brutto perderlo”. Il peso della storia del circuito presente nel calendario di tutte le edizioni del Mondiale di F1 si fa sentire anche sulle spalle di Max Verstappen, il più combattivo del 2015 (49 sorpassi, compreso il più bello per la FIA su Nasr in Belgio), eletto rookie dell'anno e personalità dell'anno. “Monza è la mia pista preferita” spiegava. “Ho la sensazione di fare qualcosa di speciale ad ogni curva". Parole di cui Bernie Ecclestone non può non tenere conto.

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