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F1: il lato oscuro del risparmio

Gran Premio d’Australia n.30: storia e statistiche. Button, Alonso e Vettel: le strategie per contenere il consumo e il sistema di gestione della coppia sono un pericolo per la sicurezza.
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La trentesima edizione del Gran Premio d'Australia, la diciannovesima a Melbourne, è la più difficile da interpretare nella storia. Nuove regole, motori ibridi e più silenziosi, centraline e software, consumi da tenere sotto controllo, risparmio su motori e carburante, ERS e KERS: variabili ancora oscure di un campionato che parte con più incognite che certezze.

 Storia e statistiche

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Il circuito, semicittadino e tutto sommato stretto, consente comunque sorpassi e rimonte. Si può ritardare la staccata alla curva 3 (dove Raikkonen è uscito in qualifica), una deviazione a destra a 90° con “frenatona” da 300 a 90 kmh, che immette in una doppia sinistra-destra: sbagliare l'uscita alla 3 può compromettere il ritmo per tutta la prima parte del circuito. Con il supporto del turbo, si possono cercare i sorpassi nel tratto di scorrimento che va dalla curva 11, la più veloce del circuito alla 13, con il rapido passaggio dalla sesta alla terza.

Stando ai numeri, i favoriti sarebbero Hamilton e Ricciardo: in 17 occasioni su 29 infatti, chi è partito in prima fila ha vinto il Gran Premio. L'eccezione è la rimonta di Coulthard, primo sotto la bandiera a scacchi dopo essere partito undicesimo in griglia nel 2003: lo scozzese ha firmato la sua ultima vittoria in Formula 1 massimizzando il passaggio della pista da umida ad asciutta e i due ingressi della safety car. A Melbourne, nel 1993, è arrivata anche la 41ma e ultima vittoria in carriera di Ayrton Senna, “re delle pole position” in Australia, a quota 6 (5 in McLaren e una sulla Lotus nell’edizione inaugurale del 1985). Il brasiliano, però, ha vinto solo due volte. Michael Schumacher è il più titolato, con 4 vittorie, davanti a Button a 3. Fernando Alonso, che partirà quinto, può affidarsi alle statistiche per nutrire qualche speranza. È infatti già riuscito in passato come Keke Rosberg (papà di Nico), Terry Boutsen, Nelson Piquet e Eddie Irvine a vincere il GP pur senza aver mai fatto segnare la pole position.

Troppo risparmio, poca sicurezza?

Alla vigilia di questo Gran Premio, secondo quanto ha rivelato Autosport, diversi piloti, tra cui Sebastian Vettel, Jenson Button e Fernando Alonso si sarebbero lamentati con il direttore di corsa, Charlie Whiting, per i rischi che potrebbero derivare dalla ricerca estrema del risparmio di carburante. Considerato che, per il nuovo regolamento, una monoposto non può consumare più di 100 litri per gran premio, una delle strategie possibili è quella di rallentare nella parte finale dei rettilinei molto prima della frenata per l'ingresso in curva. “E' come le altre situazioni” ha commentato Whiting, “se un pilota ha intenzione di rallentare inaspettatamente deve essere sicuro che non ci siano altre vetture nelle vicinanze”. La FIA ha anche minimizzato le possibilità che i piloti siano sorpresi dall'attivazione del limitatore automatico, il sistema di gestione della coppia che interviene sul cambio e impone una riduzione delle marce per contenere il consumo di carburante. Quando una monoposto non sta girando al massimo, infatti, si accende una luce rossa per avvertire i piloti che sopraggiungono. Basterà? Non tutti sembrano convinti.

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Guardando al futuro: il budget cap

In questa stagione, i team dovranno anche trovare l'accordo sul budget cap che nelle intenzioni della FIA dovrebbe essere introdotto dal 2015. Horner e Boullier ne hanno parlato nella conferenza stampa dopo le libere di venerdì. Per il team principal della Red Bull, “l'importante è trovare il modo di spendere meno per essere competitivi. Ovviamente è difficile trovare il modo di riuscirci, perché dobbiamo capire le radici dei costi”. Boullier ha trovato in McLaren un grande oppositore di questo piano in Ron Dennis: “Chi non può permettersi di stare in Formula 1 non è obbligato a rimanerci”.

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