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F1, le pagelle del GP del Giappone: sempre e solo Hamilton, ‘harakiri’ Vettel. Red Bull ok

Lewis Hamilton domina anche in Giappone e avvicina il titolo iridato, ormai ad un passo anche grazie all’ennesimo errore in stagione di Sebastian Vettel che chiude solo in sesta piazza. A completare la festa Mercedes il secondo posto di Valtteri Bottas che riesce a tenere dietro le Red Bull di Max Verstappen e Daniel Ricciardo, entrambi grandi protagonisti a Suzuka. Solo quinta la prima Ferrari, quella di Kimi Raikkonen che precede il compagno di squadra tedesco che, dopo il disastro in qualifica, ha pagato l’azzardo finendo in testacoda dopo un tentativo di sorpasso in uno dei punti più difficili del tracciato nipponico sull’indiavolato Verstappen.
A cura di Michele Mazzeo
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Lewis Hamilton domina anche in Giappone e avvicina il titolo iridato (che può arrivare già nel prossimo GP, ormai ad un passo anche grazie all'ennesimo errore in stagione di Sebastian Vettel che chiude solo in sesta piazza. A completare la festa Mercedes il secondo posto di Valtteri Bottas che riesce a tenere dietro le Red Bull di Max Verstappen e Daniel Ricciardo, entrambi grandi protagonisti a Suzuka. Solo quinta la prima Ferrari, quella di Kimi Raikkonen che precede il compagno di squadra tedesco che, dopo il disastro in qualifica, ha pagato l'azzardo finendo in testacoda dopo un tentativo di sorpasso in uno dei punti più difficili del tracciato nipponico sull'indiavolato Verstappen. Tanti dunque i momenti da ricordare di questo Gran Premio del Giappone, così come altrettanti sono quelli che invece vanno dimenticati in fretta. Ecco quindi il meglio e il peggio della diciassettesima gara stagionale della Formula 1.

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Top, chi può sorridere e perché

Hamilton con il pilota automatico verso il titolo

Ennesima pole position, ennesima vittoria in una gara condotta dall'inizio alla fine, ennesima prestazione senza sbavature ed ennesimo titolo iridato (il quinto come Fangio)ormai ad un passo. Sembra tutto facile con una Mercedes che sembra esser tornata la monoposto più veloce e potente del Circus, ma le gare vanno portate a casa senza concedere regali agli avversari (vero Seb?). Lewis Hamilton lo sa, e il filotto di sei successi nelle ultime sette gare, ne è la dimostrazione.

SuperMax

Elimina difatto le Ferrari dalla lotta per il titolo, la prima volta, su Raikkonen, irregolarmente (con tanto di penalizzazione di cinque secondi), la seconda, su Vettel, mantenendo la propria linea resistendo al tentativo del tedesco. Poi, scontata la penalizzazione, va a riprendere la Mercedes di Valtteri Bottas regalando molte emozioni dal primo all'ultimo giro. Ci si aspettava un Max Verstappen protagonista, e lui, questa volta, non ha deluso le attese.

Capolavoro Ricciardo

Capolavoro per Daniel Ricciardo che, scattato dalla quindicesima casella della griglia, si rende protagonista di una grande prestazione che sorpasso dopo sorpasso lo ha portato addirittura a lottare per il podio con quello che sarà il suo compagno di scuderia fino a fine stagione. Alla fine ottiene un quarto posto difficile da prevedere alla partenza. Chissà se la Red Bull lo rimpiangerà dal prossimo anno?

Flop, cosa dimenticare e in fretta

L'addio al sogno iridato di Vettel

Nessuna colpa per l'averci provato, dopo il disastro in qualifica e un ritardo in classifica iridata da Lewis Hamilton non aveva molta scelta se non mettere in atto una gara d'attacco. E così dopo un primo giro fantastico con quattro piloti messi alle spalle, come spesso accaduto in questa stagione quando sotto pressione, Sebastian Vettel compie un piccolo errore (leggero bloccaggio in ripartenza dopo l'uscita della safety car) e poi prova a sorpassare un osso duro come Max Verstappen in un punto del circuito in cui il sorpasso è quasi impossibile. Risultato? Contatto, testacoda, rientro in fondo al gruppo e addio alle residue chance di prolungare la lotta per il titolo.

Disastro Magnussen

Un irregolare doppio cambio di traiettoria che costringe all'impatto Charles LeClerc, una ruota forata persa che regala qualche giro dietro la safety car per l'intero gruppo, una penalizzazione ricevuta e una gara mandata all'aria già al terzo giro per la "gioia" della Haas con tanto di ritiro alla decima tornata.  Disastroso gp del Giappone per Kevin Magnussen che ha avuto pure il coraggio di prendersela con il più giovane collega monegasco che poi risentirà di quel contatto e di un altro successivo dovendo parcheggiare la propria Sauber a bordo pista a dodici tornate dal termine.

Giappone amaro per Hulkenberg

Insolita gara anonima per Nico Hulkenberg, mai in lotta per le posizioni che contano, sempre lontano dall'altra Renault del compagno di squadra Carlos Sainz, conclusa con un mesto ritiro per problemi al motore della sua monoposto. GP del Giappone da dimenticare per lui.

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