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F1, libere GP Giappone: Mercedes ancora più imprendibili

Hamilton firma il miglior tempo di giornata a Suzuka. Le Mercedes danno un secondo a tutti. E il divario non cambia sul passo gara. In ritardo le Ferrari. Alonso chiude settimo la seconda sessione di libere, dietro anche a Raikkonen.
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Ancora più imprendibili del solito. Le Mercedes dominano entrambe le sessioni di prove libere a Suzuka: di Hamilton il miglior tempo di giornata, 1.35.078, 240 millesimi meglio del compagno di squadra. Ma è sul passo gara che le Frecce d'Argento fanno la differenza, e lasciano pochissime speranze per domenica, tifone a parte. I leader del Mondiale girano stabilmente sull'1.39 alto, al massimo sull'1.40 basso anche con le gomme dure. E l'unico a tenere il ritmo, ma con le medie che garantiscono un vantaggio di quasi un secondo rispetto alle dure, è Bottas, che non a caso ha firmato il terzo tempo di giornata, indietro però di un secondo rispetto alle Mercedes. Indietro le Red Bull, in difficoltà le Ferrari. Alonso, terzo in FP1, ha chiuso solo settimo la seconda sessione, dietro anche a Kimi Raikkonen, che gli è stato davanti di poco più di un decimo. Ma è nella simulazione di gara che emergono ancora una volta tutti i limiti delle rosse che non riescono a scendere sotto l'1.41 e girano tra i due e i cinque decimi più lente di Vettel.

Ferrari – Non tira una bell'aria a Maranello, e non è una novità. La Ferrari sembra quasi aver abbandonato lo sviluppo aerodinamico della F14T. Da qualche gara, infatti, se si escludono le ali da basso carico portate a Monza e a Spa, non si vedono variazioni di rilievo nella configurazione complessiva della macchina. E anche a Suzuka l'unica novità è una diversa coibentazione degli scarichi, con un diverso materiale di rivestimento dei collettori. Intanto, da Parigi, dove ha presentato la 458 Speciale A, Montezemolo torna a parlare di Alonso, e il suo sembra quasi un congedo. “Fernando Alonso in questi anni ha dato tutto, ha fatto gare straordinarie ed è andato vicinissimo alla vittoria Mondiale nel 2010 e 2012″ ha dichiarato, come riferito dall'Ansa. “Sia lui sia noi pensavamo di fare meglio, ma non si è mai tirato indietro. Lo ringrazio per l’impegno e la determinazione”. Telegrafico, invece, Marchionne: La Ferrari è molto più importante di qualsiasi partner”. Lo spagnolo sembra sempre più lontano dalla Rossa. In discussione non c'è il suo valore tecnico, considerato che quest'anno ha portato 133 punti contro i 45 di Raikkonen e nei precedenti quattro anni ne ha totalizzati 1163 a fronte dei 541 di Massa. Alonso è un patrimonio della Ferrari, ma d'altra parte tenere un pilota del suo calibro contro la sua volontà potrebbe essere anche peggio che perderlo. L'ipotesi della staffetta con Vettel, top-driver che avendo sei anni di meno e quattro mondiali in più si può concedere di aspettare i tempi di una Ferrari in costruzione, non è così peregrina, anche se Jules Bianchi si è comunque detto pronto a prendere il posto dello spagnolo. Ma, come ha scritto Cesare Fiorio, sarebbe opportuno "che a Maranello non si vengano a trovare in una situazione con Kimi affiancato da un “allievo”, nel qual caso servirebbe un bel missile di macchina per farli stare davanti". E con le Mercedes che preparano un motore ancora più potente di quello attuale, per stare davanti la Ferrari dovrebbe davvero ridefinire i confini dell'impossibile.

Niente di nuovo sul fronte orientale – Su una pista in cui si viaggia per il 64% del tempo sul giro con il gas aperto, le Mercedes stravolgono i piani e stravincono le libere. Le Frecce d'Argento si presentano con una configurazione da alto carico, con la stessa ala posteriore utilizzata a Singapore in cui spicca il monkey seat a due elementi e due versioni diverse all'anteriore, che si distinguono per la forma dei flap, segno che nonostante l'enorme vantaggio tecnico, gli ingegneri anglo-tedeschi continuano a lavorare sui dettagli.

Tanti errori – La differenza tra una pista "vera", con le vie di fuga in ghiaia, e i tracciati di ultima generazione con i tratti asfaltati all'esterno delle curve più difficili, si è vista tutta nella FP2. L'asfalto abrasivo e sporco ha fatto il resto, così si sono stampati sulle barriere Kobayashi, Gutierrez e Ricciardo, al primo vero errore in tutta la stagione. E chissà che la meditazione zen, la preghiera nel tempio scintoista all'Asakusa Shrine, uno dei templi più celebri di Tokyo, non gli sia servita per mantenere calma e sorriso dopo l'impatto. Ha rischiato anche Hamilton, che è riuscito comunque a salvarsi alla Degner e stampare il miglior tempo di giornata.

Penalità per Maldonado – Continua la stagione da incubo per la Lotus, con Pastor Maldonado costretto a cambiare per la sesta volta in stagione il motore termico. Per questo dovrà partire indietro di dieci posti rispetto alla posizione che conquisterà al termine delle qualifiche. Se però dovesse chiudere oltre la dodicesima posizione, dovrà scontare la parte restante della penalizzazione nel prossimo gran premio, a Sochi.

Verstappen nella storia – Max Verstappen ha già fatto la storia solo uscendo dalla pit lane al volante della Toro Rosso: è il più giovane di sempre a partecipare a un weekend di Formula 1. Ma evidentemente non gli è bastato. Perché ha chiuso la FP1 con un più che incoraggiante dodicesimo posto, a soli quattro decimi dal compagno di squadra Vergne che dovrà fermarsi dopo pochi minuti in FP2 per un problema al motore, è rientrato ma ha parcheggiato definitivamente la sua STR9 sul rettilineo in salita verso la 130R, causando l'esposizione della bandiera rossa e la chiusura della FP2 con un paio di minuti di anticipo. "L'età non è un problema", spiegava Helmut Marko, l'uomo forte nel team gestito da Chris Horner, che ha sostenuto con voluta iperbole come Verstappen jr. abbia doti di guida equiparabili a quelle di Ayrton Senna. "Non giochiamo alla roulette, se puntiamo su qualcuno è perché sappiamo cosa stiamo facendo. I successi degli ultimi anni ci danno ragione".

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