F1, Mercedes e il Mondiale da 500 milioni di dollari
517 milioni di dollari. Questa la cifra spesa nel 2013 dalla Mercedes, secondo i dati di un rapporto della divisione motori della casa di Stoccarda, che ha sede nel Northamptonshire, pubblicati dall'Independent. Una spesa complessiva, quella della scuderia anglo-tedesca, decisamente superiore a quella della Ferrari che, come scriveva a inizio stagione il New York Times sui dati diffusi lo scorso agosto da Autosport Magazine, ha beneficiato nel 2013 di quasi 298 milioni di euro e quest’anno di oltre 400 milioni. I documenti evidenziano che gli investimenti della scuderia che quest'anno ha conquistato il primo Mondiale costruttori della sua storia e dominato la stagione con 13 vittorie su 16 gare sono cresciuti del 17% rispetto alla scorsa stagione e praticamente raddoppiati rispetto a tre anni fa. Non stupisce, così, che Hamilton e Rosberg, separati da 17 punti nel Mondiale, siano gli unici candidati al titolo, con un vantaggio tale su Dani Ricciardo che, ha ammesso Toto Wolff, potrebbero essere lasciati liberi di correre senza ordini di squadra negli ultimi tre GP della stagione, a Austin, in Brasile e a Abu Dhabi, nonostante i punti doppi. "E' molto importante il vantaggio che ho su Rosberg, ma la storia di questa stagione dimostra che non basta. Conta solo il gap a fine stagione, non puoi mai dare niente per scontato, non puoi mai sentirti tranquillo, sicuro, a tuo agio, credo di non esserlo stato mai quando sono stato in lotta per il titolo".
Un motore da 200 milioni – Secondo il rapporto, che evidenzia come la Mercedes abbia speso praticamente il doppio della Caterham, una grossa fetta della spesa, 213 milioni di dollari, quasi il doppio di tre anni fa, è andata allo sviluppo della nuova power unit ibrida che ha spinto le W05. E dall'anno prossimo Mercedes non fornirà più i motori alla McLaren, che ha scelto di tornare alla Honda come nella gloriosa stagione di Senna e Prost, ma inizierà un legame con la Lotus, che ha scelto di abbandonare Renault per la prima volta dal 1995. E a giudicare dalle prime indiscrezioni, le power unit su cui la Mercedes sta lavorando per il 2015 sarebbe non solo più veloce di quasi 1,4 secondi rispetto agli attuali motori francesi in uso alla scuderia di Gerard Lopez come alla Red Bull, ma anche più leggero di circa 18 chili.
Cambiare? No grazie – Proprio il livello stimato delle prestazioni del nuovo motore ibrido Mercedes potrebbe essere alla base dell'irrigidimento di Toto Wolff di fronte alla proposta di Mattiacci, team principal del Cavallino, di consentire gli interventi sulle power unit anche a stagione in corso. In una precedente riunione, a Singapore, Wolff aveva votato a favore di una revisione del regolamento come la Ferrari, Ecclestone e Jean Todt. Ma nella riunione di Sochi della F1 Commission la Mercedes e le scuderie che saranno spinte dai motori tedeschi (la Williams la Lotus e la Force India, che però non fa parte dello Strategy Group) hanno votato no. Curioso che Wolff abbia invocato, come difesa, proprio il contenimento dei costi. “Se anziché a febbraio fai un nuovo motore a giugno o luglio, allora il processo di sviluppo avviene due volte l’anno e non una. Non so che conti abbiano fatto in Ferrari" ha detto rispondendo a Mattiacci, che più di tutti sta insistendo per liberalizzare lo sviluppo dei propulsori nell'arco dell'anno, "ma forse dovremmo dar loro una calcolatrice. È impossibile che non costi di più”. Ma una scuderia che spende 200 milioni di dollari per sviluppare il nuovo 1.6 ibrido, anche sfruttando l'esperienza della casa nella produzione di motori in parte elettrici per le auto da strada, davvero si preoccupa del contenimento dei costi? O cerca solo di difendere una rendita di posizione, senza comprendere fino in fondo che lo sviluppo sarebbe libero anche per i tecnici Mercedes, e non solo per i rivali delle Frecce d'Argento? E senza realizzare del tutto che tale sviluppo, finanziato evidentemente dai produttori dei motori, andrebbe a generare vantaggi a cascata anche per i team clienti? In ogni caso, la proposta di modifica dovrebbe comunque essere discussa nel prossimo meeting della F1 Commission, dove servirà l’unanimità perché una simile riforma possa poi approdare al Consiglio Mondiale della FIA.
11 milioni di bonus – L'improvvisa attenzione, almeno a parole, alle politiche di contenimento dei costi si scontra con il bonus da almeno 16 mila dollari che sarà riconosciuto a tutti i 700 dipendenti che lavorano nel quartier generale di Brackley, per un totale di 11 milioni di dollari, senza contare eventuali bonus e premi ulteriori a manager e piloti. Una voce ulteriore di spesa che la Mercedes sa di potersi permettere perché riceverà almeno 60 milioni di dollari di prize money per la conquista del Mondiale costruttori.