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F1, Messico e nuvole: Hamilton doppiato e campione, ma quante colpe di Vettel

Vettel si tocca con Hamilton alla terza curva. Viaggia poi sui ritmi di Verstappen, primo e mai così volante. Ma non sale sul podio. Hamilton finisce doppiato ma festeggia il quarto titolo come Prost e il tedesco.
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Hamilton nono, doppiato e campione. La faccia triste del Messico è quella di Sebastian Vettel, quarto e amareggiato, che si tocca alla terza curva con il neo quattro volte iridato come lui e Prost. Firma una rimonta d'orgoglio infruttuoso, come in Malesia, che non lo porta nemmeno sul podio. Domina, trionfa Verstappen, che si infila da campione alla prima curva, prima del tamponamento che decide gara e stagione, e imposta un ritmo insostenibile. Per la settima volta nelle ultime 96 gare, il tedesco e il britannico non chiudono fra i primi tre. Sul podio vanno Bottas e Raikkonen. Dietro Ocon, uno degli mvp della gara, eguaglia con il quinto posto il miglior pizzamemento in Formula 1, precede Stroll che festeggia il 19mo compleanno col secondo miglior piazzamento di stagione.

Amarezza Ferrari

In una gara in cui si migliora di quattro decimi il record della pista, la Ferrari continua a rimandare la prima vittoria in Messico dal 1990. Allora Prost Prost vinse da 13mo e fu doppietta con Fiorio, che intanto si incontrava con Senna, pronto a rassicurare il Professore che chiedeva di ribaltare macchina dopo la qualifica. La rimonta di Vettel vale come una vittoria ma fa crescere i rimpianti, alla luce delle ottime prestazioni in gara, per un senso di minorità che Vettel può imputare solo al suo errore dopo qualche centinaio di metri. Davanti a Hamilton, che è andato a podio in 67 gare su 96 da quando è in Mercedes, chiudono anche Perez e Magnussen. Da applausi il duello finale con Alonso su una McLaren finalmente continua che ricorda le vecchie ruggini McLaren e dà spettacolo.

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Vettel-Hamilton, scontro al via

Colpo di scena enorme alla prima curva. Verstappen si infila benissimo, dopo il rettilineo lunghissimo che porta alla prima curva. Si infila all'interno come l'anno scorso su Rosberg, Bottas si infila, Vettel sorpreso e costretto a frenare duro per evitare il contatto finisce per toccarsi con Hamilton alla terza curva: il britannico esce largo e davanti anche a Vettel che non chiude abbastanza la traiettoria dopo essersi tanto allargato nella seconda delle tre pieghe in successione. Il tedesco danneggia l'ala anteriore, Hamilton fora la posteriore destra, rientra subito e monta le soft. E' lungo il cambio gomme, 8,8 secondi, mentre torna anche Vettel e copre il britannico: gli esce avanti con le stesse mescole, le gialle, e un nuovo muso. "Proviamo ad andare fin dove ci porterà" commenta il capo ufficio stampa Alberto Antonini a Sky.

Verstappen vola…

La Red Bull, con la nuova sospensione anteriore che mantiene i due elementi meccanici e un terzo raccio idraulico in grado di alleggerire il consumo delle gomme, vola con Verstappen che ha il motore nuovo. Sospensioni sempre chiacchieratissime, perché l'incremento di prestazioni coincide con l'ex delegato tecnico Bukowski, prossimo a passare in Renault, il più fermo oppositore delle soluzioni che mascherassero e imitassero il comportamento delle sospensioni attive.

… e Ricciardo si ferma ancora

Problemi col turbo, invece, per Ricciardo al centro di un intrigo futuro che lo vede davanti al bivio fra cambiare scuderia o restare in Red Bull ma a questo punto da seconda guida, un passo indietro rispetto all'olandese volante confermato a detta del team per arrivare a vincere il Mondiale. L'australiano, che per la seconda volta in carriera non vede la bandiera a scacchi per due gare di fila, e per la prima infila cinque ritiri in una stessa stagione, lascia il proscenio a Verstappen, in testa per l'ottavo gran premio in carriera. "Quando ho frenato per la curva 4, il turbo ha fatto un rumore strano, poi quando ho accelerato non avevo più potenza" spiega Ricciardo. "Forse cambiare il motore senza poter provare è un rischio. Ma questo weekend mi sono sentito un po' perso, non so perché mi sia capitato quest'anno e non la scorsa stagione". Che sia un messaggio in codice, nemmeno troppo difficile da decifrare?

Verstappen doppia Hamilton

Bottas non tiene il ritmo di Verstappen, che mette cinque secondi e mezzo in 15 giri tra sé e il finlandese, e fa la differenza soprattutto nel secondo settore. Dietro invece Massa non tiene l'aggressività di Vettel alla curva 4. Il brasiliano, che ha anche un po' di sovrasterzo, finisce per spingerlo oltre il cordolo e la riga bianca. "Ma è divertente buttare i piloti fuori pista?" sbotta il tedesco via radio.

La scia, su un circuito in altitudine con l'aria rarefatta, consente un vantaggio meno apprezzabile. Vettel, che stampa parziali record nel primo settore anche grazie all'inseguimento su Gasly e Grosjean, risale dodicesimo. Dietro, invece, al 22mo giro Verstappen, che a metà gara vanta il giro più veloce, doppia Lewis Hamilton.

Si pianta Hulkenberg, 133 gare senza mai andare a podio in Formula 1, la serie più lunga di sempre, per un problema ibrido che a questo punto ne ridimensiona anche status e peso futuro nella concorrenza con Sainz.

Vettel risale, rimonta amara

Raikkonen mantiene ritmi decisamente consistenti e più che convincenti, come i segnali peraltro insufficienti dei long run suggerivano ai più ottimisti. Iceman rientra, come Verstappen e Bottas ma sceglie le soft per provare a difendere un posto sul podio mentre i primi due viaggiano sulle supersoft dopo il pit stop. Vettel, a due soste come Hamilton, riesce a fare la differenza, entrare in zona punti, e a metà gara andare a insidiare il settimo posto di Magnussen continuando a girare sul piede dell'1:20 basso.

"Mamma mia, that's too much"

Bottas è da subito più a suo agio con le nuove mescole, Hamilton intanto continua a chiedere quanto sia il suo svantaggio da Vettel che continua a girare un secondo e mezzo più forte di Ocon, quarto, e stabilmente sotto l'1:20. A Verstappen, che supera anche il finlandese della Mercedes al settimo posto per giri in testa fra i piloti in attività, invece via radio chiedono, senza essere troppo ascoltati, di rallentare anche il ritmo e amministrare.

Vettel guarda Perez, pensa a Ocon, una delle grandi rivelazioni della stagione, mette nel mirino il doppiamente festeggiante Stroll. E' il più veloce allo speed trap, anche se la velocità di 362 kmh è più lenta di 10 kmh rispetto al rilevamento più alto dell'anno scorso. Ma quando scopre via radio il distacco da Raikkonen, la risposta è il segno della resa: "Mamma mia, that's too much". E' troppo. Sipario.

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