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F1, nel 2018 i piloti avranno a disposizione i guanti biometrici che misurano la salute

La Fia ha messo a disposizione dei piloti i nuovi guanti hi-tech che, grazie a un sensore, registreranno i valori di ossigenazione del sangue e la frequenza cardiaca permettendo all’equipe medica di avere un primo quadro sullo stato di salute in caso di incidente.
A cura di Matteo Vana
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Sebastian Vettel sarà uno dei piloti ad indossare i nuovi guanti - Getty images
Sebastian Vettel sarà uno dei piloti ad indossare i nuovi guanti – Getty images

Quella relativa alla sicurezza dei piloti è una delle questioni che i vertici della Formula 1 hanno dimostrato di avere più a cuore: non solo in fatto di incidenti, infatti, la Federazione ha fatto enormi in avanti, ma anche nel campo della prevenzione. Oltre alle auto super leggere e ultra resistenti, dalla stagione che sta per iniziare i piloti potranno contare anche su un altro strumento, ossia i guanti biometrici in grado di misurare la frequenza cardiaca e l'ossigenazione del sangue, parametri fondamentali per misurare lo stato di salute.

I dati serviranno per monitorare le condizioni in caso di incidente

I nuovi guanti hi-tech erano già stati testati da Red Bull, Haas e Force India nel weekend di Austin del 2017 e dopo i riscontri positivi la Fia ha deciso di introdurli a partire dal 2018: grazie alla tecnologia sviluppata da Signal Biometrics, azienda creata dal Delegato medico della FIA, il dottor Ian Roberts, e dal pilota della Medical Car, Alan Van der Merwe. i nuovi guanti, in appena 3 millimetri di spessore, avranno un sensore che comprende una batteria ricaricabile per induzione e un trasmettitore Bluetooth in grado di inviare i dati nel raggio di 500 metri. Questo registrerà i valori di ossigenazione del sangue e la frequenza cardiaca permettendo all'equipe medica di avere un primo quadro sullo stato di salute del pilota in caso di incidente.

I dati raccolti potranno poi essere scaricati dal team – proprio come fossero quelli della telemetria – per valutare le reazione del fisico in determinati tratti di pista o a seconda delle situazioni, ma soprattutto per incrementare il livello di sicurezza dello stesso intervenendo il prima possibile. Il progetto, sostenuto dal Global Institute for Motor Sport Safety, ha l'obiettivo di aumentare la sicurezza soprattutto nei casi di incidenti più gravi, fornendo dati importanti sulle condizioni dei piloti ai primi soccorritori. Una tecnologia che permetterà, dunque, ai soccorritori di arrivare sul luogo dell'incidente sapendo già come intervenire e conoscendo le condizioni del pilota; un ulteriore passo in avanti compiuto dalla Federazione per garantire la sicurezza in pista.

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