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F1, riduzione dei costi: i team sono più vicini

Jean Todt, Bernie Ecclestone e le scuderie si sono incontrati a Londra. Red Bull, Mercedes, McLaren, Williams e Ferrari, che compongono lo Strategy Group, hanno bocciato il budget cap e presentato un piano triennale. Le altre hanno due settimane per le loro proposte.
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La rottura tra piccoli e grandi team in Formula 1 è più lontana. Il meeting convocato da Jean Todt con tutte le squadre e con Bernie Ecclestone all'aeroporto di Biggin Hill di Londra ha avvicinato le parti, anche se non ha prodotto un accordo formale su come ridurre i costi in F1 dal 2015. L'obiettivo è comune, le strategie per arrivarci totalmente opposte: le scuderie minori, quelle escluse dallo Strategy Group che ha un peso maggiore nella definizione dei regolamenti e assegna alle cinque scuderie maggiori oltre il 60% dei proventi del circus, hanno chiesto di introdurre il budget cap. Ma lo Strategy Group ha bocciato la proposta e punta a intervenire solo sul fronte del regolamento tecnico-sportivo.

Il piano dello Strategy Group – A partire dalla prossima stagione, secondo quanto emerge dalle rivelazioni di Autosport, le scuderie principali (Red Bull, Ferrari, McLaren, Williams e Mercedes) hanno proposto un piano di modifiche graduali per il triennio 2015-2017. L'anno prossimo uno degli aspetti centrali della possibile riforma è l'abolizione delle termocoperte. “Stiamo lavorando per imparare in vista del prossimo anno, quando dovremo girare senza termocoperte, una situazione sulla quale prepareremo una relazione tecnica da consegnare alla Federazione” ha spiegato il Direttore di Pirelli Motorsport Paul Hembery. “Se le macchine andranno veloci quanto pensiamo, dovremo rivedere alcuni particolari per ridurre la concentrazione nel centro” ha aggiunto, concludendo che il contingentamento dei test ha costretto Pirelli a rivedere i piano sullo sviluppo dei pneumatici da bagnato. Inoltre, secondo la proposta dei grandi team, per il 2015 saranno semplificati l'ala anteriore e i condotti dei freni e di alimentazione del carburante. Il ciclo di utilizzo del cambio dovrebbe essere uniformato a quello dei motori; previsti infine un maggior coprifuoco per quanto riguarda il lavoro sulle vetture e l'abolizione delle sospensioni interconnesse anteriori e posteriori. Il piano contiene la standardizzazione delle strutture di impatto, della cremagliera dello sterzo e della parte finale del cambio a partire dal 2016 e l'introduzione di sospensioni attive e di cerchi maggiorati, di 18 pollici di diametro, dal 2017.

Il parere dei piccoli team – Jean Todt ha chiesto alle scuderie “minori” di presentare le proprie proposte di riduzione dei costi entro le prossime due settimane. Sono state proprio le lamentele dei team esclusi dallo Strategy Group ad accelerare i tempi e a convincere il presidente della FIA a convocare d'urgenza il meeting. Marussia, Caterham, Sauber e Force India hanno scritto una lettera lamentandosi della sperequazione nella distribuzione delle risorse in Formula 1. Nel 2013 Red Bull, Ferrari, McLaren, Williams e Mercedes si sono spartiti il 63% dei proventi e hanno bocciato all'unanimità la proposta di introdurre il tetto alle spese, mentre gli altri sei team si sono dovuti accontentare del 37% e di un ruolo secondario nella definizione dei nuovi regolamenti. A facilitare le trattative è anche l'indagine dell'Unione Europea, preoccupata che le politiche dello Strategy Group costituiscano una violazione delle norme comunitarie in materia di concorrenza. “Una completa e approfondita indagine sul Formula 1 Group potrebbe rompere molti accordi e trattative oltre alle prospettive che la F1 venga quotata sulla Borsa di Singapore” scrive Kevin Easton sul Times. Perché le nuove regole siano introdotte dal 2015, l'accordo va trovato entro la fine di giugno. Per questo sarà fondamentale valutare le reazioni dei grandi team alle imminenti proposte delle scuderie più piccole. Se anche queste dovessero essere respinte, riaprendo la frattura, sarà più difficile arrivare a definire in tempo una proposta comune.

Il nodo Ecclestone – La Formula 1 deve affrontare anche il nodo del processo per corruzione a Bernie Ecclestone, volato direttamente a Monaco di Baviera per il secondo giorno di udienze. Per la Procura tedesca, Ecclestone avrebbe pagato 44 milioni di dollari all'ex dirigente di banca Gerhard Gribkowsky per ottenere la vendita dei diritti di trasmissione della F.1, fino ad allora in possesso della banca tedesca BayernLB, a un fondo di investitori che gli garantiva di preservare il controllo sul circus. Per la difesa, Ecclestone ha pagato per paura di essere denunciato dal banchiere alle autorità britanniche. Gribkowsky testimonierà in aula il 9 maggio davanti al giudice Peter Noll che l'ha condannato a otto anni e mezzo di reclusione nel 2011 dopo che aveva ammesso di aver ricevuto il denaro.

Gp a Baku? – Nel futuro della Formula 1 potrebbe arrivare un nuovo GP d'Europa sul circuito di Baku, in Azerbaijan, dal 2016, che sarà anche la sede della prima edizione dei Giochi Europei. Azad Rahimov, il ministro della gioventù e dello sport, ha annunciato di aver trovato l'accordo con Ecclestone per ospitare la corsa su un tracciato cittadino fra due anni. Nella capitale azera sono già stati organizzati due eventi motoristici: il Baku City Challenge, non ufficiale, nel 2011 e la finale delle FIA GT Series del 2012 su un circuito di 4,4 chilometri. Questa pista, però, è omologata solo come FIA Grade 3, e dunque non può ospitare categorie superiori alle GT3.

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