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Fca-Renault verso la fusione, ecco i vantaggi dell’alleanza e perché conviene a entrambe

La proposta di fusione avanzata da Fca a Renault apre scenari nuovi nel mondo automobilistico: un’alleanza che conviene ad entrambe visto che il gruppo-italo-americano potrebbe usufruire della tecnologia elettrica mentre quello francese vedrebbe rafforzata la sua posizione in Nord America e Stati Uniti con un ventaglio di marchi che coprirebbe praticamente ogni segmento.
A cura di Matteo Vana
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Le bandiere Fca  - LaPresse
Le bandiere Fca  – LaPresse

La proposta è stata fatta, adesso manca solo il sì affinché la fusione tra Fca e Renault vada in porto: una mossa che, qualora dovesse concretizzarsi darebbe vita al terzo gruppo automobilistico mondiale con 8,7 milioni di vetture prodotte all'anno, dietro solo a Volkswagen con 10,8 milioni di veicoli immatricolati e Toyota con 10,6 milioni di pezzi. Se poi l'alleanza tra i due gruppi dovesse includere anche Nissan e Mitsubishi, già partner Renault, ecco che l'idea della casa italo-americana creerebbe, di fatto, una superpotenza in grado di diventare il primo costruttore al mondo.

Un accordo che porterebbe vantaggi a entrambe

Un'operazione, quella che potrebbe portare alla fusione tra Fca e Renault, che presenta qualche rischio ma anche molti vantaggi per entrambe le case coinvolte, in primis quello di massimizzare le economie di scala e condividere gli onerosi investimenti in ricerca e sviluppo con risparmi dovuti alla sinergia stimati in circa 5 miliardi. Fca, infatti, ne uscirebbe rafforzata sul fronte elettrifico, una tecnologia piuttosto costosa da sviluppare da zero e dove il gruppo è ancora indietro rispetto alle concorrenti, visto che Renault ha già a disposizione piattaforme tradizionali ed elettriche, unità ibride, unità a batteria, cambi e sistemi di trazione integrale di modernissima progettazione e dal costo industriale contenuto in quanto ammortizzato dai già grandi numeri di produzione mentre il gruppo francese, dal canto suo, ne uscirebbe rafforzato con l'ingresso in un mercato come quello nordamericano dove è, ad oggi, praticamente assente. Proprio quello relativo ai mercati è uno dei vantaggi più importanti: Renault, infatti, beneficerebbe della forza del gruppo italo americano in Nord America e Stati Uniti, soprattutto grazie a Jeep e Ram, mentre Fca ne trarrebbe un vantaggio specialmente in Europa.

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L'unione, inoltre, avvantaggerebbe Renault anche nel segmento premium e lusso grazie a Maserati e Alfa Romeo con un ventaglio di marchi che coprirebbe praticamente ogni segmento dal low-cost al luxury, passando per la categoria dei SUV e quella dei veicoli commerciali (dove già esiste una sinergia italo-francese). Se poi dovesse essere coinvolta nel discorso anche Nissan, come è logico prevedere e come auspicano anche i due gruppi, l'alleanza darebbe vita a un vero e proprio colosso dell'auto in grado di dettare legge su ogni mercato mondiale. Renault possiede il 43% della giapponese Nissan, la quale ha il 15% di Renault (senza diritto di voto) e i francesi non hanno nessuna intenzione di rinunciare al polo giapponese mentre Fca guarda con interesse alla tecnologia elettrificata di Nissan, che copre dall'ibrido all'elettrico 100% entrando così in un settore dal quale, almeno per ora, sembra essere esclusa. Oltre a questo, poi, c'è la possibilità all'orizzonte di far parte di un’altra importante base distributiva per il mercato asiatico, anche se sia Renault che FCA sono già presenti sulla più importante piazza, ossia la Cina, guardando anche alla Russia.

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