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Ferrari a Wall Street, esordio atteso mercoledì. Sec censura Lapo e chiede spiegazioni

Lo sbarco sul Nyse sotto il ticker “Race”. Marchionne: “Scelto io il simbolo, Ferrari grande marchio”. Sotto la lente dell’Autority statunitense l’intervista rilasciata da Lapo Elkann a Bloomberg.
A cura di Valeria Aiello
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Lapo Elkann (38 anni)
Lapo Elkann (38 anni)

Ferrari scalda i motori per la quotazione in borsa a Wall Street, prevista per mercoledì 21 ottobre. Le ultime indiscrezioni fissano la chiusura del book di prenotazioni alle 16:00 di martedì pomeriggio. L’annuncio ufficiale del prezzo di collocamento verrà dato nella serata di martedì 20 ottobre e in molti si attendono una correzione al rialzo dell’iniziale forchetta, compresa tra i 48 e 52 dollari, e che potrebbe raggiungere anche il 20%. Se così fosse, l’Ipo del 10% della Ferrari supererebbe la soglia di 1,1 miliardi, a fronte del prezzo massimo di 52 dollari che si tradurrebbe in un incasso di circa 983 milioni di dollari. Il 21 ottobre sarà anche la prima delle due giornate di voto dei lavoratori americani dello Uaw, il sindacato Usa dell’auto, sul nuovo accordo raggiunto con Fca per il rinnovo del contratto di oltre 40.000 lavoratori.

Marchionne: "Scelto io il simbolo Race"

Nel frattempo, l’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, ha completato il roadshow presso gli investitori stranieri, rientrando negli Usa per la prevista tappa nella West Cost e poi ancora a New York. Intervenuto nel fine settimana a Washington in occasione del 40° anniversario della National Italian American Foundation (Niaf) che gli ha riconosciuto il premio Special Achievement Award in International Business, è tornato a promuovere l’evento di collocamento. “Ferrari è un grande marchio”, ha detto Marchionne, svelando di aver scelto personalmente il simbolo “Race” per la quotazione di Ferrari a Wall Street. “Inizialmente – ha rivelato durante il Gala del Niaf – la scelta era caduta su ‘Red’, ma ‘non era disponibile’. La scelta “è uno dei punti forti del marketing Ferrari” ha aggiunto, rassicurando sul fatto che il simbolo sarà ben compreso da investitori e analisti.

Sec censura Lapo e chiede spiegazioni

Nel frattempo, Lapo Elkann, fratello del presidente di FCA, John Elkann, è finito sotto la lente della Security and Exchange Commission (Sec), l’Autority statunitense che vigila sul mercato finanziario (l’analogo dell’italiana Consob). Il rampollo di casa Agnelli in un’intervista rilasciata a Bloomberg in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Garage Italia Customs a Milano, all’interno dell’ex stagione Agip di piazzale Accursio, aveva parlato anche di Ferrari. “Non si vendono auto, si vendono sogni” aveva detto a proposito della casa di Maranello, aggiungendo che si tratta di “una leggenda” in virtù anche di quella storica capacità di “proteggere il suo brand, controllare i numeri e di non dare mai più di quanto non sia stato necessario”. Merito anche delle “grandi persone” che ha avuto, “come Enzo Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo e oggi Sergio Marchionne” spiegava Lapo. “Ferrari è una fonte di ispirazione per me, e credo per molti italiani e molte persone in giro per il mondo”. Apprezzamenti che alla vigilia dell’Ipo della Ferrari non sono sfuggiti alla Sec che, come riporta il Sole 24 Ore, ha censurato le parole di Lapo, chiedendo spiegazioni alla stessa Ferrari.

Ferrari: "Nessun legame tra intervista e Ipo"

“L’intervista non è stata organizzata, approvata o licenziata dalla società” ha risposto la Ferrari in un documento datato 15 ottobre. “Lapo Elkann non è dirigente né dipendente della società nè di Fca, e non è autorizzato a fare affermazioni in nome loro”. Nella nota si ricorda che “Lapo Elkann è fratello del presidente di Fca, John Elkann” e che “ha anche un interesse da partecipazione indiretta, insieme ad altri membri della famiglia allargata, nella Giovanni Agnelli Sapaz, che detiene la maggioranza di Exor, il più grande azionista di Fca”. Di conseguenza, “per la società non c’è alcun legame” tra le dichiarazioni e l’Ipo della Ferrari. Nei giorni scorsi, la Sec aveva censurato anche Sergio Ermotti, amministrare delegato di Ubs, una delle banche attive nella collocazione dell’Ipo della Ferrari, per due interviste pubblicate da Bloomberg e AdnKronos.

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