Ferrari con più Hypersoft rispetto a Mercedes, a Monaco la Rossa punta sull’aggressività
Tre gare senza vincere, un periodo troppo lungo per chi vuole portare a casa il campionato del mondo: la Ferrari, dopo il deludete weekend del Gran Premio di Spagna, chiuso con un 4° posto di Vettel e il ritiro di Raikkonen, vuole ripartire di slancio. L'occasione perfetta è rappresentata dal GP di Monaco, uno degli appuntamenti più importanti dell'intero mondiale di Formula 1 dove l'anno scorso la Rossa riuscì a fare doppietta con il tedesco a salire sul gradino più alto del podio e il compagno di squadra al suo fianco.
Le gomme Hypersoft per tornare alla vittoria
Per ripetersi, però, il Cavallino dovrà fare i conti con Mercedes e Red Bull; come sempre a fare la differenza potrebbero essere la strategia ai box e il consumo delle gomme che in Spagna è costato caro alla Ferrari. Come reso noto dalla Pirelli, però, i due piloti della Rossa anche a Monte Carlo hanno scelto di puntare sull'aggressività per sbaragliare la concorrenza; sfruttando il circuito da alto carico aerodinamico di per se poco abrasivo, con un grip piuttosto basso così come lo stress al quale è sottoposta la gomma, Vettel e Raikkonen hanno optato per 10 set della mescola più morbida fornita dal costruttore milanese, la Hypersoft, accompagnati da due set di Ultrasoft e uno solo di Supersoft.
Red Bull all'attacco, Mercedes gioca in difesa
Una scelta che dimostra la voglia di non giocare in difesa – come successo in Spagna – cercando di attaccare fin dall'inizio. Ancora più spinta la strategia della Red Bull che sbarcherà nel Principato con 11 treni di Hypersoft e uno soltanto rispettivamente di Ultrasoft e Supersoft. Più conservativa la Mercedes che ha fatto scelte differenziate per i due piloti: sia Hamilton che Bottas avranno 9 set di Hypersoft, ma l'inglese potrà beneficiare di 2 Ultrasoft e 2 Supersoft mentre il finlandese avrà una Ultrasoft in più a discapito della gomma meno prestazionale. Proprio gl pneumatici intermedi, quelli Ultrasoft, potrebbero fare la differenza regalando una durata maggiore su una pista dove safety car e incidenti hanno dimostrato negli anni di essere una costante.