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Ferrari, lo sviluppo delle prestazioni ha inciso sull’affidabilità

La Rossa ha tradito proprio nel momento decisivo della stagione: uno dei motivi è da ricercarsi nella ricerca della prestazione massima – per tenere il ritmo della Mercedes – che avrebbe portato a problemi di affidabilità verificatisi negli ultimi GP.
A cura di Matteo Vana
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I meccanici Ferrari a lavoro sulla SF70H - Getty images
I meccanici Ferrari a lavoro sulla SF70H – Getty images

Sono bastate tre gare alla Ferrari per compromettere un mondiale che prometteva di essere equilibrato fino all'ultima staccata dell'ultimo Gran Premio: a costringere la Rossa a una rimonta disperata, però, sono stati errori, sfortuna e soprattutto l'affidabilità della SF70H che hanno tradito Sebastian Vettel proprio sul più bello. Impossibile prevedere il crash di Singapore con entrambe le vetture del Cavallino fuori già alla partenza, sono stati i problemi tecnici accusati dal tedesco a Sepang prima e in Malesia poi a dare a Lewis Hamilton la possibilità di chiudere il mondiale già nella tappa di Austin, 17° appuntamento del mondiale.

Più prestazioni a scapito dell'affidabilità

A minare il rendimento della Ferrari, come riportato anche dalla Gazzetta dello Sport, è stata soprattutto la mancanza di affidabilità; un problema che potrebbe essere dipeso dalla ricerca di prestazioni fin troppo elevate per la vettura del Cavallino. Lo sviluppo si è incentrato soprattutto sulla ricerca della velocità per colmare il gap dalla Mercedes portando poi ad accelerare il processo di sviluppo senza che gli altri settori potessero rimanere al passo. E' questo il sospetto che si sta facendo strada: il problema del condotto fessurato in Malesia, che ha costretto Sebastian Vettel a partire dal fondo dello schieramento, poteva forse essere evitato con una serie di test alla resistenza sulla distanza. Il raffronto con la Mercedes è impietoso: quando mancano 4 gare alla conclusione del mondiale Hamilton è riuscito a concludere tutti i Gran Premi disputati.

Serve la vera Ferrari per puntare alla rimonta impossibile

La Ferrari, dal canto suo, ha fatto in modo che questi problemi non si verifichino più in futuro nominando Maria Mendoza, personaggio di fiducia di Sergio Marchionne, a capo del reparto per il controllo della qualità sui materiali, ma l'impressione è che sia stata proprio la ricerca della prestazione massima a portare ai problemi verificatisi in queste ultime gare. Anche in Giappone è stato un componente ritenuto di poca importanza a tradire la Rossa di Vettel, costringendolo al ritiro dopo poche curve. Quello della candela, inoltre, potrebbe essere un problema non del tutto risolto: alcuni frammenti metallici, infatti, potrebbero aver rovinato i pistoni. Gli interrogativi cominciano a farsi pressanti e solo un finale di stagione eccellente potrà spazzare via dubbi e misteri legati all'affidabilità della Ferrari: mancano 4 gare alla fine e, per mettere in scena quella che sembra una missione (quasi) impossibile servirà tutta l'affidabilità mostrata dalla Rossa nella prima parte di stagione.

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