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Ferrari, Marchionne non molla: “Mondiale aperto. Vogliamo tutto perché lo meritiamo”

Il numero uno della Ferrari non alza bandiera bianca per il titolo mondiale e sottolinea che in diciassette gare può succedere ancora di tutto. Sull’accordo tra FCA e Google per l’auto a guida autonoma afferma: “Non c’è esclusiva”.
A cura di Vito Lamorte
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Sergio Marchionne non molla il Mondiale. Il numero della Ferrari è convinto che, nonostante un inizio balbettante del team di Maranello, sia ancora in piena corsa per il titolo e rilancia le ambizioni della Rossa. Il presidente del Cavallino crede ancora nella possibilità di riportare il mondiale a Maranello e non alza bandiera bianca. A margine della consegna all'arma dei Carabinieri della nuova Giulia Quadrifoglio, Marchionne ha affermato:

"Vogliamo tutto quello che possiamo beccarci, e credo ce lo meritiamo, non perché siamo più intelligenti, è una semplice riflessione sul lavoro che abbiamo fatto nel 2015. Dobbiamo solo continuare a lavorare, in tre gare su quattro avevamo la possibilità di vincere, non ci siamo capitati per molteplici fattori, tra cui sfortuna ed errori. Siamo solo alla quarta gara, ne mancano 17, è un mondiale completamente aperto".

Il presidente della Rossa ha fatto solo un accenno all’incidente di domenica tra Daniil Kvyat e Sebastian Vettel che è costato molto caro ad entrambi: il primo è stato declassato in Toro Rosso dalla Rd Bull mentre il secondo ha chiuso anzitempo la sua seconda gara sulle quattro disputate in stagione. Marchionne ha affermato:

"Sochi era un circuito ostico per noi. L’episodio con Kvyat è stato spiacevole, ma non giudico quanto deciso dai concorrenti della Red Bull. Kvyat comunque si è scusato con Sebastian, il caso per me è chiuso”.

FCA e Google: "Non c'è esclusiva"

Sergio Marchionne ha affermato che degli accordi con Google nella partnership per l'auto a guida autonoma non sono in esclusiva: "Loro possono lavorare con altri, così come noi possiamo collaborare con altri". Infine ha precisato: "Per esempio, c'è Apple che sta cercando. L'ho detto a Tim Cook (il ceo di Apple), l'ho ripetuto ad altri: continuo a rendermi disponibile a esplorare un modello di collaborazione".

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