Formula 1, come funziona la procedura della “Slow Zone”

Il drammatico incidente di Jules Bianchi, sul quale arrivano nuovi aggiornamenti dal Giappone, ha riportato in primo piano il tema della sicurezza in pista. È stato criticato molto il mancato utilizzo della Safety Car in condizioni particolari come quelle viste a Suzuka ma Charlie Whiting ha reso pubbliche le considerazioni fatte da lui e gli altri giudici durante la gara del Giappone ed ha portato all'attenzione di tutti nuove soluzioni per evitare che accadano ancora questi tragici incidenti. Una di queste soluzioni, che necessita di un approfondimento ulteriore da parte della Federazione, è la cosidetta "Slow Zone", una procedura di neutralizzazione parziale di una sezione del circuito introdotta nella recente 24 Ore di Le Mans dall’Automobile Club d'Ouest. Con l'inclusione di questa regola non cambierebbe nulla, perchè, come visto anche a Le Mans, sono valide tutte le disposizioni sulle segnalazione da parte dei commissari di percorso riportate nell'allegato H del Codice Sportivo Internazionale. In qualsiasi momento di necessità, il Direttore di Gara della celebre maratona ha la facoltà di avviare la procedura di "Slow Zone", che consiste nel configurare un'area del circuito in cui la velocità è limitata a 60 Km/h. Questa procedura consente di agevolare il personale di pista a svolgere le operazioni di ripristino della sicurezza o di intervento sanitario, riducendo il rischio di un nuovo incidente durante le operazioni.
Il regolamento riesce così a sfruttare la suddivisione del tracciato in zone numerate corrispondenti al numero della postazione dei Marshal: si tratta di postazioni di segnalazione dotate di un pannello luminoso di dimensione 80cmX60cm, di un cartello giallo con la scritta nera "NEXT SLOW" ed uno arancione con sfondo nero "SLOW" (1,20mX60cm).
Per l'infrazione dovuta al superamento del limite di velocità il regolamento prevede uno stop-and-go pari a 5 secondi per ogni km in eccesso mentre per un comportamento pericoloso il pilota può essere anche escluso dalla gara. Anche se per l’approvazione completa di questa nuova norma si dovrà aspettare la prossima stagione, la FIA, unita a team e piloti, vorrebbe sperimentare il sistema ad Austin, dove tra tre settimana si correrà il Gran Premio degli Stati Uniti.