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Formula 1: due rettilinei e tre curve lente, ecco i segreti di Sepang

La Formula 1 corre per l’ultima volta in Malesia, per molti la migliore delle creazioni di Tilke. Pirelli porta per la prima volta le Supersoft: può crollare il record della pista in qualifica.
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La Formula 1 saluta Sepang. La prima e per molti la meglio riuscita delle creazioni di Hermann Tilke ha aperto la strada al circus in Asia ma dall'anno prossimo sparirà dal calendario. Caratterizzata da due lunghi rettilinei, il main straight (il Kuala Lumpur da 950 metri) e il back straight (il Penang, lungo 870 metri) uniti da un tornante con un raggio di curvatura di quasi 35 metri, il circuito è scandito da altri quattro tratti veloci e tre curve lente. L'anno scorso Sepang ha riguadagnato il proprio posto con un nuovo asfalto e una diversa pendenza in più curve. L'ultimo tornante ha ricevuto il maquillage più importante che ha modificato traiettoria e percorrenza.

Le gomme: debuttano in Malesia le Supersoft

Per questo, rispetto a un anno fa, Pirelli opta per le gomme supersoft, che mai aveva portato in Malesia, con soft e medie. Determinante come l'anno scorso la temperatura dell'asfalto che l'anno scorso ha raggiunto i 59 gradi. Lo stress sulle gomme e le accelerazioni laterali, che si concentrano negli ultimi due settori, valgono un grado 4 nella classificazione Pirelli da 1 a 5. Col passaggio alle supersoft, il record della pista in qualifica di Fernando Alonso (1'32″582 a 215 kmh di media nel 2005) è destinato a crollare.

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“Lo scorso anno il Gran Premio della Malesia è stato un po’ diverso rispetto alle precedenti edizioni, grazie al ritorno ad un calendario ‘autunnale’ e al rifacimento dell’asfalto” ha anticipato Mario Isola -. Ciò ha migliorato il drenaggio della pista: un aspetto importante in un circuito dove può piovere spesso e in modo intenso”. L'atteso miglioramento dei tempi, conclude, porterà a rivedere “tutte le strategie elaborate in passato: sarà fondamentale il lavoro svolto durante le sessioni di prove libere.

Le scelte dei piloti

Contrariamente a quanto visto a Singapore, stavolta i top team diversificano le scelte. La Mercedes si presenta con due set di gomme supersoft in meno rispetto alla Ferrari, a vantaggio della scorta di gomme soft, che meglio rende sulla W08 di Bottas e Hamilton, ironico nel ringraziare Hamilton per avergli mostrato i suoi lati deboli a Singapore.

La Ferrari rischia e parte con 9 treni di supersoft, consapevole di dover inseguire e di poter gestire la gomma morbida anche a temperature più elevate. Red Bull, varia la disponibilità di mescole tra Ricciardo e Verstappen. Mclaren e Williams privilegiano più di tutti le gomme a banda rossa per tentare di guadagnare almeno posizioni in griglia.

Un giro di pista

La prima curva è la più dura

La prima curva (Pangkor Laut) è la più dura del tracciato. Secondo i tecnici Brembo, i piloti passano da 328 a 90 kmh in 3,11 secondi, in cui percorrono 68 metri, la lunghezza di 5 campi di badminton, soggetti a una una decelerazione di 4,4 g. Da qui ci si immette presto nella curva 2, a sinistra, ora con il cordolo interno più visibile, in un tratto fino a due anni fa molto ondulato. In uscita, le vetture si preparano al primo curvone veloce, la 3, in leggera discesa, in cui si raggiunge il punto più basso del tracciato (26 metri sul livello del mare).

Alla Langkawi contano freno e trazione

Si arriva così alla Langkawi, la curva 4 in salita, per affrontare la seconda frenata più dura del tracciato: si passa da 309 a 108 kmh in 2,3 secondi e 57 metri con una decelerazione massima di 4,3 g. In uscita è importante avere una buona trazione per scollinare verso la 5 e la 6 (Genting), che di fatto formano una chicane ridisegnata con una sezione più ripida all'approssimarsi della traiettoria ideale. Qui l'accelerazione laterale supera i 3g per tre secondi e mezzo e può condizionare il comportamento della vettura in qualifica e nella parte finale della gara. Dopo un breve allungo, si arriva alla curva 7, in cui i piloti usano i freni per 1,09 secondi, sufficienti a ridurre la velocità da 294 a 208 kmh, e attraversano la 8 (Klia), a destra, con meno problemi visto il nuovo cordolo. Dalla curva 8 si esce a 180 kmh per affrontare, dopo un altro breve rettilineo, il tornante a sinistra in leggera salita su cui si registra la più bassa velocità sul circuito (78 kmh).

Alla Kenyir Lake il punto più alto

La curva 10 segna l'inizio del terzo settore. Alla Kenyir Lake, la 11, i piloti toccano il punto più alto del circuito, dove si esalta il grip meccanico. I piloti percorrono poi in pieno la 12 e procedono verso la 13, a destra, da affrontare in quinta, Particolarmente insidiosa la Sunwat Lagoon (T14), da affrontare in seconda, prima di immettersi nel back-straight, il rettilineo lungo 870 metri dove si può provare il sorpasso usando l’ala mobile. Si arriva alla staccata a 313 kmh all’ingresso dell'ultimo tornante, modificato nella forma e nella pendenza, che mantiene una decelerazione di 4,4 g con uno spazio di frenata di 67 metri e un carico sul pedale del freno di 123 kg.

Servono 450 frenate per finire la gara

Le maggiori criticità restano legate al corretto dimensionamento delle prese d’aria. Il circuito è mediamente impegnativo per i freni, con un indice di 7 sulla scala da 1 a 10 di Brembo. Per completare la gara, i piloti agiscono sui freni per 450 volte, 17 secondi a giro, con una decelerazione media di 3,7 g. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale di 47 tonnellate: un valore non troppo dissimile da Silverstone (46,2 tonnellate). Dal punto di vista del motore, più che la potenza sarà fondamentale una buona mappatura per l'erogazione della potenza ai bassi regimi.

Numeri e curiosità

Nessuno ha vinto più GP in Malesia di Vettel. I suoi quattro successi resteranno un record, a meno di un improbabile successo di Fernando Alonso. Resta anche l'ordine di scuderia non rispettato nel 2013: saranno più le polemiche della gioia per la doppietta Red Bull con Webber secondo. Quattro i successi delle “lattine” ma il primato rimangono le sette affermazioni Ferrari a partire dalla prima edizione nel 1999, la gara che segnò il ritorno in macchina di Michael Schumacher dall'incidente di Silverstone. Il Kaiser fece il gregario di Eddie Irvine e tenne Mika Hakkinen a distanza. Un solo successo per la Mercedes, la doppietta aperta nel 2014 da Lewis Hamilton che potrebbe eguagliare il primato di 5 pole a Sepang di Schumacher.

C'è solo un pilota malese, infine, che abbia corso a Sepang. Alex Yoong partì ultimo nel 2002, prima di ritirarsi per un problema al cambio. Yoong chiuse la sua carriera dopo 14 GP con un settimo posto in Australia come miglior piazzamento. Yoong è solo uno dei due malesi in F1 ma l'altro, Fairuz Fauzy, partecipò solo a cinque sessioni di prove libere con la Lotus nel 2010.

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