Formula 1 in lutto, è morto Jules Bianchi
Jules Bianchi non ce l'ha fatta. Il pilota francese di Formula 1 è deceduto nella notte al Centre Hospitalier Universitaire di Nizza dove era ricoverato. A dare l'annuncio della terribile notizia ci hanno pensato i familiari. Troppo gravi le conseguenze del gravissimo incidente nel Gran Premio del Giappone dello scorso ottobre per il 25enne che con la sua Marussia si era schiantato contro una gru in manovra per spostare un'altra monoposto, quella di Sutil. Le condizioni del pilota che nel prossimo mese avrebbe compiuto 26 anni sono apparse sin da subito disperate.
I medici non hanno potuto fare altro che registrare l'assoluta assenza di miglioramenti nei primi sei mesi di coma per il pilota: una situazione che ha fatto presagire il peggio, anche per i familiari che sono rimasti sempre al capezzale dello sfortunato ragazzo che in carriera aveva partecipato a a 34 GP di Formula 1 durante le stagioni 2013 e 2014. La famiglia Bianchi dunque si trova ad affrontare un altro lutto causato dalla passione per i motori e la velocità: nel 1969 un prozio di Jules, Lucien Bianchi, vincitore della 24 ore di Le Mans morì in un incidente sul circuito di Le Mans.
La famiglia: "Dolore immenso e indescrivibile"
Questo il comunicato, divulgato su Facebook, attraverso cui i familiari di Jules reso di pubblico dominio la terribile notizia: "E' con profonda tristezza che i genitori di Jules Bianchi, Philippe e Christine, suo fratello Tom e sorella Mélanie, vogliono far sapere che Jules è morto ieri sera presso il Centre Hospitalier Universitaire (CHU) di Nizza, (Francia), dove è stato ricoverato dopo l'incidente del 5 ottobre 2014 nel Circuito di Suzuka in occasione del Gran Premio del Giappone. Jules ha combattuto fino alla fine, come ha sempre fatto, ma oggi la sua battaglia si è conclusa", ha scritto la famiglia Bianchi.
"Il dolore che proviamo è immenso e indescrivibile. Desideriamo ringraziare il personale medico a CHU di Nizza che si occupava di lui con amore e dedizione. Ringraziamo anche il personale del centro medico generale nella prefettura di Mie (Giappone) che si occupava di Jules subito dopo l'incidente, così come tutti gli altri medici che sono stati coinvolti nelle cure nel corso degli ultimi mesi. Inoltre, ringraziamo i colleghi, gli amici, i tifosi e tutti coloro che hanno dimostrato il loro affetto per lui in questi ultimi mesi, una situazione che ci ha dato grande forza e ci ha aiutato a far fronte ai tanti momenti difficili. L'ascolto e la lettura dei tanti messaggi fatto capire quanta Jules aveva toccato i cuori e le menti di tante persone in tutto il mondo. Vorremmo chiedere che la nostra privacy sia rispettata in questo momento difficile".