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Giovinazzi e la grande occasione mancata, l’italiano in panchina anche nel 2018

Il ritorno del Biscione in Formula 1 poteva essere l’occasione giusta per il pugliese che però dovrà accontentarsi di correre qualche sessione di prove libere con l’Alfa Romeo Sauber: un altro anno di purgatorio che obbliga Giovinazzi a valutare già le alternative per il 2019.
A cura di Matteo Vana
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Antonio Giovinazzi - Getty Images
Antonio Giovinazzi – Getty Images

La Formula 1, a partire dal 2018, parlerà un po' italiano: il ritorno nel circus dell'Alfa Romeo, seppur come title sponsor della Sauber, garantisce al Bel Paese una certa visibilità che non sarà più merito soltanto della Ferrari, tornata competitiva dopo alcune stagioni di purgatorio, ma anche del Biscione, pronto a scrivere l'ennesima pagina di una carriera sportiva che poco ha da invidiare ai grandi costruttori. A una torta piuttosto gustosa, però, manca la ciliegina rappresentata da Antonio Giovinazzi: l'italiano, infatti, non è riuscito a trovare posto e sarà costretto ancora una volta a guardare gli altri dalla panchina.

Un altro anno in panchina

Il ritorno in Formula 1 dell'Alfa Romeo sembrava l'occasione giusta per vedere di nuovo un italiano ai nastri di partenza: il pilota di Martina Franca già nel 2017 si era presentato al via in Australia – in sostituzione dell'infortunato Wehrlein – al volante della Sauber: il rischio di un déjà-vu è stato concreto, ma alla fine l'ha spuntata Marcus Ericsson. Marchionne ci ha provato fino alla fine, ma chiedere alla società di investimenti Longbow Finance (collegata al gruppo Tetra Laval che possiede il marchio TetraPack, sponsor di Ericsson) di rinunciare al suo pilota dopo aver garantito alle casse del team capitali freschi che hanno salvato la squadra dal rischio chiusura sarebbe stato troppo anche per il boss del gruppo Fca. Impossibile forzare la mano per imporre Giovinazzi rischiando di far saltare un affare già chiuso, l'italiano dovrà accontentarsi di svariate sessioni di prove libere rimanendo comunque nell'ottica Ferrari. Il suo ruolo di terzo pilota, infatti, è subordinato alle scelte di Maranello; nei progetti del team elvetico c'è quello di fargli correre sei sessioni del venerdì mattina ma la Rossa potrebbe concedergli ancora l'opportunità di testare il simulatore tenendolo eventualmente in caldo per il 2019.

Titolare con l'Alfa Romeo Sauber nel 2019?

Con la possibilità di essere un pilota titolare, a meno di clamorosi sviluppi dell'ultima ora, ormai sfumata per Giovinazzi si prospetta un altro anno di passione passato a girovagare tra i muretti di Ferrari, Sauber e forse Haas. Proprio il rapporto con la scuderia americana è sotto la lente di ingrandimento: il team principal Gunther Steiner non sembra essere troppo soddisfatto del lavoro svolto dal pilota italiano tanto da ammettere, al quotidiano danese Ekstra Bladet, che "questa cosa non ha aiutato i nostri ragazzi anche se non so quanto ciò sia stato negativo. Di sicuro, però, non è stata un'esperienza positiva" ha ammesso. Con queste premesse pare difficile replicare l'esperimento fatto quest'anno e lo sguardo, dunque, sembra essere già rivolto al 2019: dopo un'altra stagione di apprendistato, infatti, Giovinazzi difficilmente accetterà di essere ancora una volta messo da parte. La sua carriera è legata alle scelte Ferrari: se Leclerc, già indicato come futuro campione, dovesse fare una stagione oltre le aspettative, per il monegasco potrebbero schiudersi addirittura le porte della Rossa –  visto che Raikkonen è in scadenza di contratto con il Cavallino – o di un altro team di media fascia. Un'eventualità che lascerebbe campo libero a Giovinazzi che potrebbe sedersi al volante dell'Alfa Romeo Sauber motorizzata Ferrari per dimostrare finalmente il proprio talento in una stagione da titolare. Il futuro del pilota italiano è ancora tutto da scrivere, ma quello che è certo è che il 2018 non sarà il suo anno; una stagione di passione per il 23enne di Martina Franca che rimane, attualmente, l'unica speranza di rivedere un pilota italiano in Formula 1.

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