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GP Abu Dhabi: super pole di Bottas, Ferrari indietro ma non troppo

Bottas si migliora di sei decimi fra Q2 e Q3 e regala alla Mercedes la centesima prima fila nell’era dell’ibrido. La Ferrari rimane mediamente indietro di due decimi nella percorrenza del giro. Hulkenberg, settimo, accende la lotta per il sesto posto nella classifica costruttori che vale 32 milioni.
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Un supergiro di Bottas segna l'ultima qualifica del 2017. Il finlandese migliora di sei decimi fra Q2 e Q3, brucia per 172 millesmi il compagno di squadra, penalizzato anche dall'uscita troppo larga all'ultima curva, e regala alla Mercedes la centesima prima fila nell'era dell'ibrido. E' devastante Bottas, alla quarta pole della stagione, rispetto alle Ferrari nel settore centrale. Vettel migliora nell'ultimo tentativo, ma resta distante mezzo secondo, e arpiona la seconda fila accanto a Dani Ricciardo. L'australiano, in ritardo per tutta la qualifica, si migliora nel primo e nel secondo settore e spinge Raikkonen in terza fila. Partirà quinto Iceman, che pure ha incassato i complimenti di Arrivabene, accanto a Verstappen. In top 10 Hulkenberg e Perez, in quarta fila, Ocon e Massa all'ultima qualifica della carriera.

La lotta per la vittoria

La Ferrari, che ieri si rivelava particolarmente stabile nel terzo settore, mantiene un buon comportamento in trazione ma la Mercedes costruisce gran parte del suo vantaggio proprio in T3. Hamilton continua ad abbassare il record assoluto della pista mentre la Rossa fatica a star dietro al campione del mondo. Vettel è distante meno di tre decimi in Q2, si è difeso meglio nel terzo settore, ma ha perso più del previsto nel secondo, dove invece riusciva a girare anche meglio delle Frecce d'Argento nelle libere di questa mattina.

Un dato, comunque, rimane certo nella lotta a tre team per il podio. La Red Bull torna terza forza, e i dubbi su cosa abbia portato la Red Bull a dominare in Messico, su valori eccezionali rispetto al resto della stagione, rimangono. Il mistero sulle sospensioni anteriori, allora e oggi, non sono affatto sopiti. Ricciardo continua comunque ad andare più forte di Verstappen, una tendenza già evidente ieri, che nel Q2 si fa ancor più sorprendente, per la sostanza più che per la forma, per un gap che supera il mezzo secondo.

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Ferrari, vicino non è abbastanza

La Ferrari perde quasi solo nel settore centrale a partire dalla Q2. Il rendimento in posta delle Rosse sembra dipendere molto dalle temperature dell'asfalto, che influiscono sulla finestra di utilizzo delle gomme. Vettel fa anche scelte meno estreme nel terzo settore rispetto a Hamilton, che spineg all'ultimo la staccata dell'ultima chicane. Va a cercare tutta la larghezza della pista, il britannico, per poi tirare la frenata più del tedesco, più pulito nell'ingresso di curva e nel rispetto di linee ortodosse. Le Rosse, al di là del giro splendido di Bottas, rimangono comunque indietro di un paio di decimi nella percorrenza del giro, un gap non altissimo che qualche speranza lascia per domenica. Sarà importante la scelta delle gomme nel corso della gara. Tutti, però, partiranno con le ultrasoft.

McLaren, obiettivo mancato

"Tutti sono concentrati su questa gara e sul finire la stagione al massimo. Penso che ci sia la possibilità di avere entrambe le vetture nella Q3" prometteva Yusuke Hasegawa di Honda. Ma né Alonso né Vandoorne, che pure erano rimasti in top 10 nelle libere, centrano l'obiettivo. Il velocissimo T2 di Yas Marina diventa l'elemento con la Renault e la McLaren, penalizzata dalla minor potenza della power unit Honda, e riesce a salvare l'ultima qualifica di una Williams alla disperata ricerca di carico aerodinamico e con un posteriore estremamente instabile nei tratti più guidati della pista. Il potenziale basta però per portare due vetture in Q2. Nel primo stint, Massa fa valere l'esperienza e dà nove decimi al compagno di squadra, Lance Stroll, che passa il taglio per appena tredici millesimi.

E in termini di esperienza, ne ha eccome anche in Q2. Con le temperature che si abbassano, è l'unico che nell'ultimo tentativo si migliora in tutti i settori. Stampa un giro da applausi che finisce per eliminare Fernando Alonso, già proiettato sulle variegate attività future, dalla 24 ore di Daytona e Le Mans alla creazione di un suo team per la Formula 1 virtuale, per conquistare anche il mondo degli e-sports.

La lotta per il sesto posto

L'aspetto più interessante rimane la lotta per il sesto posto fra Toro Rosso, Renault e Haas. Una sfida per un tesoretto da 32 milioni di dollari, che vede avanti la scuderia di Faenza, almeno in termini di punti: 53, contro i 49 di Renault e i 47 di Haas. La Toro Rosso, però, presenta i due debuttanti Hartley e Gasly, primo degli esclusi per un paio di decimi, e come l'anno scorso non porta nessuna delle due vetture in Q2. Curioso, però, vedere in pista due che di fatto non hanno contribuito a quei 53 punti merito del lavoro di Kvyat, poi appiedato, e soprattutto di Sainz. Lo spagnolo, però, oggi delude nel confronto interno con Hulkenberg, che entra in Q3 con una seconda qualifica migliore dello spagnolo di oltre mezzo secondo.

Il suo arrivo in Renault ha abbassato di oltre tre decimi i tempi delle RS17,  e i problemi di affidabilità alla MGU-H, tallone d'Achille della Toro Rosso, potrebbero fare il resto. Più competitiva su short e long run, poi, la Renault. che nelle libere ha gestito con più attenzione le powr unit depotenziate in Messico per effetto dell'altitudine e dei conseguenti maggiori regimi di rotazione del turbo. Soffre invece la Haas. Esclusi in Q1 sia Grosjean che Magnussen, che paga il cattivo comportamento della monoposto nelle curve 13 e 14. La notte di Yas Marina illuminerà dunque due battaglie, due storie, molti destini.

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