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GP Abu Dhabi, Rosberg si inchina a Hamilton

Hamilton stampa la 12ma pole dell’anno, la numero 61 in carriera. Raikkonen quarto, Vettel quinto: la Ferrari chiude il 2016 senza prime file. Alonso, che spunto: è nono,
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Il re non è ancora pronto per abdicare. Lewis Hamilton stampa la pole record, la sessantunesima in carriera, e tiene ancora più aperta la lotta al titolo. Raikkonen ancora in seconda fila, quarto, scavalcato per 11 millesimi da Ricciardo, che partirà come Verstappen con le Supersoft mentre gli altri top-10 hanno scelto le Ultrasoft. Delude Vettel, che perde tantissimo nel terzo settore nell'ultimo giro lanciato ed è solo quinto davanti a Verstappen, che però lo rallenta in maniera significativa. In quarta fila Hulkenberg e Perez, in quinta Alonso e Massa, all'ultima qualifica in carriera.

Bilancio – Un vantaggio ancora più importante dal punto di vista mentale, per il campione oggi inseguitore, rispetto a Rosberg che vede maturare il gap decisivo nel terzo settore. E' una qualifica pirotecnica, con sei piloti sotto l'1:40 e un grande Raikkonen (miglior intermedio nel secondo settore in Q2) terzo. La Ferrari, che ha un range più ristretto per mandare in temperatura le gomme con l'asfalto più fresco, si è molto avvicinata alle Mercedes ma completa la stagione senza mai una partenza in prima fila.

Q1, Hamilton vola –  Le Mercedes, che nella FP3 hanno mantenuto un assetto più adatto alle condizioni delle qualifiche e della gara, che si corrono all'ora del tramonto a Abu Dhabi, volano subito. Hamilton, che tradizionalmente fa il vuoto nel terzo settore, entra subito con le ultrasoft come il compagno di squadra e polverizza al primo tentativo lanciato la pole dell'anno scorso (1.39.487) quando però Pirelli non aveva portato le mescole più morbide del lotto.

Ferrari, inizio incoraggiante – Rosberg rimane staccato di un secondo ma non rischia un secondo tentativo lanciato. Raikkonen, notevole in mattinata sui due rettilinei del settore centrale, vince il primo duello con Vettel e allontana anche le due Red Bull. Iceman chiede un po' più carico all'anteriore per contrastare il sottosterzo, il tedesco invece sente il posteriore un po' instabile in accelerazione.

Crac Toro Rosso – Faticano invece le due Toro rosso, dopo la doppia foratura di ieri alla posteriore sinistra di Kvyat, con i meccanici che hanno limato le sporgenze dei cestelli dei freni, e i tempi decisamente deludenti dell'ultima sessione di libere. Il russo chiude mestamente fuori insieme al compagno di squadra Sainz, eliminato in q1 per la prima volta in stagione. Dover curare i problemi di affidabilità ai cestelli dei freni, evidentemente, ha tolto tempo e risorse per raccogliere informazioni e preparare al meglio la macchina per le qualifiche. "E' una situazione brutta" commenta Sainz. "Abbiamo avuto tanti problemi sulla macchina che non si sono risolti. Non abbiamo praticamente mai girato e oggi è andata paradossalmente meglio di quanto ci aspettassimo. Io spingo al 100% senza avere preoccupazioni, nonostante le forature di ieri".

Spunto Wehrlein – Passa invece Wehrlein, per la quinta volta in stagione, mentre Ocon prossimo compagno di Perez in Force India resta fuori per tre centesimi. Anche se entra in Q2 con il dodicesimo tempo, resta un po' scorato Grosjean, che non riesce a sentire bene la vettura. "Ho le stesse sensazioni di ieri" dice via radio, ma nelle libere ha avuto un'infinità di problemi e non è facile intuire a cosa esattamente si riferisca.

I duelli in Q2 – In Q2 Hamilton e Rosberg cercano subito il tempo con le Ultrasoft, nonostante queste dovranno essere le gomme con cui iniziare la gara. In fondo le Supersoft non hanno dimostrato di durare tanto di più e ogni centesimo guadagnato può fare la differenza su un tracciato che non consente molte occasioni di sorpasso. I due rivali sono più vicini rispetto alla Q1 ma il tedesco rimane dietro anche per un lungo nel finale dopo aver fatto registrare intermedi migliori nei primi due settori.

Red Bull al via con le Supersoft – A sorpresa, però, le Red Bull scelgono le Supersoft e Verstappen riesce a fare decisamente la differenza: si piazza quarto nella seconda manche, fra le due Ferrari, mezzo secondo più veloce di Ricciardo, con il miglior intermedio nel secondo settore. "Chiaramente nelle simulazioni di gara in Red Bull hanno trovato qualcosa che gli altri non hanno individuato" commenta Martin Brundle che commenta la Formula 1 per Sky Sports in Inghilterra. Le Red Bull tornano comunque in pista con le Ultrasoft ma solo per rodare le mescole.

L'orgoglio di Alonso – Così il finale regala solo lo spunto decisivo di Alonso che si è lamentato nel weekend di una velocità "da GP2" nei long run ma per quattro centesimi aggancia un posto in top-10. Fuori invece Button, all'ultima qualifica della carriera (resterà comunque in McLaren anche se non come pilota ufficiale, sostituito dal giovane Vandoorne). Nel sabato che chiude un'era, però, anche Massa dopo il commovente saluto di Interlagos dimostra di avere ancora qualcosa da dare e centra la Q3 per la prima volta dal GP del Messico.

Vettel chiede ai meccanici di abbassare un po' la pressione delle gomme e si lancia in un finale che può decidere buona parte della gara e del Mondiale. Un finale che però ha un solo protagonista, Hamilton, e tanti comprimari. "E' un grande messaggio" commenta Hill su Sky Sports. "Stiamo vedendo il meglio di uno dei migliori piloti di tutti i tempi".

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