GP Austin: primo Rosberg, poi l’uragano
“L’uragano Patricia è il più forte di sempre". Nelle parole di Clare Nullis, portavoce della WMO, (World Meteo Organization), le ragioni che hanno spinto gli aeroporti a cancellare voli e gli organizzatori a rinunciare alla seconda sessione di prove libere a Austin. La prima ha raccontato poco; i piloti hanno girato all’inizio con le “full-wet” per poi virare verso le intermedie, ma le condizioni del meteo in continua mutazione e i pochi giri complessivi dei protagonisti non lasciano spazio a indicazioni interessanti riguardo al livello delle monoposto sul tracciato texano. Ad ogni modo, davanti a tutti c’è stata – come quasi sempre – una Mercedes. Quella di Nico Rosberg.
Bene le Red Bull – Particolarmente brillanti nella prima sessione le due Red Bull di Ricciardo e Kvyat (secondo e terzo), che con la pioggia o su piste lente, quando insomma la power unit non risulta troppo determinante per il risultato, si conferma una vettura dal telaio particolarmente performante. Resta però ancora una pesante incertezza sul futuro della scuderia. Dopo Sochi, si erano aperti due scenari, e il più realistico prevedeva la prosecuzione con Renault previa lettera di scuse. E le dichiarazione distensive dei due piloti sembravano andare in quella direzione. Ma si starebbe aprendo, secondo Auto motor und Sport una terza via, una fornitura Honda, nonostante Ron Dennis avesse posto il veto a questa prospettiva. Ma la posizione dominante nel team di Honda, che ne ricaverebbe vantaggi innegabili e l'opportunità di ottimizzare lo sviluppo del propulsore nel corso del prossimo anno grazie alla presenza di quattro vetture in pista, e l'intervento di Bernie Ecclestone, rappresenterebbero gli atout di questa eventuale soluzione.
Ala nuova per la Ferrari – Solo quinto Hamilton, preceduto anche dalla Toro Rosso di Sainz, e sesto Vettel. Il tedesco, che ha montato il quinto nuovo motore della stagione, ha completato dieci giri e dato tre decimi a Raikkonen. Dopo la sessione, però, i tecnici di Maranello hanno fatto dei controlli sulla parte anteriore del telaio del finlandese, proprio dove si concentrano le principali novità aerodinamiche sulla SF15-T. Tutta nuova infatti l'ala, pensata proprio per le ultime gare della stagione. I tecnici hanno arrotondato i flap e lavorato su piccoli particolari, ispirandosi anche al design della Mercedes che si è già assicurata il titolo Costruttori.
Mclaren cambia ancora – Nella lotta fra le due McLaren Alonso, che gira con la versione evoluta del motore Honda già visto brevemente nelle libere di Sochi, rifila sette decimi a Jenson Button che ha girato con la versione del 6 cilindri Turbo giapponese in versione standard. Proprio la McLaren ha portato a Austin le novità più rilevanti. Il team di Woking ha confermato che Fernando Alonso disporrà della power unit utilizzata brevemente per le libere di Sochi e ha portato l’ennesimo aggiornamento aerodinamico della MP4-30. Tanti gli interventi sull'ala anteriore, rispetto a quella vista due settimane fa in Russia: diverso soprattutto il design del piano principale, più incurvato verso il basso. Nella zona davanti alle ruote anteriori, invece, lo staff guidato da Peter Prodromou si è ispirato alle soluzioni della Ferrari a Singapore per quanto riguarda le feritoie aperte sul fondo, portandole a 11 per migliorare l’efficienza aerodinamica nella zona superiore del diffusore: soluzioni che potrebbero tornare particolarmente utili a Città del Messico, dove la Formula 1 torna dopo 23 anni, a causa della rarefazione dell'aria che può ridurre l’efficacia delle ali.
Soddisfazione Marciello – Positiva la presenza di Raffaele Marciello sulla Sauber, che festeggia i 400 Gran Premi in F1: l'italiano è il pilota che ha fatto più strada nella prima sessione, concludendo 19 giri con una buona simulazione di gara. Curiosa, infine, la scelta della Manor che presenta una livrea speciale con l'ala posteriore dipinta con le stelle e le strisce della bandiera Usa per celebrare Alexander Rossi, primo pilota statunitense al via di un GP di casa, dopo Scott Speed che nel 2007 portò la sua Toro Rosso al tredicesimo posto sotto la bandiera a scacchi. Rossi, che ha vinto col compagno di squadra la sfida interna per evitare l'ultimo posto nella prima sessione, confida in una presenza stabile per la prossima stagione: “Mi piacerebbe un posto a tempo pieno per il 2016″, racconta a Sky Sport News, “La mia posizione nel team è buona, e stiamo cercando di mettere tutto insieme".