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GP Bahrain, Alonso: “Ho una costola fratturata. Non sono sicuro di correre in Cina”

Lo spagnolo della McLaren, durante la conferenza stampa dei piloti, spiega le motivazioni che hanno portato la FIA a impedirgli di scendere in pista.
A cura di Vito Lamorte
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La prima giornata del circus della Formula 1 a Sakhir è stata caratterizzata dalla notiza dell'esclusione di Fernando Alonso dal weekend di gara del Bahrain. Il pilota spagnolo, tre volte vincitore in Bahrain, fa chiarezza su questa situazione: "Io volevo gareggiare. Essere qui e non poterci nemmeno provare è molto triste. Io c'ho provato fino all'ultimo ma non è andata bene. Volevo affrontare anche i dolori che mi porto dietro da giorni ma c'è un rischio in più e i dottori hanno deciso così. Non sono al 100% sicuro di correre in Cina. Faremo un controlllo tra dieci giorni e poi la FIA deciderà. Bisogna garantire la sicurezza e poi le prestazioni".

Il due volte campione del mondo ha spiegato cosa è successo dopo l'incidente: "Settimana scorsa stavo bene. Un po' di dolore al ginocchio ma niente di grave. Il lunedì avevo dolori sparsi ma sono riuscito a rientrare. Il primo giorno in Spagna ho fatto un controllo e mi è stata riscontrata una piccola frattura alle costole. Non stiamo parlando di un braccio perchè lì vicino ci sono organi vitali".

Alonso ha fatto riferimento anche all'incidente di Barcellona dello scorso anno e ha fatto sapere che rimarrà a Sakhir tutto il weekend di gara: "Sono stato molto fortunato. Ho fatto due incidenti negli ultimi due anni. Sapevo che c'era il rischio di non correre qui ma c'ho provato fino alla fine. Sarò qui a lavorare per la squadra. Mi piace il mio lavoro e la F1. Voglio partecipare e voglio aiutare Stoffel nel suo primo weekend".

A chi gli chiede cosa sarebbe cambiato con il sistema di protezione Halo afferma: "Non ho percepito un rischio per il mio corpo a parte la testa e Halo sarebbe stato una buona cosa perchè mi avrebbe protetto del tutto".

Infine una battuta sulla lettera GPDA: "Abbiamo tutti a cuore questo sport ma noi pensiamo che questo sport possa migliorare".

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