GP Bahrain, Ferrari lontana… ma non troppo
Nico Rosberg stupisce tutti. Già nella prima sessione, gira cinque secondi più veloce del miglior tempo in PL1 dell'anno scorso. Nella seconda sessione, stacca tutti e solo per un millesimo non scende sotto il muro dell'1'31". Con le gomme soft, fa un secondo e mezzo meglio della pole position del 2015, e raggiunge la doppia cifra in termini di giri consecutivi con le supersoft. Hamilton paga un paio di decimi, ma non ha mai chiuso un giro perfetto, condizionato da qualche bloccaggio di troppo in frenata.
Mercedes vola – La Mercedes ha confermato il sistema di partenza che ha messo in crisi Hamilton e Rosberg a Melbourne, ma ha lavorato sul software che dovrebbe evitarne il surriscaldamento in caso di seconda partenza. Il tedesco ha comunque mantenuto il doppio paddle della frizione al volante, anche se il regolamento attuale della FIA impone da quest'anno che lo start debba avvenire con una sola leva, per costringere il pilota a gestire lo stacco senza complicati software elettronici. Dal punto di vista delle gomme, la W07 Hybrid ha impressionato per la superiorità sul giro secco, ma nella simulazione di passo gara il decadimento registrato sulla monoposto del campione del mondo è stato più netto di quanto visto sulle Ferrari.
Ferrari, bene in long run – Il Cavallino può insomma prendere col beneficio di inventario il secondo e mezzo abbondante di distacco tra le Frecce d'Argento e le Ferrari. Il weekend di Sakhir non è certo iniziato sotto una buona stella per Raikkonen. Gli ingegneri hanno dovuto sostituire MGU-H, montato vicino al sistema di sovralimentazione, e MGU-K, che quest'anno è sotto la mancata di sinistra, oltre al turbo, dopo la fiammata dall'airbox della SF16-H in Australia. Per precauzione, i tecnici hanno sostituito anche la centralina elettronica su entrambe le vetture. La notizia positiva è che i tecnici del Cavallino rampante sono riusciti a salvare il propulsore termico: nella prima sessione di prove libere Kimi Raikkonen ha comunque ottenuto il terzo tempo con le gomme Soft dietro alle due Mercedes che, per il momento, sono sembrate davvero imprendibili.
Il dado non è tratto – E' andata ancora peggio a Vettel, che ha concluso il suo venerdì nella via di fuga con il cambio bloccato in terza marcia per un problema al dado di fissaggio della ruota posteriore sinistra. Sarebbe però un piccolo difetto strutturale, non un errore nell'avvitamento da parte dei meccanici, considerato che il tedesco aveva comunque completato cinque giri prima di essere costretto allo stop. Ma dietro la forma, c'è una sostanza che potrebbe comunque aprire a un weekend positivo. Con le temperature più basse del previsto in Bahrain, la SF16-H non sembra adattarsi troppo bene alle gomme Supersoft, ma ha mostrato un buon passo in long run con le medie.
Iceman e il traffico – Il potenziale delle Ferrari, soprattutto nelle simulazioni di gara, è molto più vicino alle Mercedes di quanto i tempi lasciano ipotizzare, e non è da escludere un differente carico di benzina fra le due scuderie. C'è anche da considerare che Vette, per l'inconveniente al dado di fissaggio, non ha potuto girare con le Supersoft. Mentre Raikkonen, comunque davanti al compagno di squadra Vette, ha dovuto abortire il tentativo con la più performanti delle mescola per il traffico. Di conseguenza, si può ipotizzare che le Ferrari avrebbero potuto abbassare i tempi migliori anche di un secondo, arrivando a 4-5 decimi dalle Frecce d'Argento. Spicca soprattutto il long-run di Raikkonen che con gomma media ha coperto diciannove giri ad un ritmo molto costante. “Al di là del problema di traffico avuto nella simulazione di qualifica, dove per due volte mi sono ritrovato davanti una Williams, è stata una giornata di lavoro nella quale abbiamo completato il programma. Non serve guardare i tempi fatti dalla Mercedes, perché non conosciamo le condizioni in cui hanno girato gli avversari”. Nel bilancio finale al termine della FP2 la Ferrari ha usato due treni di gomme a mescola media in più della Mercedes, che a sua volta ha optato per due set in più di soft.
Sorpresa McLaren – A sorpresa, dietro le Ferrari si fanno vedere le McLaren. Il motore V6 Honda dimostra per la prima volta di poter fornire prestazioni di rilievo anche in assetto da qualifica. Button ha chiuso infatti in 1'32″281, vale a dire a un distacco di 1″2 dalla vetta. Jenson Button non è mai stato così competitivo con la power unit giapponese che, dopo aver trovato l'affidabilità, sembra migliorare anche nelle prestazioni. Chissà cosa starà pensando adesso Alonso, costretto a stare ai box a guardare Stoffel Vandoorne, il campione della GP2 che al debutto assoluto in Formula 1 chiude con undicesimo tempo decisamente notevole, soprattutto considerato che ha lasciato sette decimi per un errore nel primo tratto della pista, segno che anche il belga è in grado di fare subito bella figura. Si conferma Max Verstappen, che stampa un quarto tempo in 1'32″406 con il motore Ferrari 2015, e fa anche meglio, per 46 millesimi, di Raikkonen. La sfida è apertissima.