GP Belgio: Hamilton come Schumacher, Vettel fa volare la Ferrari
Doctor of Philosophy. Dottore di diritto all'università della Formula 1. Al 200mo gran premio in carriera, Hamilton brucia il record della pista e vola alla 68ma pole position. Eguaglia le 68 pole di Michael Schumacher, che qui ha esordito e ha vinto il primo GP in Formula 1, e si commuove: qui si scrive la storia, il confronto col mito, con la leggenda. Ma nel duello ruota a ruota, centimetro per centimetro, Vettel stampa un giro capolavoro col miglior tempo nel terzo settore e arpiona la prima fila. Raikkonen invece sbaglia nell'ultimo tentativo nel T2 e scatterà in quarta posizione accanto a Bottas. Solo terza fila per le Red Bull di Verstappen e Ricciardo. Bel settimo tempo di Nico Hulkenberg davanti alle due Force India di Perez e Ocon, che proprio l'anno scorso a Spa ha ricevuto la prima chiamata dalla Manor. La vera sorpresa del weekend è Palmer, in Q3 per la seconda volta in stagione dopo Sakhir, che conferma l'efficacia del nuovo pacchetto, con tanto di fondo ridisegnato introdotto a Silverstone. Peccato, però, per il britannico che vede il motore in fumo al primo giro dell'ultimo capitolo delle qualifiche.
Ferrari, Raikkonen vibra di passione
Raikkonen, che inizia subito con delle forti vibrazioni al posteriore, è sempre molto pulito nel settore centrale e sull'ultima chicane. Anche Vettel, forte del rinnovo triennale del contratto, segno di una fiducia reciproca nelle grandi destinazioni della Rossa, dimostra di reggere bene il ritmo con le mescole più morbide, e questo in chiave gara può moltiplicare le strategie a disposizione. "Devo ringraziare anche Kimi che mi ha dato un po' di scia nel finale" ha detto Vettel, che in gara, su una pista in cui la pole non è poi così determinante, è già pronto a rilanciare il duello mondiale.
Iceman guida al limite, sfodera un gran tempo come dichiarazione di intenti all'inizio della Q3, e si mantiene stabilmente davanti a Bottas. Il finlandese, che adora questo tracciato, ne conosce ogni dettaglio, erode ogni centimetro possibile e il tempo prende velocità. Il tempo diventa adrenalina, uomo che fa la differenza rispetto alla macchina.
E in gara, se la Mercedes costruisce il vantaggio più grazie al carico che grazie alla potenza pura nel settore iniziale e finale, la Ferrari è chiamata a riscoprire l'efficienza nella gestione delle gomme e farla valere per inseguire il sorpasso, per difendere un ruolo di inseguito nel Mondiale in vista dell'abbraccio in rosso di Monza.
Mercedes, l'olio della discordia
Hamilton vola in Q2 col nuovo record della pista, fa meglio anche del tempo da primato di Raikkonen nelle libere, con uno spettacolare 30.1 nel primo settore. Unico a scendere sotto l'1.42, il britannico sfodera un giro incredibile con le Ultrasoft, due secondi più veloci del record non ufficiale della pista (Trulli aveva chiuso la Q2 nel 2009 sul piede dell'1.44). E' il preludio alla grande festa e al record da leggenda. "Ho sempre ammirato Michael, ho corso anche nei kart con lui" commenta Hamilton, "lui sarà sempre il più grande".
La Mercedes che ha omologato la quarta unità di motore termico, l'ultimo consentito senza penalità dal regolamento, prima che venga cambiato il regolamento a proposito dell'olio a Monza. Dalla prossima gara, infatti, deve essere contenuto a 0.9 litri per 100 chilometri, preludio a un'ulteriore riduzione a 0.6 dal 2018. Il regolamento, però, non sarà retroattivo quindi, a dispetto del gentleman's agreement, del patto di non belligeranza fra le squadre, il propulsore introdotto a Spa potrà continuare a funzionare secondo i limiti attuali.
Red Bull indietro
Ricciardo ha bocciato l'ala scarichissima, dal profilo elementare, montato ieri che gli faceva perdere quasi due secondi nel secondo settore. "Nel primo e terzo settore andavo bene, dove ci sono più rettilinei. Ma nel secondo settore faticavo troppo, troppo difficile con questa ala. Ho fatto bene a fare una prova" diceva ieri, "ma in qualifica cambierò il mio assetto cercando di avere più carico aerodinamico".
Sfiduciato anche Verstappen, che stando alle parole dell'australiano si è chiarito e scusato dopo le tensioni d'Ungheria. Ha tinto il casco di arancione ma non ha del tutto ripagato gli 80mila spettatori venuti tutti per lui, anche se Vandoorne, zavorrato da 65 posizioni di penalità, ha tenuto a sottolineare di essere lui il vero pilota di casa. "Sì, Max è nato in Belgio e ha dei parenti qui, ma il puro belga sono io, il primo dopo Jules D'Ambrosio ed è passato molto tempo" ha detto al sito della Formula 1. L'olandese si regala una piccola grande magia in Q2, nel suo giro migliore riserva quattro decimi nel T2, il meno favorevole alla luce del set-up, a Ricciardo.
Gli altri: deluso Alonso, male le Williams
Proseguono i vistosi passi indietro della Williams. Massa, che sarà penalizzato di cinque ulteriori posizioni per non aver rallentato in regime di doppie bandiere gialle nelle libere dopo l'incidente del disastroso Kvyat, resta escluso dalla Q2 dopo il gran colpo di Sainz all'ultimo giro della Q1. La pista migliora tanto, il brasiliano però rimane parecchio deludente e deluso, e non aveva certo nascosto alla vigilia la sua frustrazione per una macchina così poco competitiva e per una decisione dei commissari forse troppo severa considerata anche la mano molto più morbida con Rosberg un anno fa.
Finale amaro per la qualifica di Alonso, primo degli esclusi dalla Q3, che ha chiuso con un ennesimo calo di potenza. Non ce la fa a chiudere un weekend senza problemi anche se, come nelle libere, la vettura ha dimostrato un comportamento migliore in curva ma paga il gap di potenza su una pista che rimane comunque di motore. Determinante, nell'oscurare gli orizzonti della McLaren che qui ha festeggiato il primo successo nel 1968 con al volante Bruce, secondo dopo Brabham a vincere una gara su una vettura che porta il suo nome nella storia, quel lungo tratto dalla Source fino a dopo il Radillon da affrontare praticamente tutto in pieno, senza fiato.
La velocità più bassa aiuta, però, a mantenere linee più pulite in curva e a correggere meno di volante le traiettorie e riduce un po' la sollecitazione laterale al Pouhon che per i piloti di vertice arriva a sfiorare i 6g.
Che gara sarà
Nel long run di ieri, Mercedes ha confermato di andare benissimo con le Soft, tanto da poter pensare anche di completare la gara con una sola sosta. Le Frecce d'Argento, apparse più vicine al suolo rispetto alle Ferrari lungo l'Eau Rouge Raidillon, non hanno fatto la differenza sul passo. Raikkonen, più rapido ieri nel secondo settore rispetto a Vettel che ha privilegiato nell'assetto la velocità di punta, può diventare l'uomo della domenica. Iceman, che riesce a passare al Pouhon, con il nuovo regolamento tecnico il punto più dificile del tracciato, praticamente senza frenare, si esalta su una Ferrari più equilibrata, più gentile. Le Mercedes, col passo lungo, resta però molto bilanciata nei curvoli veloci.