GP Belgio, Mercedes, doppietta nel caos. Rimpianto Vettel
Nel caos, trionfano le Frecce d'Argento. Doppietta numero 23 per le Mercedes. 39ma vittoria e 80mo podio per Lewis Hamilton (eguagliato Ayrton Senna all'ottavo posto all time), che tiene dietro praticamente per tutta la gara Nico Rosberg. Vettel, che conclude la corsa con una sola sosta, al 15mo giro, mantiene il terzo posto fino al penultimo giro, poi gli esplode la posteriore destra, e tornano i dubbi per le ragioni ancora non spiegate dell'identico problema a Rosberg nelle libere. Vettel chiude dodicesimo, comunque davanti ad Alonso, e questo la dice lunga sulla strada che la McLaren deve ancora percorrere. Così Grosjean riporta sul podio una Lotus, nonostante le difficoltà societarie e i debiti non pagati, per la prima volta dal GP degli Usa del 2013. Quarto un ottimo Kvyat, quinto Perez, che non arrivava così avanti dal podio in Bahrain dell'anno scorso. Sesto Massa, ma per la Williams resterà soprattutto l'incredibile errore dei meccanici che mandano in pista Bottas con tre soft e una media dopo la prima sosta, e lasciano questa configurazione anche dopo la penalità e il drive through. Il finlandese, comunque, riesce a chiudere a punti, nono, davanti a Verstappen (ottavo e spettacolare in un paio di sorpassi). Splendida la rimonta di Kimi Raikkonen, partito 18mo e capace di chiudere settimo, sorpassato a sei giri dalla fine da Kvyat grazie al DRS a Les Combes. A punti anche Ericsson, per la terza volta in stagione, la seconda consecutiva.
Vettel, buona partenza – La prima partenza manuale stravolge tutte le gerarchie. Perez infila Hamilton, che però si riprende presto la posizione, mentre Rosberg, in teoria dal lato più favorevole per affrontare al meglio la prima curva, scivola quinto. Ottima anche la partenza di Vettel, che risale sesto e passa anche Bottas a La Source, complice il lungo in frenata del finlandese, considerato una credibile alternativa a Raikkonen per il 2017 in Ferrari. Si ferma subito Maldonado, e non capita di frequente di vedere un motore Mercedes perdere potenza. Proprio il propulsore è al centro del futuro della scuderia di Enstone, che dovrebbe essere acquistata dalla Renault mentre la Red Bull pare ormai intenzionata a rompere il contratto con i fornitori francesi prima della sua scadenza naturale nel 2016. Possibile l'accordo con Mercedes, che di fatto non avrebbe costi aggiuntivi, ma si troverebbe con un maggior livello di competizione e dovrebbe mettere in discussione il contratto "premium" con la Williams.
Ritiro Hulkenberg – Inizio complicato anche per l'altra Force India di Nico Hulkenberg, che avverte un improvviso calo di potenza nell'installation lap; i tecnici lo mandano comunque in griglia e lo rassicurano che il problema è in via di risoluzione, ma il tedesco non riesce a partire e la procedura deve essere ripetuta. Si avvierà dai box come Carlos Sainz, ma sarà presto costretto al ritiro.
McLaren, la storia non cambia – In difficoltà anche Ericsson, passato prima da Verstappen poi, abbastanza facilmente, da Raikkonen sul lungo rettilineo del Kemmel. Iceman supera anche Alonso, l'unico insieme a Button e Nasr partito con le medie. L'asturiano si prende solo la consolazione di restare davanti a Button, che al sesto giro teme di avere un qualche problema alla posteriore destra, ma così non è (forse conseguenza dell'incertezza sulle effettive cause dello scoppio della gomma sulla Mercedes di Rosberg nelle libere). La McLaren però continua ad avere un gap enorme con le altre dovuto, secondo l'analisi di dati riferiti dalla BBC, dalla componente elettrica del propulsore ibrido, che non riesce a sostenere l'incremento di potenza per tutto il rettilineo e genera il divario rispetto alle altre che finisce per superare i 150 cavalli. "La Honda è consapevole del problema" ha commentato Yasuhisa Arai, il capo della F1 della casa nipponica, "ma non abbiamo abbastanza gettoni per risolvere il problema entro la fine della stagione". E certo non aiutano le distrazioni del team. "Sembra che qualcuno abbia dimenticato di collegare le batterie" spiega via radio.
Caso Bottas: le gomme "miste" – Le prime soste, per i piloti che hanno scelto di fermarsi tre volte, cominciano all'ottavo giro. Perez si ferma una tornata prima di Ricciardo, ma il suo stop è più lento di 1.1 secondi e l'australiano, che passa dalle soft alle medie,guadagna una posizione senza dover ingaggiare il duello in pista. Incredibile invece quanto succede in casa Williams, con Bottas costretto a una sosta extra perché ha tre gomme soft e una media alla posteriore destra: il finlandese, ulteriormente penalizzato con un drive through, si gioca di fatto ogni chance di podio. Anche dopo la penalità, però, il team lo informa via radio che continuerà con le "gomme miste". "Avrà penalità continue?" si chiede in un tweet la scuderia Lotus.
Ritiro Ricciardo – Nel caos, Rosberg si ritrova secondo e, dopo essersi fermato e aver montato le medie, deve subito difendersi dall'attacco di Perez che, scatenato, sfodera un gran sorpasso al 18mo giro a Ricciardo, che poco dopo si pianta alla chicane del Bus Stop portando al primo utilizzo in questo GP della Virtual Safety Car: è il suo secondo ritiro stagionale dopo le noie elettriche e il calo di potenza a Silverstone.
Rosberg si avvicina – Della VSC beneficia soprattutto Nico Rosberg, staccato di oltre 8 secondi dopo i primi giri dal compagno di squadra, che può chiudere ulteriormente il gap già sceso intorno ai 3 secondi. "Come è possibile che Nico mi abbia preso un secondo con la virtual safety car?" chiede Hamilton ai suoi ingegneri via radio. "Stiamo cercando di capire, sembra tutto ok" gli rispondono. Le Mercedes comunque viaggiano su un passo insostenibile per tutti, anche con l'ala posteriore estremamente scarica, con il profilo a cucchiaio o ad ali di gabbiano che si rivedrà anche a Monza: una soluzione che scuderie dal motore meno potente non potrebbero reggere senza perdere aderenza nelle curve lente. E la seconda sosta non cambia le gerarchie, anzi riporta sopra i 7 secondi il divario tra Hamilton e Rosberg.
Vettel regolare – Vettel, dopo la prima sosta al 15mo giro (è l'ultimo a rientrare tra i piloti di vertice), torna nella sesta posizione in cui aveva chiuso il primo passaggio, segno che il ritmo della SF15-T è tutt'altro che stellare. Ma si ritrova terzo perché resta in pista mentre tanti si fermano in regime di VSC. Ma vede Grosjean recuperare su di lui con gomme più fresche e comincia a chiedere via radio se sia il caso di rientrare di nuovo. Dietro, si fa applaudire Verstappen, che mostra di non mancare certo di coraggio e personalità e passa Nasr alla Blanchimont all'esterno, scegliendo la traiettoria più difficile. L'olandese rimane comunque dietro Raikkonen dopo la seconda sosta durante la virtual safety car.
GP BELGIO – ORDINE DI ARRIVO
1 Lewis Hamilton Mercedes F1 W06 Hybrid 1.23'40"387 43
2 Nico Rosberg Mercedes F1 W06 Hybrid 1.23'42"445 43
3 Romain Grosjean Lotus E23 Hybrid 1.24'18"375 43
4 Daniil Kvyat Red Bull RB11 1.24'26"079 43
5 Sergio Pérez Force India VJM08 1.24'34"384 43
6 Felipe Massa Williams FW37 1.24'35"670 43
7 Kimi Räikkönen Ferrari SF15-T 1.24'36"090 43
8 Max Verstappen Toro Rosso STR10 1.24'36"463 43
9 Valtteri Bottas Williams FW37 1.24'41"427 43
10 Marcus Ericsson Sauber C34 1.25'11"621 43
11 Luiz Felipe Nasr Sauber C34 1.25'22"698 43
12 Sebastian Vettel Ferrari SF15-T – 42
13 Fernando Alonso McLaren MP4-30 – 42
14 Jenson Button McLaren MP4-30 – 42
15 Roberto Merhi Marussia MR03B – 42
16 Will Stevens Marussia MR03B – 42
Carlos Sainz Jr. Toro Rosso STR10 – 32
Daniel Ricciardo Red Bull RB11 – 19
Pastor Maldonado Lotus E23 Hybrid – 2
Nico Hülkenberg Force India VJM08 – 0
MONDIALE PILOTI
1 Hamilton 277
2 Rosberg 199
3 Vettel 160
4 Raikkonen 82
4 Massa 82
6 Bottas 79
7 Kvyat 57
8 Ricciardo 51
9 Grosjean 38
10 Verstappen 26
11 Perez 25
12 Hulkenberg 24
13 Nasr 16
14 Maldonado 12
15 Alonso 11
16 Sainz 9
17 Ericsson 7
18 Button 6
19 Merhi 0
20 Stevens 0
MONDIALE COSTRUTTORI
1 Mercedes 426
2 Ferrari 242
3 Williams 161
4 Red Bull 108
5 Lotus 50
6 Force India 49
7 Toro Rosso 35
8 Sauber 23
9 McLaren 17
10 Marussia 0